Racconti Erotici > Gay & Bisex > Ammiraglio medico 2º parte
Gay & Bisex

Ammiraglio medico 2º parte


di Liliana1980
03.03.2022    |    7.125    |    3 9.9
"Ritroverete Alvin alla prossima puntata, e logicamente anche Giorgio..."
Salve a tutte/e, eccomi a continuare la storia, prima però voglio chiedere scusa per gli errori che ho fatto nel precedente capitolo, purtroppo io scrivo di getto e non rileggo il racconto, uso il correttore di word e se non mi segnala nulla, lo invio, perciò chiedo anticipatamente scusa se troverete altri errori.
Vi ricordate l’Ammiraglio, stava giocando con Alvin, come il gatto con il topo.
Oltre a questo, Alvin voleva fargli una domanda.

Andiamo avanti...

“visto che ti piace che ne dici di divertirci in due”
Lo guardai con aria interrogativa.
“dai scendi dal lettino”
Mentre scendevo si allontanò un pò lasciandomi lì completamente ignudo, a fianco del lettino.
Mentre guardava il mio corpo, con l’obelisco che svettava verso l’alto,(presuntuoso direte), cominciò a spogliarsi, in breve fu completamente nudo con il pene in completa erezione.
“non vedevo l’ora di liberarlo”
Come ho già scritto, aveva un bel fisico asciutto, e ora devo dire, anche un bel pene, era un piacere guardarlo, ne lungo ne corto, ne grosso ne sottile, insomma, era normale, per rendere meno imbarazzante la situazione glielo dissi.
“anche lei signore ha un bel fisico, complimenti”
“si, ma quanta fatica per mantenerlo, tutti i giorni mi faccio quasi 10 Km di corsa e poi palestra, a quasi 50 anni, non è uno scherzo”
Indicandogli il pene.
“anche lui fa così tanto allenamento?”
“a lui ci pensa mia moglie e ti assicuro che le corse e la palestra, sono una bazzecola”
“posso farle la domanda che avevo in sospeso?”
“si a patto che mi dia del tu, mi sa ridicolo darci del lei, completamente nudi”
“va bene,allora dimmi una cosa, hai una moglie che è uno schianto, perché ti lasci andare con i ragazzi?”
Restò per qualche attimo in silenzio.
“mettiamo le cose in chiaro, non mi lascio andare con i ragazzi, lo stò facendo con te, ma sei il primo, che tu lo creda o no, ho sempre avuto questa voglia, ma non mi sono mai fidato di metterla in atto, troppo pericoloso, poi sei arrivato tu, mi sono detto, o adesso o mai più”
“ma non hai risposto alla mia domanda”
“per quanto riguarda mia moglie, la adoro, è un punto fermo della mia vita, ma ora, per favore, lasciamo da parte questo discorso, ti prometto che lo riprenderemo”
Mentre diceva queste parole si avvicinò, frontalmente.
Ora i due guerrieri erano uno difronte all’altro, cappella contro cappella, spinse un po' e il suo scivolo di lato, ora erano affiancati, pronti a soddisfare le sopite voglie.
Con una mano gli impegnò entrambi.
“ora hai capito che la visita medica era una scusa, era per vedere se ci stavi, basta ipocrisie, ora sai cosa voglio, succhiarti il fratellino fino a farti venire, desidero quel bel culetto giovane, leccartelo, introdurre il dito medio e non solo quello, farti mio fino allo sfinimento, logicamente parlo di me, ti va come programma e ti piacerebbe fare la stessa cosa con me?”
Non mi lasciò nemmeno rispondere che avevo le sue labbra incollate alle mie, la mano libera dietro la nuca e l’altra che, in qualche modo teneva i guerrieri, facendoli andare avanti ed indietro, strusciandoli fra di loro.
Appena sentii la lingua premere, aprii le labbra e la feci entrare, come fosse la cosa più normale di questo mondo, cavolo se era esperto, mi mandò in estasi solo baciandomi, per non parlare di quello che stava facendo con l’altra mano.
Quanto durò il bacio non saprei dirlo e come si fa a quantificare il tempo quando sono i sensi ad essere padroni di te stesso o quando qualcuno ti invia in paradiso.
Mai nessuna o nessuno mi aveva baciato in un modo così profondamente sensuale ed appagante.
Vi basti sapere che ebbi un devastante ed imbarazzante orgasmo, imbrattando tutto il pube dell’ammiraglio.
Non mi era mai accaduto una cosa del genere e non era un’eiaculazione precoce, avevo avuto un vero e proprio orgasmo, sapientemente provocato dall’uomo che mi stava dolcemente torturando la bocca e le parti basse.
Non mi riconoscevo, pensavo di essere un etero convinto, a parte qualche scivolone omo, ed invece stavo godendo tra le braccia di un uomo.
Mi vergognai per l’orgasmo appena avuto, ai suoi occhi sarei passato come un ragazzino inesperto.
“mi dispiace è stato più forte di me, pensavo avrei resistito di più”
“non ti dispiacere è una cosa normale, vorrei vedere che non succedesse in un giovane sano come te, vieni andiamo in bagno a pulirci”
Senza mollare il pene che non accennava a diventare molle, mi tiro verso il bagno.
Chiamarlo bagno quello che si presentò ai miei occhi è proprio riduttivo, se non ci fossero stati il water ed il bidè, sembrava di entrare in un salone di bellezza, jacuzzi, vasca da bagno a livello terra, in un angolo la sauna ecc. ecc..
Venni riportato alla realtà.
“dai siediti qui sul bidè”
Mi lavò ben bene.
“sei proprio eccitato ragazzo mio, c’è l’hai ancora duro come il marmo”.
“nemmeno tu scherzi a quanto vedo”
“beh! ho ancora la cartuccia in canna e la sparerò al momento giusto, non posso sprecare colpi, non ho un caricatore come c’è l’hai tu, ma che ne dici, di chiamarmi per nome, il mio è Giorgio e finché sarò nudo, mi chiamerai per nome”
“va bene Giorgio, io sono Alvin”
Mi misi a ridere come un matto, non per quello che avevamo detto, ma per la situazione, io seduto sul bidè, con nientemeno un ammiraglio inginocchiato al mio fianco, che mi lavava il pene, mentre facevamo quei discorsi, roba da scoop giornalistico.
Finì di lavarmi, si alzò e prese il mio posto, aveva lo sperma mischiato ai peli del pube.
“dai Alvin ora tocca a te lavarmi, cosi farai conoscenza con mio fratello”
“anche lui ammiraglio?”
“immagino di si”
“ecco perché il mio è sull’attenti”
Ci fù una bella risata.
Mi inginocchiai e cominciai a lavarlo, che strana sensazione prendere in mano il pene, di quest’uomo così importante, duro come il marmo.
Lo lavai con cura, forse eccessiva, ma era piacevole toccare quello che avevo visto solo con gli occhi, mi piaceva prendere nel palmo la borsa dei testicoli, una sensazione che non avevo mai provato, oltretutto non era il primo che maneggiavo, sinceramente la cosa mi meravigliò non poco.
“bene siamo puliti, che ne dici di lasciarmi dare un’occhiata al culetto e se ti fa piacere puoi darla al mio”.
Non era quello che desideravo, parlo del fatto di ispezionare il suo deretano, diedi una risposta che sperai diplomatica.
“certo, ma posso farlo anche dopo con calma, tu fai pure, le ispezioni come desideri”
Non mi riconoscevo, io che parlavo in quel modo disinibito ad un uomo che fino a qualche ora prima davo del lei e che nemmeno sapevo che esistesse.
“va bene, appoggia le mani al lavandino e piegati in avanti con le gambe larghe”
“in poche parole mi devo mettere a 90 gradi”
“hai capito perfettamente”
Eccomi piegato con il culetto bene in vista.
Lo vidi prendere una crema ed ungersi ben bene il dito medio, poi ne applicò un pò nel buco.
Cominciò ad introdurlo fino in fondo.
Lo girò un paio di volte, lo tirò fuori.
“alzati, ragazzo non mi piace essere preso in giro, tu in quel buco l’hai già preso e chissà quante volte, dimmi la verità sei omosessuale?”
Non mi aspettavo una reazione del genere, anche perchè non pensavo che il buco fosse così allargato come faceva intendere lui, mi rialzai e girandomi, cominciai una lunga filippica che potesse spiegare.
“calma, non ho mai detto che sono vergine e lei non me l’ha chiesto, si l’ho preso, come l’ho pure infilato, questo è accaduto solo col mio più caro amico e per la cronaca non mi sento omosessuale, almeno fino ad un attimo fa, ora non so più cosa sono, che lei mi creda o no, mi piace il sesso in ogni sua forma, diciamo che posso considerarmi bisex, anche se non ne sono cosciente, ma lei me l’ha fatto scoprire, in questo momento mi sento attratto da lei, ma allo stesso tempo mi piacciono le donne, e mi creda, mi attirano molto, ora probabilmente si arrabbierà, ma le dico che vedendo sua moglie mi sono arrapato parecchio e se proprio vuoi saperlo mi sono pure chiesto come poteva farmi quello che stà facendo, avendo al suo fianco una donna così bella, chiedo scusa di questo mio osare, ma voglio mettere in chiaro le cose, cmq se il fatto che non sia vergine la disturba così tanto, tolgo il disturbo”.
Feci un lungo respiro.
Ero veramente arrabbiato, non mi ero nemmeno accorto di essere tornato al lei.
Proprio in chiaro non misi il tutto, non dissi nulla di zio Franco, ne che il buco era allargato perché la sera prima con Lorenzo ci eravamo salutati a modo nostro,non volevo fargli sapere che di esperienza ne avevo, (non era il caso sapesse come stavano realmente le cose, se volete saperlo, leggetevi i racconti che ho già pubblicato, a parte quello con Lorenzo,lo farò in futuro).
Detto questo mi avviai verso lo studio per raccogliere le mie robe ed andarmene.
“aspetta cosa fai”
“secondo lei cosa sto facendo? vado a rivestirmi, mi dia i documenti, non mi piace essere insultato, anche se essere chiamato omosessuale non è un’offesa, sono persone fantastiche e in questo momento, grazie o per colpa sua, mi sento sia l’uno che l’altro”
“fermati, ho capito, sono anch’io come te, mi piacciono le donne e allo stesso tempo mi piacciono i ragazzi, come vedi sono nella tua stessa situazione, mi puoi perdonare? non volevo offenderti”
“da come mi si è scagliato contro, voleva farlo”
“è il mio essere ufficiale, ho usato un tono offensivo, lo riconosco”
Mi fermai e lentamente mi girai a guardarlo.
Era lì in mezzo all’immenso bagno, completamente nudo, sia esteriormente che internamente, non ebbi il coraggio di andarmene, diciamola tutta, non volevo farlo.
Ritornai sui miei passi, lo abbracciai ed incollai la bocca alla sua, fui io ad introdurre la lingua, fui io a rovistare la cavità orale alla ricerca della padrona, e fui io a condurre il gioco del balletto delle lingue, fino a sentirlo rilassarsi, quando comprese che avremmo ripreso il gioco.
Oramai avevo deciso, avrei percorso quella strada fino alla fine, poi, beh! ci avrei pensato.
Mi sciolsi dall’abbraccio, e guardandolo negli occhi.
“ha capito ora ammiraglio?”
“no, l’ammiraglio non ha capito, Giorgio ha capito”
“giusto scusami,hai capito Giorgio?, non sono un verginello,ho avuto le mie esperienze, ti va di continuare?”
Non servirono altre parole, impugnò il pene e mi condusse nello studio, sarebbe meglio dire mi tirò.
“vieni sediamoci qui, sul divano, sei veramente un bravo ragazzo”.
“lo deduci dal fatto che mi sono fermato ed ho accettato di restare?”
“no, lo deduco dalla pluriennale esperienza in fatto di ragazzi con i quali ho avuto a che fare come ufficiale medico, anche se non ho mai tentato nulla con loro”
“sono sempre un bravo ragazzo anche se si è eccitato a vedere sua moglie? e non dico il resto”.
“credi che non me ne sia accorto, ho visto quanto eri teso la sotto e tanto per farti una confidenza, se ne è accorta pure la mia signora, immagino sia una cosa normale, come ti ho già detto, sapessi quanti colleghi sognano di farsela”
La notizia che la signora si fosse accorta del mio desiderio, mi aveva lasciato sgomento, ma vedendo che stava sorridendo, ebbi il coraggio di fare una battuta.
“allora posso mettermi in fila?”
“penso che potresti essere il primo della lista, non ho mai sentito Letizia salutare così”
“è stata una tua impressione, per quanto mi riguarda è stata molto gentile”
“va bene mettiamola così, ma ora ritorniamo a noi, vuoi vedere il mio culo”
Non usava mezzi termini il caro ammiraglio, decisi di stare al passo.
“me lo aveva promesso”
Si mise a carponi sul tappeto, offrendomi la vista del fondoschiena.
Non serviva mi alzassi, lo avevo davanti agli occhi, le chiappe divise dalla linea più scura, la borsa dei testicoli penzolante, allungai la mano e cominciai a palparglieli, ci giocai un bel pò, desideravo portarlo alla giusta temperatura, infine, gli aprii le chiappe, ecco il buco davanti ai miei occhi, lo accarezzai ed introdussi il dito, non prima di averlo inumidito con la saliva, non servì nessuna spinta, entrò completamente senza sforzo.
“puoi inserire anche l’anulare, sono bello largo”
“ma quanti ne hai presi?”
“ragazzo, non metterti in testa strane idee, non sono sempre stato ammiraglio, ho fatto 4 anni di accademia e non c’erano le donne come ci sono attualmente e infine il noviziato, mio caro una volta si stava in mare molto ma molto più di ora e le notti sono lunghe e di culetti giovani e disponibili, c’è n’erano a iosa, cmq questo non mi impediva, che quando ritornavo a terra, mi dedicavo esclusivamente alla passera”
“questo per quanto riguarda la gioventù, ma poi”
Si girò con la testa.
“non hai mai sentito parlare degli strap-on?”
“certo che ne ho sentito parlare”
“Letizia ne ha una bella collezione, ti basta”
“come.. tua moglie ti ..?”
“ti meraviglia?, ora vuoi continuare l’ispezione”
Non risposi, ma mi preoccupai un pò, vuoi vedere che quando sarò in divisa dovrò mettermi le famose mutande di “cuoio”.
Continuavo a tenere le dita dentro il buco.
Cosa mi prese in quel momento, non posso spiegarvelo.
Tolsi le dita, mi alzai dal divano, presi in mano il pene.
Feci il giro attorno a Giorgio e mi posi dinnanzi a lui.
Misi due dita sotto il mento e gli alzai la testa fino a farlo mettere in ginocchio.
Ora la bocca era all’altezza del pene.
Non dissi nulla.
Giorgio capì al volo aprendo la bocca.
Glielo infilai e cominciai a scoparlo con dolcezza, lasciando a lui il ritmo.
Ma quel buco appena lasciato mi attraeva.
“dai Giorgio rimettiti a quattro zampe hai un c… fantastico, così liscio e sodo! ho voglia di possederti”
“fai quello che vuoi, sono a tua disposizione”.
Incredibile avevo ai miei piedi un ammiraglio, che al suo passaggio tutti scattavano sull’attenti, ed ora stava qui a carponi. disposto a fare, e lasciarsi fare, tutto quello che desideravo, questo mi fece arrapare ancor di più, anche se era impossibile, più duro di così sarebbe scoppiato.
Mi portai dietro di lui, e feci un’altra cosa che non avevo mai fatto, leccai quell’invitante buco.
Sperai tanto non fosse una perversione, ma solo il frutto di una forte carica di libidine.
Ora era bagnato e se possibile anche un pò più aperto.
Puntai la cappella, la infilai con un colpo deciso fino in fondo, facendolo gemere, immagino di piacere.
Si lasciava profanare senza opporre resistenza, il pene sfregava deciso contro le pareti dell’intestino e questo aumentava in lui l’eccitazione, lo vedevo contorcersi sotto i colpi, sentivo i gemiti sempre più forti.
A volte lo estraevo completamente, mi piaceva vedere il buco rimanere aperto, bagnatissimo e pulsante.
Lo infilavo nuovamente in un solo colpo fino a sbattere con forza il pube e la borsa dei testicoli contro le natiche.
Giorgio implorava di non smettere e di scoparlo con più forza, incredibile avevo pochissima esperienza, eppure quell’uomo stava godendo, per merito mio.
Tenevo le mani ben serrate sui suoi fianchi, lo muovevo tirandolo a me con tutta la forza che avevo.
Cercavo di ricordare tutto quello che zio Franco mi aveva insegnato.
Lo estrassi di colpo.
“dai girati sulla schiena, prendi le gambe e tirale con forza sul petto”
Senza dire una parola fece quello che gli avevo chiesto.
Il buco era rimasto naturalmente largo ed aperto.
Infilai un paio di dita muovendole velocemente per vedere il suo viso farsi rosso di piacere e contrarsi nelle smorfie del godimento.
“mi piace guardare negli occhi la donna che sto scopando, in questo caso, un uomo, voglio vedere il viso che si trasforma in una maschera di godimento”
“ti prego rimettilo dentro”
Appoggiai la punta sull’orifizio anale e diedi una spinta, entrò come il coltello in un panetto di burro.
Iniziai a scoparlo nuovamente, con il pene che andava avanti ed indietro, come un pistone nella sua sede naturale.
I nostri gemiti riempivano lo studio.
Gocce di sudore cadevano dalla fronte e andavano a finire sulla pancia di Giorgio, fino a quando con alcuni colpi decisi, sentii il magma cominciare a salire attraverso le cavità cavernose.
Ero sul punto di eruttare, non mi trattenni oltre, riversai nell’intestino una grande quantità di calda lava.
Guardai negli occhi l’amante, era in piena estasi, senza estrarre il pene, impugnai il suo, bastarono una paio di menate, eruttò come l’Etna in piena attività.
Esausto mi lasciai cadere sul tappeto,
“incredibile, non ho mai goduto così tanto possedendo un uomo, grazie”
“pure io devo ringraziarti è la più bella inculata che ho subito, per non parlare che mi hai fatto venire alla grande, benvenuto ragazzo nella mia vita, ora dovrebbe toccare a te, ma prima sarebbe meglio lavarci e permettermi di ricaricare le batterie, non ho più vent’anni”
Ci guardammo per decidere chi per primo avrebbe fatto la doccia.
Questo lo saprete nella prossima puntata.

…continua…

Mi fermo, scrivo rubando il tempo al lavoro e non ne posso rubarne troppo se non voglio che mi mandino a spasso.
Ritroverete Alvin alla prossima puntata, e logicamente anche Giorgio.
Spero continuerete a leggermi.
Vi lascio col solito abbraccio e bacione.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ammiraglio medico 2º parte:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni