Racconti Erotici > trio > Maz & Morix - 8 - Stefania
trio

Maz & Morix - 8 - Stefania


di Aleppe
11.05.2014    |    7.543    |    0 8.8
"», rispose Stefania, abbassando lo sguardo in senso di impotenza..."
Stefania era un’amica di Carlotta.

Si conoscevano da bambine ed avevano condiviso gli anni dell’adolescenza e della gioventù, fino a quando Stefania si era sposata. Da un anno Stefania si era separata ed aveva riallacciato le fila con Carlotta, che spesso andava a trovare rimanendo a dormire nella casa di campagna. Capelli neri corvini, lunghi, le curve un po’ esagerate a causa dell’età, comunque memori di un fisico mozzafiato. Occhi vispi e soprattutto una gran simpatia erano le caratteristiche salienti dell’amica della zietta.

Come altre volte, dunque, Stefania si era recata di venerdì sera a casa di Carlotta per trascorrervi il fine settimana. La novità è che adesso incontrava il di lei marito, l’avvocato. Il quale, durante la cena, la volle accanto a se, alla destra del capotavola, per mangiarla con gli occhi. Non osò però allungare le mani sotto la tavola per tastare la situazione. Ben altro era il suo piano. Terminata la serata, Carlotta accompagnò l’amica nella solita camera degli ospiti. Una volta sola, come qualsiasi ospite curioso, Stefania aprì il cassetto del comodino, solitamente vuoto, per avere una sorpresa: il cassetto era pieno di cazzi finti di tipi diversi. Si andava dal classico dildo, dalla forma astratta, affusolata come quella di un missile, al pene copia di uno reale, comprensivo delle venature tipiche di un cazzo indurito. Stefania, sul momento, richiuse il cassetto e vi si allontanò, ma poi … la curiosità fu più forte della volontà. Riaprì il cassetto e vi estrasse, ad uno ad uno, i diversi giocattoli, maneggiandoli e osservandoli con un misto di stupore e curiosità. Provare o non provare, questo il dilemma! Che fu subito superato: da un anno Stefania si masturbava con le proprie mani, e, pensò, se Carlotta trovava quei giocattoli divertenti, perché lo stesso non doveva valere per lei? Si assicurò che tutti fossero a letto e cominciò a masturbarsi col dildo meno volgare … per passare, una volta presoci gusto, agli altri, peraltro di dimensioni ben maggiori. Nell’intimità della sua camera, prima si mise a gambe spalancate sul letto, muovendo su e giù lo strumento del piacere nella fica, poi non resistette a mettersi alla pecorina, penetrandosi da dietro. Convinta di non essere vista, avrei voglia di aggiungere, se non fosse per la telecamera nascosta che l’avvocato aveva fatto piazzare in quella stanza proprio per queste occasioni. Dallo schermo del suo portatile, comodamente seduto nel letto, l’avvocato si godeva la scena, mentre costringeva Carlotta ad un succulento quanto profondo pompino. «La tua amica è proprio una troia … come te del resto», disse alla moglie, che non poteva rispondere avendo la bocca impegnata. «Attenta a non farmi venire, che devo mantere il vigore per dopo. Aha, adesso lo prende da dietro e come le piace! Ci siamo, direi che è cotta a puntino per passare alla seconda fase del piano. Togliti il cazzo dalla bocca e vai a trovare la tua amica.». Carlotta obbedì all’ordine perentorio, si staccò dal pene del marito e uscì dalla stanza per entrare, poco dopo, in quella dell’amica. La quale, non aspettandosi evidentemente quella visita, della quale non si sarebbe potuta accorgere sia perché presa dal piacere, sia perché l’amica, sapendo quello che stava accadendo, si mosse nel massimo silenzio. Sul momento, Stefania non sapeva cos dire, balbettò qualche parola avvampando in viso per la vergogna. Ci pensò l’amica a trarla dall’imbarazzo. «Non ti devi vergognare, se ci sono è perché ne faccio uso anch’io», le disse, riferendosi evidentemente ai giocattoli. «Anzi, adesso ti mostro il mio preferito», si avvicinò al cassetto e, non trovandolo, aggiunse «Ma dov’è? Ah, già, questo lo tengo in un posto riservato”, aprì quindi l’armadio dal cui fondo trasse un lungo cilindo di gomma con le estremità sagomate a forma di fallo. Le due estremità, per poter essere inserite contemporaneamente in più di un buco. Si avvicinò all’amica, la voltò, la sdraiò a gambe aperte sul letto e le infiò una delle estremità. L’altra, dopo aver assunto una posa speculare a quella dell’amica, la infiò nella sua vagina e cominciò a muovere avanti e indietro il bifallo. Stefania, capita l’antifona, prese con la mano l’oggetto per aiutare e assecondare il movimento dell’amica.
Poi però, Carlotta prese l’iniziativa, prese l’amica per i fianchi, la voltò riposizionandola a quattro zampe sul letto e decise che entrambi i cazzi finti avrebbero dovuto procurare il godimento di Stefania. Carlotta cominciò dunque un sapiente e delicato leccaggio al culo dell’amica, partendo dalle natiche, scivolando sul solco tra esse e giungendo, quasi inavvertitamente, al buchetto. Dopo la lingua, fu la volta del dito indice. Poi, appoggiò allo sfintere la punta del fallo di plastica che aveva ripiegato su se stesso, e, con calma, con delicatezza, senza alcuna fretta, cominciò a penetrare l’amica. La quale impazziva dal godimento. Con il bifallo ormai piegato a forma di cavallo che la penetrava in entrambi i buchi, abilmente mosso dalle mani di Carlotta, Stefania si era ormai abbandonata al piacere, dimenticando tutto ciò che la circondava.

Al punto tale da non accorgersi dell’ingresso dell’avvocato, che, armato di telecamera digitale, si divertiva a riprendere la scena come fosse un regista di un film porno. Nella parte del quale doveva essersi immedesimato, perché cambiava spesso inquadratura, aumentava o diminuiva lo zoom per riprendere un dettaglio o dare la visione d’insieme, insomma poneva in atto gli accorgimenti di un vero professionista. E venne così il momento del primo piano, quando si pose di fronte alla bella signora, inquadrandola ad occhi chiusi mentre gemeva per il piacere. Stefania aprì gli occhi per un momento e, trovandosi davanti il buffo ometto in pigiama, rimase sbigottita. «E brava la nostra signora, che si prende due cazzi finti in fica e in culo» dissè l’avvocato abbassando la telecamera. «Non sembra affatto quella donna irreprensibile dalla reputazione immacolata che tutti conoscono in città.» «Aspetti, la prego, cosa vuol dire? Non è come crede sa?» provò a ribattere Stefania, «E com’è, me lo spieghi lei» rispose ridendo l’avvocato. «Non si preoccupi, non voglio creare uno scandalo. Del resto, sono un avvocato e sono abituato a negoziare. Se lei darà qualcosa a me, io non avrò movito di diffondere questo video.» e mentre pronunciava queste parole si spostò sul retro della donna, laddove Carlotta aveva continutato a infilare i due membri nel corpo dell’amica. Fece un cenno alla moglie, la quale estrasse il fallo dal culo dell’amica e si spostò più indietro, per far posto al marito. L’avvocato salì sul letto, mentre Stefania dichiarava la sua completa disponibilità a qualsiasi trattativa, promettendo di dargli qualsiasi bene lui avesse voluto, si pose dietro le fantastiche natiche di Stefania, pose la cappella appena denudata sul buchetto rosato di Stefania e …. Quest’ultima, sentita la pressione della carne, capì benissimo di quale “bene” l’avvocato avrebbe voluto godere, gridò un «no, aspetti», ma l’avvocato non aspettò e la penetrò con un colpo secco. Stefania emise un grido che risuono in tutta l’abitazione. I gemelli si svegliarono, ed uscirono dalla propria camera chiedendo cosa fosse successo, ma Carlotta fu rapida ad apparire nel corridoio e rassicurarli con quale frase di circostanza. «Tornate a letto, non è successo nulla, Stefania ha avuto solo un incubo.» Forse si sarebbe dovuto dire un «inculo», se mai questa parola fosse stata coniata, o forse l’incubo era la penetrazione forsennata dell’avvocato, che ormai si era lasciato completamente andare e estraeva e infilava il proprio cazzo gonfio dal culo di Stefania senza alcun ritegno. «Presto moglie, mettile uno di questi affari in bocca, prima che emetta un altro grido.» disse l’avvocato rivolgendosi a Carlotta, la quale prontamente ubbidì. Il fallo però lo mise di traverso, quasi come fosse l’osso di gomma di un cane, motivo per il quale si assisteva all’assurda scena in cui Stefania era a quattro zampe sul letto, inculata da dietro dall’avvocato e stringendo tra i denti un fallo di gomma. «Ma no, infilalo per il verso giusto e daglielo da succhiare.» disse allora l’avvocato, e anche stavolta Carlotta obbedì prontamente, girando il fallo e muovendolo avanti e indietro nella bocca dell’amica. Che, passato il momento di agitazione, si lasciò andare al piacere più puro. L’avvocato però, alla vista di quel fallo che la infilazava come uno spiedo, considerato il prolungato periodo di masturbazione, non resistettè e venne copiosamente nel culo di Stefania. Estratto il cazzo dal buco, le si pose davanti, la guardo con aria severa e le disse: «Metti la sveglia alle sette e, domani mattina, alle sette e mezzo ti presenti in camera nostra e, se non vuoi che questo film porno faccia il giro di internet, mi svegli con un succulento bocchino, capito troia?» «Capito.», rispose Stefania, abbassando lo sguardo in senso di impotenza.

Il mattino dopo, alle sette e mezzo l’avvocato cominciò a percepire il tocco di una lingua umida sul suo pene. Era quella di Stefania, che aveva preso sul serio il suo compito e si era presentata puntuale all’appuntamento. Accortasi del risveglio dell’uomo, gli prese l’intero cazzo in bocca e cominciò un fantastico pompino. «E tu? Che razza di amica sei? Forza, aiuta la tua amichetta e leccami le palle!», disse a Carlotta, che pure si era in quel mentre svegliata. Carlotta si pose a quattro zampe ai piedi del marito e, assieme all’amica prese a leccare i genitali di quello. Che, con un simile trattamento, nonostante gli sforzi della sera prima, non tardò ad eiaculare, senza zampillo, con la sborra che gli colava lentamente dal pene. Carlotta anticipò il marito nella richiesta e comincìò la pulizia, rimuovendo con la lingua le gocce colanti. Afferrò la testa dell’amica, che nel frattempo si era ritratta, e la spinse verso il basso facendole capire che l’avrebbe dovuta aiutare. Aiuto che peraltro Stefania non rifiutò, anzi … con le labbra colanti di sborra, una volta finito, le due amiche avvicinarono le bocche per un ultimo lungo, amorevole, saffico bacio.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Maz & Morix - 8 - Stefania:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni