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UNA SERA DI NOVEMBRE SULLA NAVE PALERMO-NAPOLI PARTE 4


di Membro VIP di Annunci69.it LauraPullaTrav
13.09.2020    |    1.788    |    3 9.6
"Dopo circa un’ora, chiedo di fermarsi un attimo..."
Entrai nel piccolo bagno della cabina per sistemarmi un po'. Appena uscita, i miei amati camionisti mi stavano aspettando per portarmi in giro per la nave. Il rumore dei tacchi rompeva il silenzio del corridoio delle cabine, loro facevano a gara per starmi accanto, tenendomi stretta, passandomi il braccio sulle spalle o toccandomi il culo. Era notte inoltrata, il bar era chiuso, ma la sala era piena di uomini che, appena mi videro, restarono sbalorditi. I miei 4 amici mi presentarono come la troia che li avrebbe fatti divertire tutti. I miei accompagnatori, mi hanno fatta accomodare su una poltrona al centro della sala. Un bel maschione possente con la barba mi si avvicina e comincia ad accarezzarmi le cosce, sale verso il culo, mi prende di forza e mi fa inginocchiare. Si abbassa di botto pantaloncino e mutande e il suo cazzone già duro mi colpisce in viso. Annuso quella meraviglia che mi si para davanti e sento che puzza di pesce, il tipico odore dei veri maschi. Con la destra mi afferra la nuca e con la sinistra si tiene il cazzo e me lo infila in gola. Io, da troia navigata, mi metto subito a pecorina e faccio in modo che il mio culo sia preda di tante mani che cominciano ad accarezzarlo. Improvvisamente sento qualcosa di umido sul mio buco, è una lingua che mi sta leccando facendo aumentare la velocità con cui faccio il pompino. Sento anche qualcosa di caldo addosso, si è formato un piccolo gruppetto che mi sta pisciando addosso. Da qual momento in poi, inizia una girandola infinita di cazzi che si alternano tra la mia bocca e il mio culo. Il denominatore comune è però uno, sia chi mi sfonda il culo, sia chi mi scopa la bocca, alla fine mi fa bere. Dopo avere bevuto almeno una ventina di sborrate, si presentano in sala tre uomini in divisa. Sono il capitano della nave e due suoi collaboratori. Scopro essere stati avvisati da uno dei camionisti che è il fratello del capitano. Inutile dire che anche gli ultimi 3 si uniscono alla festa. Vengo trascinata all’aperto sul ponte e, uno dopo l’altro, vengo costretta a bere le loro pisciate. Sono seduta a terra, alla mercè di tutti quei maschi. Non so neanche quanti hanno abusato di me, ma mi rendo conto che ancora ci sono molti maschi che aspettano la loro parte. Mi costringono a quattro zampe e comincia un andirivieni di cazzi che mi spanano il culo. Molti di loro mi sborrano dentro. Dopo circa un’ora, chiedo di fermarsi un attimo. Comincio a cacare sborra dal culo e a vomitare, non sono mai stata così piena, quindi penso la mia reazione sia naturale. Il problema è che questa situazione eccita ancora di più tutti quei porci che continuano ad abusare di me. Sta albeggiando e la nave si accinge a entrare in porto. Mi ritrovo sul ponte da sola, completamente fradicia, sporca, infreddolita, vado verso la cabina, ancora i passeggeri sono a letto nelle loro. Io rientro nella mia, mi spoglio, mi infilo sotto la doccia e anziché sentirmi appagata, sento ancora una tremenda voglia di cazzo.
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