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Gay & Bisex

MICHELLE: ESIBIZIONISTA PER SVAGO E PER PASSIONE


di Michellerimini
01.12.2020    |    4.676    |    4 7.7
"E penso oramai: "peggio di così non può andare" e a dire il vero a me piacciono queste opportunità un po’ al limite..."
Normalmente, per tenermi in forma alla domenica mattina vado a fare un giro in mountain bike, ma tra lockdown e quarantene causa COVID a dire il vero, è un periodo in cui non sono particolarmente allenato, faccio solo qualche chilometro in piano costeggiando il mare qui a Marina Centro dove abito o al massimo, sulle colline di Rimini su per Via Covignano, dove ho individuato un posticino che si adattava particolarmente bene alla mia passione, l'esibizionismo.

E' una stradina di campagna in mezzo ad un boschetto che parte dal fiume Ausa e dopo un centinaio di metri sbuca sulla statale.
Sul lato della statale è anche chiusa da una sbarra per evitare che le macchine entrino.
La sbarra è meno di una decina di metri all'interno del faggeto e fino a quando non ci si affaccia sulla statale si è coperti dagli alberi e da diversi cespugli selvatici.
Appena arrivo in zona, scendo dalla bici, do un'occhiata attorno, poi nascondo un po’ la mountain bike appoggiandola ad un albero.
A quel punto mi spoglio completamente.
Rimetto solo pantaloncini, giusto perché mi servono come eventuale scusa per dire che se ero a petto nudo era perché stavo andando al fiume a prendere il sole a rinfrescarmi..

Dal boschetto posso agevolmente controllare se sulla statale arrivano macchine e soprattutto i camion. Così aspetto il momento opportuno, qualche passo, scavalco la sbarra e, dieci metri dopo, sono sulla statale Sanmarinese, mi sfilo i pantaloncini e, completamente nudo e col cazzo di marmo, mi sego furiosamente.
Ovviamente sono pronto a tornare a nascondermi qualora arrivasse una macchina, una moto o un ciclista.. ma in caso di emergenza, non è indispensabile rientrare nel boschetto; all'altezza della sbarra ci sono diversi cespugli, più che sufficienti a nascondermi perfettamente. L’ho studiata bene la zona!
All'inizio mi muovo con circospezione; faccio attenzione ai rumori, raggiungo la strada coi pantaloncini e solo dopo li sfilo, appena vedo un auto da distante mi rimetto i calzoncini e ritorno subito nel bosco.
Tuttavia, dopo mezz'ora sono così eccitato che i freni inibitori sono parecchio più allentati. A quel punto, non rientro più al boschetto ma mi limito a nascondermi dietro al cespuglio accanto alla sbarra, prima di tornare a nascondermi aspetto che le auto siano molto più vicine e pur non rimanendo mai "a vista", i pantaloncini non li indosso più, mi nascondo appena e dopo il passaggio dell'auto, ritorno allo scoperto con l'uccello dritto.

L’ultima domenica sono stato nuovamente li.
Passando in bicicletta anche se conscio del numero considerevoli di volanti della Polstrada che girano per far rispettare il “DPCM” non resisto alla tentazione. Lo schema, si ripete: dopo aver nascosto la bicicletta, mi spoglio completamente. Questa volta indosso anche le scarpe senza lacci e niente calzini. Perché io DEVO essere completamente nudo.. se no non mi fa effetto. Per evitare di perdere il telefono lo tolgo dai calzoncini e lo ripongo nello zainetto; al momento di rimettere i pantaloncini penso che sarebbe eccitante lasciarli li e andare al cespuglio vicino alla sbarra completamente nudo. In fondo, non credo il gioco durerà molto visto che non sborro da ormai due giorni; meglio rendere la situazione particolarmente eccitante.
I pantaloncini restano sul manubrio e io mi riavvicino al cespuglio a passo veloce, per quanto lo permettano i piedi nudi a terra, col cazzo fastidiosamente duro e ballonzolante e le palle ormai pronte a scoppiare.. di certo! Perché le sentivo gonfie toccandole.. mi tiravano la pelle così tanto da scoprire esageratamente la cappella rendendola turgidissima. E in quella situazione anche camminare speditamente non è facile perché il cazzo mi sbatte a destra e sinistra.
Quindi arrivato alla sbarra, inizio a massaggiarmi il cazzo, alternando i brevi momenti al riparo del cespuglio agli “exploit” sulla statale e ai segoni a cavallo della sbarra. Che FIGATA stare seduti su una sbarra! Culo di mezzo e mettere il cazzo dove nessuno penserebbe in una posizione per cui la sega diventa particolarmente goduriosa. E poi..., non avere nulla con cui rivestirsi rende la situazione particolarmente eccitante. Così continuo "beato" sono assolutamente estasiato. Continuo a toccarmi la cappella, le palle e mi metto perfino due dita nel culo.
Insomma, si fanno le 07:30 e verso le 08:00 il traffico inizia ad intensificarsi. Quindi resta poco per giocare e poi devo sborrare. Sono sul ciglio della statale, vedo arrivare un paio di auto, ma vanno piano, sono distanti e per loro sono ancora invisibile. So che mi restano ancora una manciata di secondi prima di dover tornare dietro al cespuglio; mi stringo un po’ le palle con una mano e con l'altra mi sego e mi gusto questo momento di inteso godimento. Poi via, mi giro e a passo svelto vado verso il cespuglio, in attesa, dopo qualche momento, di ritornare all'aperto.

E qui arriva la sorpresa!

Al fondo della stradina, nel boschetto, vicino al fiume, c'è un uomo che cammina lentamente verso di me. Ha già percorso una ventina di metri, quindi è già un po' che è li. In quel momento, il primo pensiero è dove nascondermi. Sicuramente mi ha visto ma l'istinto è quello di nascondermi comunque. Il secondo pensiero sono una serie di maledizioni per non aver fatto più attenzione. Avessi fatto un sopralluogo fino al fiume mi sarei accorto che c'era una persona; invece mi sono fidato del fatto che a quell'ora e con la quarantena in atto non ci fosse nessuno in giro.
La situazione è particolarmente complessa visto che non ho nulla da vestirmi. I vestiti sono tutti sulla bicicletta, compresi i pantaloncini.
Anche il cespuglio non mi può aiutare molto! Certo è ideale per nascondermi da quelli che passano sulla statale, ma non da qualcuno che arriva da dietro, dal fiume.
Quindi è inevitabile! Quando il tizio sarà a dieci metri mi vedrà. Oltretutto non ci sono alternative, correre verso la mountain bike significa corrergli in contro con le prevedibili reazioni. Ma poi penso: “probabilmente il tizio camminava piano proprio perché anche lui non sapeva cosa fare”.
Così decido di accucciarmi, almeno copro un po’ la vista del mio cazzone.

Lui cammina con calma. Un po’ mi guarda, forse fa finta di niente.. forse sarebbe stato meglio fosse passato velocemente..
Io comunque ostento indifferenza facendo finta di non vederlo.
Anche lui.
Mi passa davanti. È un anziano, media altezza e corporatura e con lo sguardo rotondo, simpatico, ma non troppo sveglio.
Scavalca la sbarra e, solo a quel punto, mi osserva apertamente per qualche istante.
Io sono imbarazzatissimo. Poi lui prosegue fino al ciglio della statale.
E qui ce ne sarebbe già abbastanza: ho il cuore che batte all'impazzata.
Da dietro al cespuglio lo controllo. Guarda ripetutamente a destra e a sinistra come se dovesse attraversare. Si volta anche, ma io ormai sono nascosto. Devo solo aspettare che attraversi la strada e che si allontani, e poi correre rapidamente verso la bicicletta.
Sennonché, invece di attraversare, si gira e con la sua canna da pesca torna lentamente indietro.

"Questo viene a rimproverarmi... !!" penso.

Viene verso di me, scavalca la sbarra e mi passa nuovamente davanti.
Al primo passaggio aveva fatto quasi finta di niente, questa volta invece mi cerca con lo sguardo. Ha uno sguardo tra l'incredulo e l'indifferente. Quando mi passa davanti e io abbozzo un sorriso imbarazzato.
Poi, mentre scavalca la sbarra, mi dice:
-"A pedalare fa caldo eh". Io, impietrito, annuisco.
Devo ammettere che, al posto suo, non so se avrei avuto la lucidità per inventarmi una frase del genere!
Prosegue verso il bosco per qualche metro voltandosi ripetutamente. Poi si ferma e guarda attentamente tra gli alberi; evidentemente vuole vedere se c'è qualcun'altro.
Ora da quella posizione ha la vista completa. Io quel punto mi alzo, con un gesto di arrendevolezza. Lui guarda silenzioso e poi dice un banale:
-"Allora?".
Io sto immobile come dire "allora... niente...".
E lui insiste:
-"Allora vediamo..."
Io sto sempre in silenzio, in forte imbarazzo e più di tutto ho ancora il cazzo duro come il marmo.
-"Oì Biondo.. Cosa facevi?"
-"Hee... niente"
-"Allora adesso 'fai!"
Io rispondo con un timidissimo:
-"Bhè... forse è meglio di no"
Ma lui insiste con un:
-"Eehh... ho visto".
Non so che fare, la situazione è delicata, aspetto qualche secondo poi mi tocco un po’ il cazzo. Lui guarda nervosamente nel bosco e sulla strada. Non mi sembra pericoloso, ma non capisco con esattezza dove voglia arrivare.
Dopo altri eterni secondi, lui ripete:
-"Dai, cosa stavi facendo?".
Mi accarezzo ancora il cazzo lentamente e penso: “a quel punto se è interessato si avvicina e, se non lo è, si allontana.. O al massimo, si incazza.
Ma lui non si muove. Probabilmente è imbarazzato anche lui.
Non so più che fare, scappare è escluso.
A quel punto vado avanti. È quasi una sfida con me stesso. Non possiamo stare così tutta la mattina. E poi la situazione è palese.

Devo ammettere che se fossi io un anziano che si trova una scena del genere davanti, un po’ di timore e curiosità l'avrei avuti anche io.. Forse è per quello che è tornato indietro. Quando gli ricapitava una perversione del genere?
Per fortuna, ad un certo punto fa un gesto con la mano del tipo "dai muoviti".
In effetti continua a guardarsi nervosamente attorno.
E penso oramai: "peggio di così non può andare" e a dire il vero a me piacciono queste opportunità un po’ al limite. In fondo, la situazione era palese. Quindi riprendo a masturbarmi lentamente e, di conseguenza, dopo un po’ ricomincio anche a godere. Un po’ per enfatizzare la cosa e un po’ per non doverlo guardare, socchiudo anche gli occhi e quando li riapro vedo che mi sta facendo un altro gesto con la mano, tipo "girati" o "sposati".
Non avendo capito, gli chiedo sottovoce di ripetere. Lui non lo fa, forse perché questa volta è lui a non capire.
Forse vuole guardarmi il culo. Agli anziani piace.
Mi giro e mi chino una po’ in avanti. E lui fa una mossa come dire "accipicchia!".
A quel punto è chiaro che è sicuramente curioso. E, probabilmente, è "innocuo".
Così provo ad improvvisare.
Per fargli vedere meglio il culo, mi sposto vicino alla sbarra e, dopo essermi assicurato che non arrivino macchine, mi chino in avanti aiutandomi con una mano, mentre con l'altra spingo verso il basso il cazzo, in modo che si veda bene da dietro.
Lui, a quel punto, esclama:
-"Cazzo che porco!”
Ma anche in questo caso il tono della voce non chiarisce se lo dica per disprezzo o per approvazione.. Confido sul fatto che se non gli piace se ne sarebbe già andato. Probabilmente è solo curioso di vedere dove si vado a parare.
Arriva una macchina e quindi vado a ripararmi dietro al cespuglio.
Anche lui si nasconde all'interno del boschetto.
Le macchine passano e io riesco lentamente allo scoperto. Anche lui.
Per stemperare un po’ la tensione e creare un po’ di confidenza, approfitto della situazione e gli sorrido dicendo qualcosa del tipo:
-"Amico.. bisogna fare attenzione".
Una frase assolutamente sciocca, ma assume un significato se pronunciata da uno svestito e col cazzo duro.

Io proseguo nel gioco. Cavalco sulla sbarra e mi chino leggermente in dietro in modo da fargli vedere il cazzo dritto. Poi me lo scappello e me lo masturbo con solo due dita, in modo che la mano non lo nasconda.
Lui annuisce ancora e si passa la lingua sulle labbra.
Abbiamo proseguito con questo gioco per una decina di minuti in cui gli ho anche fatto vedere che andavo sulla strada nudo, mi sono messo a pecora davanti a lui, seduto a gambe larghe... e poi non ho più resistito ed ho sborrato.

Lui lentamente si è allontanato dopo avermi salutato con un:
-“Cristo! Se mi tirasse ancora.. Sapessi io alla tua età!”
Io scoppio a ridere..
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