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LA MIA PRIMA ESPERIENZA 8: "DUE BUCHI PER QUATTRO CAZZI"


di Membro VIP di Annunci69.it LauraPullaTrav
11.09.2019    |    2.474    |    2 9.3
"Lo imitano Bashir e Alì, che mi riempiono completamente il viso di sborra, mentre Ahmed mi sta venendo in culo..."
Vado in cucina e metto le birre in fresco. “Vatti a vestire da troia per girare per casa, così ce li fai tornare duri buttanazza”, mi dice Calogero. Vado in camera mia a prepararmi. Chissà cosa avrà in mente il signor Rosario, penso tra me e me mentre metto il mascara alle ciglia. Mi guardo allo specchio e vedo una bella ragazza, fiera di soddisfare veri uomini come quelli che ho di là in cucina, che aspettano solo me per godere. Già da allora cominciavo a capire che gli uomini spesso non si rendono conto che siamo noi troie ad usarli. Io amo il maschio che mi domina e che mi maltratta, e loro, in realtà fanno ciò che noi “troie” desideriamo. Il filo è molto sottile nel gioco che si instaura, non si sa se è realmente il dominante a dominare o la dominata che domina il suo dominatore. Mentre mi faccio queste seghe mentali, entra in camera Ahmed e mi stampa una bacio in bocca. “Piccola, sono fiera di te, i miei amici sono impazziti con te. Sei la troia che ogni uomo vorrebbe avere”. Torna in cucina. Non li faccio aspettare ulteriormente e mi presento al loro cospetto più troia che mai. Vado da Calogero con una tazza in mano implorandolo: “Padrone Calogero, ho tanta sete, puoi pisciarmi nella tazza così bagno i biscotti dentro e faccio colazione?”. Mi guarda e fa un sorriso che lo rende ancora più bello. Sì, devo dire che Calogero è quello che mi piace di più, farei di tutto per lui. Prende la tazza e comincia a pisciare, ma è tanta, me ne accorgo e, non appena la tazza è quasi piena, afferro la minchia del porco e me la piazzo in gola, ingoiando la restante pipì. Mi siedo al tavolo, loro continuano a lavorare e mi guardano. Io comincio a bagnare i biscotti nel piscio caldo e li mangio. Dopo il terzo biscotto, afferro la tazza e bevo tutto d’un sorso. Finisco e mi lecco i baffi dicendo: “Mmmm, buona. Mi ci voleva proprio”. Calogero viene verso di me, mi afferra, mi mette a terra a pecorina e mi piazza il suo cazzone nel culo cominciando a scoparmi forte. “ Troia, ti sfondo, sei fantastica, ma io ti sposo, tu sei mia. Rotta in culo, ti piace il cazzone nel culo vero?”. “Si, scopami forte maiale, sono la tua vacca”. Gli altri posano gli attrezzi e si mettono a semicerchio segandosi. Squilla il telefono, Ahmed risponde, sono i miei. “Buongiorno, si, ho detto a Marco che oggi poteva stare a casa perché noi potevamo avere bisogno di lui per delle commissioni, glielo passo subito”, mi chiama, non so che fare, il telefono non arriva dove sono io, messa a pecora, mentre Calogero mi sventra. Mi da due pacche sul culo dicendomi di gattonare fino al telefono, tenendo la sua minchia stretta nel culo. “Pronto papà, si, stamattina presto gli amici di Ahmed sono arrivati e adesso loro lavorano e io faccio delle commissioni per loro. Ok, tranquillo, qui tutto ok, fila tutto liscio come l’olio. A dopo”. Non faccio in tempo a dare la cornetta ad Ahmed che gli altri due arabi mi piazzano le loro minchie in faccia e alterno i due cazzi nella mia bocca. Improvvisamente dico a voce alta: “Ti prego Ahmed, infila anche la tua minchia insieme a quella di Calogero nel culo, voglio diventare una vera femmina con la figa slabbrata”. Ahmed si mette sdraiato a terra, io sono a pecorina col cazzo di Calogero in culo, mi abbasso e Ahmed punta la sua minchia nel mio buco già pienissimo del cazzone di Calogero. Entra la cappella, sento dolore, tento di alzarmi, ma gli altri due arabi mi bloccano e mi spingono verso il cazzo di Ahmed. Entra tutto. Sento un dolore che mi fa mancare il fiato, sento il cuore che scoppia, la testa che gira, il culo che si strappa, urlo come una pazza. Mi tappano la bocca con il cazzo di Alì. Bashir mi da colpi di cazzo forte sul viso, cerco di prendere anche il suo cazzo in bocca. Oltre al culo rotto, adesso rischio di strapparmi anche la bocca accogliendo due minchione in bocca. Mi guardano tutti e 4 meravigliati, con due buchi sto soddisfando 4 cazzi. “Sei un fenomeno troia, mai vista una cosa del genere, giuro”, esclama Calogero. Andiamo avanti così per qualche minuto. Calogero decide di uscire dal culo e sento una sensazione di vuoto, nonostante avessi ancora il troncone d’acciaio di Ahmed che mi stantuffava a dovere. Calogero gira e fa spostare i due porci che stavo succhiando. “Ti riempio la faccia di sborra troia”, partono una serie di schizzi sul mio viso. Lo imitano Bashir e Alì, che mi riempiono completamente il viso di sborra, mentre Ahmed mi sta venendo in culo. Mi ordinano di lasciare il viso pieno della loro sborra. Io ho il forte desiderio di raccogliere tutto e ingoiare, ma eseguo l’ordine e vado a guardarmi allo specchio: sono una maschera di sborra. Il resto della mattinata i miei maschi lavorano, mentre io giro per casa a fare un po’ questo, un po’ quello vestita da troia e con la sborra che mi si asciuga in viso. Si è seccata e ho la faccia truccata con chiazze e rigagnoli bianchi asciutti che non lasciano alcun dubbio sulla provenienza delle macchie. Preparo il pranzo per i miei uomini. Ci sediamo a tavola e mangiamo in serenità e allegria. Finito di pranzare sparecchio e lavo i piatti. Loro tornano a lavorare. “Con quella faccia piena di sborra asciutta sei uno spettacolo”, mi dice Calogero, “ma adesso è il momento di lavarla”. Capisco immediatamente e mi inginocchio davanti a lui, si apre la cerniera, esce il suo cazzo semiduro e mi piscia in viso per lavare via tutto. Finalmente vado a lavarmi, faccio una doccia e mi rivesto da troia, come desiderano vedermi i miei tori. Preparo il caffè, lo porto agli operai e vado a rilassarmi un po’ sul letto. Mi addormento beata. Intorno alle 16 vengo svegliata dal suono del campanello, mi alzo e vado a rispondere al citofono. “Ciao, sono Rosario, ho tre pacchi da consegnare”. Apro il portone e attendo davanti la porta. Il primo a uscire dall’ascensore è Rosario. Dietro di lui c’è Luigi, il macellaio, un uomo sulla cinquantina alto e massiccio, ed Enzo, il titolare del bar sotto casa, altro manzo maturo che ha alimentato i miei sogni erotici più di una volta. E’ infatti un bellissimo sogno quello che sto vivendo e il mio culo comincia a fremere quando Luigi ed Enzo mi salutano rivolgendosi a me al femminile.
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