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Prime Esperienze

Notte all’Aeroporto Internazionale di Frankfürt am Main


di Membro VIP di Annunci69.it Michellerimini
26.10.2020    |    21.503    |    15 9.4
"Sono in viaggio con un collega che ha una stanza in fondo al corridoio, potrei chiamarlo e chiedergli se vuole un pompino..."
Avevo fatto visita ai miei parenti, prima di recarmi a Frankfürt am Main e prendere il volo che mi riportasse in Italia. In quella stagione non c’erano così tanti voli disponibili che atterrassero all'Aeroporto Fellini di Rimini come d’estate, così dovetti pernottare all'aeroporto per poter prendere un volo la mattina seguente.
Quello del giorno dopo purtroppo era l’unico volo disponibile, avrei dovuto stare seduto al terminal tutta la notte. Andai in un’edicola per comprare una rivista di enigmistica, la notte si prospettava lunga e noiosa e dovevo “farmela passare” e mentre osservavo gli scaffali curiosando tra i vari giornali “che ti vedo?” una rivista Gay che conteneva oltre alle classiche fotografie simpatiche ogni tipo di storia sugli incontri omosessuali. Quella rivista mi riportò con la mente nel passato, ai tempi dei miei primi contatti nel mondo Arcobaleno e alle mie iniziali esperienze di sesso, così acquistai entrambe le riviste. Non vedevo l’ora di leggere qualcosa di stimolante per rallegrare un po’ la situazione.
Arrivai all'aeroporto verso le 19:00 e mi recai in un Mc Donald’s. Dopo mangiato cercai un angolo tranquillo nel terminal per rilassarmi e leggere le mie riviste. Completai tutta l’enigmistica velocemente e si erano fatte appena le 21:30; avevo tutta la notte davanti.. quindi iniziai a leggere la rivista omosessuale, ma nemmeno un quarto d’ora dopo, un uomo sui cinquanta abbondanti si sedette di fronte a me nel terminal, a pochi metri di distanza. Sembrava un uomo d’affari di bell'aspetto, alto circa un metro e ottanta, bel fisico.. tipo piacevole. Ma mi sembrava un po’ strano che si fosse seduto in quella zona piuttosto isolata del terminal. Alzavo lo sguardo dalla mia lettura di tanto in tanto, e vidi che lui mi guardava e a volte sorrideva. Poi mi venne in mente che avrebbe potuto vedere la copertina della mia rivista gay e.. o forse no.. continuai a leggere, supponendo che non avesse visto e capito nulla.
La combinazione delle foto e delle storie omosessuali mi avevano davvero eccitato, ero perso nei miei pensieri mentre mi strofinavo il cazzo attraverso i jeans blu. Speravo che il tipo non se ne fosse accorto. Pochi minuti dopo quel signore si spostò e si sedette accanto a me si presentò e iniziammo così a parlare:
- “Ciao! Sei diretto in Italia? Amo molto quel Paese e gli Italiani soprattutto.. A proposito, mi chiamo Freddy.“
- “Ciao Freddy, molto lieto, mi chiamo Michelle e devo rimanere al terminal tutta la notte per prendere il mio volo domattina presto, tu che fai qui invece?”.
- “Senti, Michelle, alloggio all’Hilton dell’aeroporto, proprio dall'altra parte della passerella, e sarei felice di darti un posto dove dormire per la notte. Non sarà un problema per me e tu sarai molto più fresco domattina per continuare il tuo viaggio.”
Ero palesemente nervoso all’idea di accettare un invito del genere da un perfetto sconosciuto, ma lui sembrava un uomo sincero e gentile, così risposi:
- “Ok, è molto carino da parte tua, e sarebbe bello avere una notte di sonno pieno. Dammi il tuo numero di stanza e sarò da te tra qualche minuto.”
- “Fantastico, il mio numero di stanza è 525, ti aspetto.”
Il motivo per cui non andai direttamente con lui fu era perché volevo mettere la mia borsa e altri effetti personali in un armadietto di sicurezza. Anche se mi sembrava gentile, volevo essere sicuro di non essere derubato o cose del genere.
Così, riposi la mia attrezzatura in un armadietto e mi diressi verso la sua stanza.
L’impiegato della reception mi guardò con un’aria sospetta mentre andavo verso l’ascensore, probabilmente a causa di come ero vestito e magari pensava che probabilmente non potevo permettermi una stanza così costosa, ma non mi disse nulla né cercò di fermarmi.
Arrivai davanti alla camera di Freddy e bussai alla porta. Aprì subito e mi accolse, ma la prima cosa che notai fu che c’era solo un letto matrimoniale nella stanza.
A quel punto diventai un po’ nervoso e dissi:
- “Oh, vedo che c’è un solo letto. Posso dormire in quella grande poltrona vicino alla finestra?“
Freddy vedendo il mio imbarazzo allora mi rispose:
- “Oh sì, scusa c’è solo un letto, ma puoi dormire sulla poltrona, oppure possiamo dividere il letto. È molto grande e avremo abbastanza spazio, ma la scelta è tua”.
Siccome Freddy mi sembrava così tranquillo sulla questione del letto, decisi che potevo dormire lì con lui, e andai in bagno per rinfrescarmi. Mi lavai la faccia, feci una pisciata e poi mi tolsi i vestiti. Uscii dal bagno, indossando solo la maglietta e le mutande, e appesi il resto nell'armadio accanto alla porta della stanza.
Freddy era già a letto sotto il lenzuolo a guardare la TV, e io mi distesi dall'altra parte del letto e mi misi sotto. Restammo lì a guardare la TV per un po’, facendo due chiacchiere, poi Freddy iniziò a parlare con un tono meno disinvolto e iniziò dicendomi:
- “Senti, Michelle, ho visto quella rivista che stavi leggendo prima di parlarti, e mi stavo chiedendo se per caso ti andrebbe di ringraziarmi per aver condiviso la mia stanza con te?”
Rimasi un po’ scioccato dal suo commento disinibito e gli chiesi:
- “Cosa vuoi dire? Come ti aspetti che ti dimostri i miei ringraziamenti? Dopo tutto sei tu che mi hai chiesto di venire qui!”
Freddy mi rispose schiettamente:
- “Ti ho visto leggere quella piccola rivista sugli incontri omosessuali per la prima volta, e ho pensato che potresti essere interessato a farmi un pompino..”
Rimasi un poco offeso da quel commento, anche se la cosa ci poteva stare, non volevo passare per troia e così risposi:
- “Ho comprato quella rivista solo per avere qualcosa da leggere.. ma non è questo il punto! E’che io non ho mai avuto alcuna intenzione nella mia vita di fare sesso con un uomo per riconoscenza - diciamo così - e non intendo iniziare stasera.. chiaro?!”
- “Bè.. Potresti non averci pensato consciamente, ma sicuramente devi avere dei desideri dentro di te, o non avresti mai comprato una rivista come quella. Quindi che ne dici, è solo un pompino? Nessun altro lo saprà mai!“
Riflettei per qualche istante ai commenti di Freddy, e la sua logica cominciava stranamente ad avere un senso per me. Ero certamente eccitato dalla lettura e dalla situazione che si era creata e poi, ero un po’ curioso di sapere come sarebbe stato succhiare il cazzo di un uomo maturo, e sarebbe stata una bella occasione per farlo stando in una lussuosa camera di hotel.
Allora dissi:
- “Ok, Freddy, non l’ho mai fatto prima, con una persona più grande di me e del tutto sconosciuta poi.. Sono comunque un po’ imbarazzato, quindi dovrai rimanere coperto con il lenzuolo quando andrò lì sotto a succhiarti il cazzo. Ti va bene?”
Freddy fece un sorriso e disse:
- “Diavolo sì, non mi interessa come lo fai. Ho solo bisogno di un bel pompino, e ho bisogno di venire nella tua bocca mentre me lo succhi.“
Mi eccitava il contesto.. Lentamente mi girai nel letto, per poter scivolare sotto il lenzuolo e arrivare al cazzo di Freddy. C’era abbastanza luce nella stanza e passava attraverso il lenzuolo, così vedevo chiaramente tutto, anche se sotto era un po’ fioca.
Freddy indossava una maglietta, e quando scesi più in basso notai che indossava dei boxer bianchi. Allungai lentamente le mani e afferrai l’elastico dei suoi boxer e glieli feci scivolare fino alle caviglie, poi vidi il suo cazzo.
Era ancora morbido, lungo sui 15 centimetri e aveva quello che sembrava essere uno spessore normale. Sentii il suo profumo muschiato. Aveva anche un bel paio di palle pelose. Guardai i suoi genitali per un momento, cercando di prendere il meglio dell’esperienza. Mi avvicinai al suo cazzo e lo assaggiai con la lingua, e poi presi la cappella in bocca. Freddy si contorse un po’ e spinse i suoi fianchi verso di me quando feci quel primo assaggio, e capii che si stava davvero eccitando.
L’uccello di Freddy si indurì rapidamente mentre cominciavo a succhiarlo e a prenderne sempre di più nella mia bocca. Penso che il suo uccello si fosse allungato fino ai venti centimetri e più quando fu completamente duro e che la circonferenza fu sufficiente a riempire la mia bocca.
Stavo cominciando a godere del gusto e del tatto del suo cazzo che scorreva dentro e fuori dalla mia bocca, e fui poi in grado di andare fino in fondo su di lui fino a che il mio naso fu immerso nei suoi peli pubici scuri. La testa del suo cazzo era all'ingresso della mia gola. Iniziai ad assaggiare le prime gocce di liquido che uscivano salate.. Freddy stava cominciando a contorcersi di più nel letto, e stava spingendo i fianchi a tempo con il mio succhiare, stava scopando la mia bocca alla grande.
Non passò molto tempo e mi prese con entrambe le mani la testa e me la tenne ferma sul posto, e su una spinta finale nella mia bocca, sentii il suo cazzo iniziare a irrigidirsi, palpitare, e poi schizzarmi la sborra in bocca.
Mi tenne la testa ferma sul suo cazzo, schizzo dopo schizzo nella mia bocca ed io dovetti inghiottire tutto in una volta, per non soffocare. Mi piaceva molto il sapore del suo sperma, e anche l’idea che un uomo maturo mi scopasse la bocca e sparasse il suo sperma dentro mi eccitava molto. Non c’erano dubbi, in quel momento, ero volente o no la sua puttana succhia cazzi e mi piaceva essere sottomesso a lui. Continuavo a succhiare il suo cazzo mentre si ammorbidiva nella mia bocca, e finalmente, e con riluttanza, mi allontanai da lui. Mi girai nel letto, e per la prima volta affrontai in faccia il primo uomo adulto che avessi mai succhiato e ingoiato.
Freddy era sdraiato sul suo cuscino con gli occhi chiusi e aveva uno sguardo molto soddisfatto sul suo viso. Quando sentì che mi ero girato e che lo stavo guardando, mi guardò e mi disse:
- “Michelle, non posso credere che tu non l’abbia mai fatto prima. È stato semplicemente favoloso, e soprattutto ti ho sentito inghiottire il mio sperma e poi succhiarne ancora di più. Mia moglie a volte mi fa un pompino, ma non ha mai ingoiato la mia sborra e succhiato così tanto da tirarmela fuori fino all’ultima goccia! Sei un succhia cazzi naturale, amico mio. Come ti sei sentito a fare il tuo primo pompino a un Daddy sconosciuto?“
Gli risposi dicendo:
- “Sono ancora sconvolto da tutto questo, ma la location e la sensazione del tuo cazzo che scivolava dentro e fuori dalla mia bocca, il gusto e la sensazione del tuo sperma che sparava dentro è stata incredibile. Non avrei mai pensato di poterlo fare proprio questa notte e in questo maniera poi! Ora però.. come dire.. mi ritrovo a desiderare di più..”
Freddy quindi mi disse:
- “Se vuoi davvero avere più cazzi, potrei essere in grado di aiutarti. Sono in viaggio con un collega che ha una stanza in fondo al corridoio, potrei chiamarlo e chiedergli se vuole un pompino. Che ne dici?”
Sentii un po’ di timidezza nel chiedere un altro cazzo da succhiare, ma lo volevo disperatamente e gli dissi di telefonare mentre mi lavavo la faccia e mi sciacquavo la bocca in bagno.
Quando tornai in camera, Freddy mi disse:
- “Ho appena parlato con Albwin, visto che siamo stati entrambi fuori casa per una settimana, anche a lui farebbe bene un pompino. È nella stanza numero 520, e ti aspetta. Vestiti e vai a prendere un altro po’ di cazzo, e buona fortuna. Inoltre, grazie ancora per il grande pompino che mi hai fatto. Vorrei che tu avessi un piccolo segno del mio apprezzamento”.
Dopo averlo detto, Freddy mi diede due banconote da cinquanta euro. Cercai di dissuaderlo, e francamente era proprio il motivo per cui all'inizio volevo rifiutare il suo invito.. ma lui era particolarmente insistente così alla fine mi sono arreso, mi sono vestito, afferrato e intascato i soldi lasciati sul comodino e mi sono diretto in fondo al corridoio verso la stanza di questo Albwin.
Bussai alla sua porta e lui mi aprì, indossando solo un paio di stretti slip bianchi e subito mi disse:
- “Ehi sei Michelle, Freddy mi ha detto che ti ha appena dato il tuo primo assaggio di sborra, e che ne vuoi ancora. Entra e mettiti comodo, e poi possiamo cominciare”.
Albwin era un uomo più grande di Freddy. Era peloso, una carnagione scura, e aveva anche un po’ di pancia da birra. Mi tolsi di nuovo i vestiti e aspettai che mi dicesse come procedere.
- “Andiamo a letto. Freddy mi ha detto che eri un po’ imbarazzato e non vuoi qualcuno che ti guarda mentre succhi il cazzo, e che ti piace stare sotto il lenzuolo. Per me va bene, andiamo pure a letto. Vorrei anche che mi succhiassi le mie grosse palle, se non ti dispiace. Questo mi eccita molto” disse Albwin dirigendosi al letto.
Mi infilai sotto il lenzuolo e scesi verso il cazzo, proprio come avevo fatto con Freddy. Lui si mise in una posizione testa a testa, quasi come un sessantanove, tranne per il fatto che la mia parte inferiore del corpo non era vicina alla testa di Albwin, e sapevo che non aveva alcuna intenzione di succhiarmi. Gli feci scivolare giù le mutande e gli aprii le gambe, e mi accorsi subito del suo forte, ma non sgradevole, odore muschiato. Il suo cazzo era già duro in previsione del pompino, un po’ più grande di quello di Freddy. Il suo prepuzio era già bagnato di sperma misto a piscio, e copriva appena la grande testa del cazzo. Le sue grandi palle pelose attirarono subito la mia attenzione, i suoi testicoli sembravano grandi come palline da golf.
Scivolai un po’ più in basso e leccai e succhiai quelle grandi palle nella mia bocca.
Quella fu la mia prima esperienza di succhiare le palle di un Daddy, e mi piacque la sensazione di averle in bocca mentre le rotolavo con la lingua.
Il suo sacco scrotale peloso pendeva molto, e passai circa quindici minuti a succhiargli le palle. Albwin si lamentava e gemeva a voce alta ed era evidente che farsi succhiare le palle lo eccitava molto. Ma io ero affamato del suo grosso cazzo, così scivolai indietro verso la parte superiore del letto, mi sollevai un po’ e glie lo presi in bocca. Iniziai a succhiare la testa del cazzo e il prepuzio del vecchio sconosciuto e notai che il suo prepuzio aveva un sapore dolce.
Cominciai a muovermi su e giù sul suo cazzo, prendendo un po’ di più ad ogni colpo, mentre Albwin stava cominciando a sollevare i fianchi per spingere più della sua carne nella mia bocca. Poi cambiò un po’ la nostra posizione. Piegò le gambe, tirò su le ginocchia in modo che le sue gambe fossero premute contro i lati della mia testa. Poi si rotolò lateralmente verso di me, in modo che fossimo ancora in quella posizione quasi sessantanove, eravamo ai nostri lati, e la mia testa era tenuta in posizione tra le sue cosce. Continuai a succhiare il cazzo in quella posizione, e cominciò a fare perno sulle sue anche e a spingerlo tutto nella mia bocca.
Non dimenticherò mai quella sensazione di essere tenuto per le gambe mentre mi scopava lentamente la bocca come se fosse una fica. Continuò a spingere fino a quando i suoi colpi sono diventati più veloci e più corti, e poi un’ultima spinta più forte e si fermò nella mia bocca da troia. Il suo grande cazzo cominciò a pulsare, e sentii la sua abbondante sborra entrare nella mia bocca. Produsse un volume più grande di Freddy, e dovetti inghiottire tre volte per farlo scendere. Continuò a tenere il suo uccello nella mia bocca anche mentre cominciava ad ammorbidirsi e io continuavo a succhiarlo e ad assaggiare i residui della sua sborra.
Finalmente allargò le gambe e mi liberò la testa, e mi spostai di nuovo verso la parte superiore del letto. Albwin mi stava guardando quando la mia testa spuntò fuori da sotto il lenzuolo e disse:
- “E’ stato un grande pompino, e ho davvero apprezzato il modo in cui hai ingoiato il mio sperma. Mia moglie non mi succhia mai il cazzo, e l’unico altro pompino che mi hanno fatto è stato quello di una fidanzata di mio figlio anni fa e non era entusiasta di succhiare cazzi come te, e ricordo che sputò il mio sperma invece di inghiottirlo. È stato davvero un piacere sentirti inghiottire con il mio cazzo ancora in bocca”.
Dopo aver parlato ancora un po’ di quello che avevo appena fatto, entrambi stanchi ci mettemmo a dormire. Rimasi nel suo letto.
Mi svegliai alle 6:00 circa, andai in bagno a pisciare e a fare la doccia prima di partire per prendere il mio volo. Quando uscii dal bagno Albwin era sveglio e mi aspettava.
Mi disse:
- “Grazie ancora per il meraviglioso pompino. Me lo ricorderò per molto tempo. Ho anche una cosina per te in segno di ringraziamento”.
Mi consegnò una banconota da cento euro. Cercai di non prenderla, ma lui insistette, come aveva fatto l’altro prima di lui e così li presi, finii di vestirmi e lasciai la sua stanza per tornare al terminal.

Durante il volo, mi sentii un po’ in colpa per il mio comportamento da troia, cioè per aver accettato soldi.. ma arrivato a Rimini l’unica cosa che ricordavo era quella di aver passato la notte a scrocco in un Hilton 5 stelle e di avere 200 Euro in tasca da sputtanare come volevo!


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