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Gay & Bisex

Il venditore di giornali 5º parte


di Liliana1980
25.01.2023    |    2.913    |    3 9.5
"Cominciai a baciarlo e piano piano a succhiarlo..."
Vi ricordate dopo aver perso la verginitá,ci eravamo addormentati.

Vengo svegliato dal suono di un campanello.
Sento delle voci,esco dal torpore.
Riconosco la voce di Giuseppe,l’altra non riesco a sentirla.
“buongiorno mamma”
“si,va bene ora la chiamo”
“scusami sono rientrato tardi,non volevo svegliarti”
“va bene ci vediamo questa sera”
“ciao mamma ,si ciao, ti voglio tanto bene”.
Sento chiudersi la porta.
Rumori in salotto.
Dopo qualche minuto.ancora la voce di Giuseppe.
“ciao Lilly,tutto bene?”
“è per la signora Maria”
“si...si..si.. perfetto,,va bene così”
“a proposito Lilly ti aspettiamo a pranzo”
“si c’è un’amico con me,un ragazzo, Alvin 17 anni, ex vergine, si questa notte,devo farti una proposta,ma ci vediamo piú tardi,veniamo ad aiutarti a chiudere,cosí te lo presenteró,vedrai che ti piacerá,a più tardi allora”.
Che cavolo avrà voluto dire, devo farti una proposta..?
Senza far rumore mi alzo e vado in bagno,ho bisogno di una bella doccia,sia per svegliarmi,sia per lavarmi dalle tracce della serata-notte.
Esco dalla doccia ed in costume adamitico mi presento in cucina.
Se credevo da fargli una sopresa,beh!..abbiamo avuto la stessa
idea,pure era nudo.
“buorgiorno Giuseppe”
“buongiorno amore,dormito bene?”-
Prima che potessi rispondere,mi abbraccia e incolla la bocca alla mia,se il buongiorno vi vede dal mattino,mi aspetta una bella giornata.
Riusciamo a scioglierci, lo ammetto,con fatica.
“si ho dormito molto bene”
“nessun dolorino la sotto?”
E dicendolo mi accarezza con dolcezza il culo.
“no, solo un piccolo fastidio,quando sono andato in bagno”
“e normale,ci abbiamo dato dentro questa notte,sei stato fantastico,non ne avevi mai abbastanza”
“senti chi parla,se fosse stato possibile non lo avresti mai tolto”
“hai ragione,è troppo bello”
“parli di me o di lui?”
Mi abbracció nuovamente e mettendo le mani aperte sul culetto,mi sussurra.
“mi é difficile scegliere,vi amo tutti e due”
Mi sentivo imbarazzato,non avevo mai ricevuto tanti complimenti,specialmente per il fondoschiena,anzi non ne avevo mai ricevuti,per togliermi da quell’emozione.
“mi ha svegliato il suono del campanello,chi era?”
“mia madre”
“e ti sei presentato in quello stato?”
“è abituata.lo sa che in casa giro nudo”.
“e non ti dice nulla?”
“assolutamente no,anzi mi fa i complimenti,dicendomi, che bello che ti ho fatto”
“ma lo sa che piacciono quelli del tuo sesso?”
“certo che lo sá, ma che giro di parole per dire,omosessuale”
“mi sembra che dicendolo possa offenderti”
“se non lo fossi,probabilmente si,ma lo sono e allora non ci sono problemi”
“ed io cosa sono,dopo questa notte?”
“vediamo..potresti essere un rotto in culo normale”
Si mise a ridere come un matto.
Sicuramente avrá visto la perplessitá di pinta sul mio volto.
“ascolta ragazzo ti sembra sia cambiato qualcosa da ieri,ti vedi in modo diverso?”
“no,non mi sembra a parte quello che mi hai fatto ieri sera”
“si hai ragione,ma provi sentimenti diversi verso quelli del tuo sesso?”
“cosa vuoi dire?”
“pensi ancora alle donne o hai cambiato idea”
“no,non ho cambiato idea questa mattina, appena mi sono svegliato ho pensato ad un cara amica,scusami,avrei dovuto pensare a te”
“no assolutamente,come ti ho giá detto non sei uno di noi,per te é stata una bella,almeno lo spero,esperienza sessuale che non ha modificato il tuo orientamento a riguardo del sesso,sei d’accordo?”
“si,sono d’accordo che é stata una bella esperienza,solo mi dispiacerebbe tu fossi deluso”
“per prima cosa non sono deluso,seconda abbiamo ancora un bel pó di ore per divertirci,terza cosa, rimarrei deluso se non mi facessi conoscere Lorenzo”
“per quanto riguarda Lorenzo,gliene parleró e vedrai che sará lui a volerti conoscere”
“fantastico,non vedo l’ora e per quanto riguarda seguire a divertirci,ci stai o mi sbaglio?”
“no, non sbagli,mi piace rimanere quí con te e desidero divertirmi con te”
“guarda che ho in mente altri giochetti da fare assieme e poi devo collaudare il tuo culetto,devo vedere se tutto funziona”
“lo immaginavo e per quanto riguarda i giochetti,se starai ai patti,faró quello che vuoi”
“sei meraviglioso ragazzino mio”
“posso farti un’altra domanda,tuo padre non dice nulla?”
“è morto diversi anni fà”
“scusami”
“non potevi saperlo”
Cambiai discorso non mi piacciono i brutti ricordi,anche se non sono miei.
“vedo che è pronta la colazione”.
“si qualche minuto è la servo in tavola,accomodati,però, non pensi di ringraziare il trapano che ti ha sverginato?”
“vuoi un pompino?”
“no,fagli alcune carezze,in poche parole mettilo in tiro”
Lo feci accarezzandogli ben bene l’inguine,a parte che non ci volle molto,sembrava non aspettasse altro.
Mi accomodai,tenendo per me quello che avevo sentito a riguardo della proposta che voleva fare a sua cugina e cosa intendeva con, vedrai che ti piacerá,ero sicuro me l’avrebbe detto.
Eccolo la il mio Giuseppe,pene al vento che preparava la tavola.
“cosa vuoi per primo,burro o marmellata?”
“burro grazie”
Feci il verso per prenderlo.
“no fermo te lo servo io”
Mi si avvicinò,prese il panetto di burro,assieme al coltellino e cominciò a spalmarlo,ma non sul pane,ma sulla sua cappella.
“dai inginocchiati e lecca il burro,poi ci metterò la marmellata ed infine berrai il latte”
Non so che faccia feci.
“non ti piace far colazione in questo modo?”
“come no, la faccio tutte le mattine...”
Ridemmo di gusto.
“dai comincia a mangiare che devi essere in forza,ci aspetta una bella giornata di sesso”
Leccai ben bene quell’invitante cappella,la pulii perfettamente.
“aspetta ora ti servo la marmellata,ciliege o pesca?”
“mi piacciono tutte e due”
Spalmó entrambe le marmellate non solo sulla cappella ma anche lungo il tronco e sui testicoli”
“ehi!..vuoi farmi fare indigestione”
“dai datti da fare pulisci ben bene e non aver fretta”
Feci quello che mi aveva chiesto,cominciando dalla capella che leccai con vera golositá,scesi a pulire il tronco,infine mi dedicai con amore ai testicoli,fu un lavoraccio,i peli non mi aiutavano a farlo come avrei voluto”
“basta cosí,altrimenti esplodo, dai ora sdraiati ia terra di schiena”
Lui si accovacciò sul torace,mise la punta del pene a contato delle labbra.
“apri la bocca tesoro”
Ebbi paura che volesse sborrarmi in bocca,invece prese il bricco del latte.
Mi tranquilizzai.
Aprii la cavità orale,cominciò a versare il bianco liquido sul suo inguine che,a parte quello che finiva a terra,arrivava direttamente in buca,scusate ..bocca.
Cominciai ad inghiottire,mai colazione fu così sensuale.
Finito di farmi bere il latte,si rialzo e mi aiutó a rialzarmi.
“ora tocca a me far colazione”
“vuoi che te la serva io?”
“certo e dovrai fare un servizio speciale”
“speciale in che senso?”
“vieni quí che ti spiegheró il tutto”!
“ora tocca a te servirmela,però a me piace il caffè e lo voglio con la panna”
Guardai la tavola in cerca della panna,non ne vidi.
“non c’è panna sulla tavola”
“lo sò,quando sarà il momento me la procurerò alla fonte”
Ragazzino si,ma non fino a quel punto,capii che di lì a poco mi avrebbe fatto un sontuoso pompino,come inizio di giornata non c’era male.
“posso farti una domanda?”
“certo puoi farne quante vuoi”
“ma quando ti preparava la colazione tua madre,dove andava a prendere la panna?”
“mi piacerebbe dirtelo ma per il momento te lo lascio immaginare”
“non dirmi che?”
“dai te lo diró quando avró finito di far colazione”
“scusa ma non riesco ad immaginarlo,cmq non dimenticartelo,sono proprio curioso di sapere”
Mi preparai facendo quello che aveva fatto a me,imburrai ben bene la cappella e vi unii pure la marmellata di pesca.
“mi dispiace signore,siamo rimasti senza panna”
“ e non potrebbe procuramela?”
“certamente abbiamo un nuovo sistema”
“e come sarebbe questa sistema?”
“dovrebbe mungere questa specie di tetta che ho usato per il burro e la marmellata e vedrà uscire parecchia panna fresca”
“mi piace questo hotel,mi sa che ci verró spesso”
“si sbrighi a mungere,la tetta potrebbe ammosciarsi e allora addio panna”
“mi metto subito all’opera,non concepisco una colazione senza panna”
Appoggiai il culo al bordo della tavola,allargai un po le gambe e mi ofrii alla mungitura.
Quello che vado a raccontarvi è qualcosa che mai nessuno/a è riuscito a farmi provare,ancora oggi devo usare un po’ di fantasia per descrivere,quello che, chiamare pompino,suonerebbe blasfemo.
Mise per terra un cuscino.
“voglio essere comodo,intendo comporre una sinfonia per solo flauto”
Incollò le labbra alle mie,duettò brevemente con lingua,uscí e andó a leccare i lobi delle orecchie, per poi scendere sul petto,soffermandosi parecchio sui piccoli capezzoli,infine infiló la punta della lingua sull’ombelico,aveva imparato che ero parecchio sensibile in quei posti.
Emisi un lungo lamento.
Tolse la lingua dal buchetto.
“per cosí poco?..preparati a morire di godimento”
Riprese il lavoro momentaneamente interrotto.
Fece il tutto con calma, prendendo il suo tempo.
Introdusse nuovamente la lingua nell’ombelico,la giró e rigiró, facendomi sentire brividi sempre piú forti.
Cominció a piegare le ginocchia e mentre lo faceva,con la mano prese delicatamente il meraviglioso strumento che dona tanto piacere a noi,agli altri o alle altre.
Sempre tenendolo in mano si inginocchio sul cuscino.
“vedi amore mio,fare un pompino è una passione,farlo bene è un arte e se vuoi farlo bene devi averne veramente voglia,se non ne hai, meglio lasciar perdere”.
Non capivo cosa volesse dire,sentivo le sue parole provenire da un’altra dimensione.
Oltre al culo,avevo appoggiato le mani sul tavolo.
Nel frattempo aveva lasciato la presa,ora il pene ondeggiava davanti a lui.
Avvicinò il viso,senza toccarlo, mi fece sentire il respiro sulla pelle della cappella,sfiorandola con le labbra umide e la punta della lingua.
Non sono un marziano,cominciai ad impazzire.
Con la lingua leccò in modo deciso la punta dell’idolo di carne, mentre con le mani,lo scappellava.
Sembrava un devoto cattolico davanti ad una immagine sacra,lo aveva davanti agli occhi, tutto per lui.
Lo prese in bocca il più possibile,credo che con la punta arrivai alle tonsille,lo bagnava con quanta più saliva poteva.
Era la bocca che guidava il movimento,la mano l’accompagnava e mentre faceva su e giù con il viso, disegnava dei cerchi con la lingua sulla cappella.
Ogni tanto stuzzicava il buchino con la punta della lingua.
Mentre andava su e giù con la bocca, la mano bagnata dalla saliva ruotava leggermente scappellandolo, per poi tornare su,la sua presa era morbida, leggera,come una piuma.
Cominciò con un ritmo lento e sensuale
Eliminò le mani dal movimento,le appoggiò ai miei fianchi,mi sentii arrapare ancor di più.
La sinfonia che stava componendo lo spinse ad un nuovo gioco, creò nella bocca un vuoto d’aria,il mio lui venne risucchiato dentro.
Si fermò, intuiva che stavo per eruttare tutto il piacere..
Cominció a sfiorarlo con la lingua e sadicamente diede una bella strizzata alle palle,rimandando il piacere che inevitabilmente sarebbe esploso.
“sei matto,vuoi staccarmele”
“silenzio allievo la sinfonia non é conclusa e non é ancora giunto il momento del gran finale”
Prese a leccare le palle, fino a prenderle interamente in bocca e giocherellarci, mentre con la mano continuava a toccare l’idolo.
Dio mio era un vero esperto.
Continuò a leccare fino ad arrivare con la punta al buchetto del culo,credevo di impazzire.
Smise,ritornò al flauto,ora doveva comporre il finale,far gioire quel monumento di carne,raccogliere il frutto di tanta fatica.
Accelerò il ritmo, senza smettere i movimenti rotatori con la lingua e aumentò la pressione della mano.
Lì sotto ero inondato di saliva e piacere.
Avuta via libera il magma cominciò ad invadere i canali seminali,l’eruzione era imminente,la panna era stata montata.
Rallentò il movimento,lasciò che tutto si riversasse in bocca,lo ingoiò non lasciando uscire nemmeno una goccia.,
Lo tenne tra le labbra mentre avevo gli ultimi spasmi di orgasmo, poi con dolcezza lo lasciò delicatamente,adagiandolo oramai molle, sullo scroto.
Prese la tazze del caffè e lo bevve dun fiato.
Ora la colazione era perfetta,aveva avuto il caffè con la panna,
Mi guardò,respiravo con difficoltà,le gambe si erano fatte molli e se non avessi avuto l’aiuto della mani appoggiate al tavolo,sarei caduto in ginocchio.
Un dolce sorriso incorniciò il suo viso.sempre baciandomi,rifece la strada a ritroso fino a darmi un bacio a fior di labbra.
“grazie mai avuto una colazione così buona ed abbondante”
“merito del mungitore”
Rimanemmo abbracciati,anche per riprendere le forze.
“vieni andiamo a farci una bella doccia,non abbiamo ancora finito”
“che vuoi fare,mi hai distrutto?”
“per un pompino?,vieni vedrai quanto ci metti a riprenderti”
“mi dici cosa vuoi fare ancora?”
“ehi!..ragazzino fino a questo momento hai goduto solo tu”
“beh!..anche tu, mentre facevo colazione”
“vuoi mettere come ti ho munto?”
“non dirmi che vuoi un pompino cosí,da me?..dopo quello che hai fatto tu,farei una misera figura”
“no, non lo pretendo,anche se sono convinto sapresti farlo molto bene”
“allora cosa vuoi?”
“il tuo meraviglioso culetto”
“ma non l’hai avuto questa notte?”
“amore,questa notte ho aperto la strada,ora desidero vedere se é perfettamente transitabile”
“ingeniere lei é molto scrupoloso,forse troppo”
“voglio essere sicuro che non ci siano incidenti,sai nelle gallerie é molto facile”
“non credo ci sará molto traffico in quella galleria”
“nemmeno il tuo amico Lorenzo?”
“si,lui si,glielo devo”
“ e non verrai piú a trovarmi?”
“questo non posso promettertelo”
“io sono convinto che dopo aver conosciuto mia cugina,ritornerai ancora e ci verrai assieme a Lorenzo,questo me l’hai promesso”
“si e manterró la promessa, ma scusa, tutto questo per potermi possedere un’altra volta?”
“e ti sembra poco? un culetto come il tuo non si trova tutti i giorni”
“quando avrai visto quello di Lorenzo,te lo dimenticherai”
“non credo,al massimo ne avrò due da ricordare”
“ho capito,vieni andiamo a farci una bella doccia,satrapo”
Nel box doccia dobbiamo stare vicini, stretti l'uno all'altro, l'acqua bollente si intrufola nel poco spazio rimasto tra i nostri corpi.
Ci stiamo nuovamente eccitando, forse non è stata una buona idea farla insieme, non so cosa avesse in mente,ma non credo che le cose andranno come aveva previsto.
Sento il suo sesso perfettamente in tiro, sbattermi sul pancino.
Mi arpiona il sedere e mi stringe a se, il bacino cozza contro il suo.
Inizia a sodomizzami con un dito, la mia spada si sguaina per tutta la lunghezza e si sfrega contro la sua, muove le anche come se volesse fottermi in questo modo.
"mi piace farti sentire l'uccello tra le tue giovani gambe".
Per quanto possibile nel poco spazio mi inginocchio davanti a lui, gli prendo l'uccello in mano, lo stringo muovendolo, mi muovo su e giù, ogni tanto do un colpo di lingua.
Tra i vapori della doccia, mi osserva coccolare dolcemente il sesso mentre le mani mi accarezzano la testa.
Mi alzo, ci stringiamo di nuovo in un lunghissimo bacio, gli infilo la lingua in bocca con passione, lasciando dentro il suo stesso sapore.
I nostri guerrieri si toccano dandoci scariche di piacere.
Guardandolo negli occhi, lo insapono, massaggiando lentamente tutto il corpo, prima con la spugna, poi con le mani, socchiude gli occhi, abbandonandosi al piacere del contatto tra i nostri corpi, mentre le mie mani percorrono lente la sua pelle calda e lucida coperta di schiuma.
Torno ad inginocchiarmi per insaponargli le gambe, accarezzando le cosce, sbatte il pene,contro il mio viso, ne bacio la punta, poi lo infilo in bocca, lo faccio scorrere tra le labbra aperte scappellandolo completamente.
"ora basta,alzati amore"
Lo tiro fuori e insaponandolo delicatamente con entrambe le mani mi rialzo.
"girati"
Comincia ad insaponarmi le spalle, la schiena, dandomi piccoli baci a fior di pelle,mordendomi sul collo, succhiando e leccando i lobi delle orecchie, infilandoci dentro la lingua
"ti voglio bene ragazzino".
La mano scende ad insaponare le natiche.
Le prende allargandole con entrambe le mani.
Insapona con cura il solco, indugiando sul fiore rosa, con la mano piena di schiuma, scende ancora piú in giú ad insaponare le palle per poi ritornare sul fiore.
Improvvisamente mi infila il dito medio ben unto di schiuma.
"voglio pulirti ben bene"
Faccio ondeggiare ritmicamente in culetto attorno al dito.
Lo spettacolo gli fa completamente perdere il controllo, non ragiona più, mi libera in fretta da quel cazzo posticcio e infila di colpo tutto il bastone di carne nel morbido e profumato nido.
"la strada é ben aperta,ho fatto un bel lavoro"
Non riesco a rispondere,mi manca il fiato,non mi aspettavo un'intrusione cosí prepotente.
Comincia a cavalcare,prima al passo,poi al trotto ed infine al galoppo.
Una lunga galoppata che sembrava non avesse mai fine.
Sono allo stremo,sento che stó per avere un incredibile orgasmo.
Chino in avanti sostengo i suoi colpi,con la schiena piegata e le mani appoggiate contro le pareti della doccia, nella nuvola di vapore sempre più densa, l'orgasmo arriva come una liberazione e allo stesso tempo arriva il suo venendomi dentro con schizzi violenti che mi fanno contrarre e sussultare più volte, mentre la mia schizzata va a finire sul vetro opaco colando in rivoli bianchi.
Lentamente comincio a scivolare verso il basso,non piú sorretto dalla forte penetrazione.
Mi prende sotto le spalle e mi sostiene.
"finiamo di lavarci che ho un'altra idea?"
"ancora?..ma come fai a ricaricarti cosí velocemente?"
"non sono io quello che deve ricaricarsi..ma tu"
"ma non dobbiamo andare a prendere tua cugina?"
"manca ancora parecchio tempo"
“mi faccio una doccia”
"no, la doccia puó aspettare"
Mi prese per mano e andammo in salotto,si sedette sulla poltrona.
"vieni siediti sulle mie ginocchia"
"cosa hai in mente di fare?"
"nulla,vieni dai siediti"
Feci quello che mi aveva chiesto,mi accomodai.
"ieri sera ci siamo addormentati prima che potessi fare quello che desideravo"
"che cosa avresti voluto fare?"
"coccolarti bambino mio,coccolarti,sento che ne hai bisogno"
"guarda che sto bene,mi sento bene,non sono un bambino,specialmente dopo ieri sera"
Ma dicendo questo mi ero appoggiato al suo petto e appoggiato la testa sulla sua spalla,mentre lui mi aveva completamente abbracciato.
"no,hai ragione non sei un bambino,ma non dirmi che non vuoi essere coccolato,da quanto qualcuno non lo fá"
Mi accarezzó la testa,mi bació sulla guancia,mi strinse ancor piú forte.
Non c'è la feci piú e lasciai che le lacrime scendessero dagli occhi.
"non me lo ricordo Giuseppe,credo di non essere mai stato coccolato"
"come mai...ti va di raccontarmelo?"
Restai per un bel pó in silenzio,non fece nulla per farmi parlare,se non continuare a tenermi fra le braccia,farmi sentire amato,protetto..
"mamma era una donna bellissima,troppo bella per vivere in campagna, se ne é andata da casa che avevo 6 anni,di lei ricordo solo le lunghe assenze e le discussioni con papá,quando rientrava,fino al giorno che se ne andó per sempre,papá ha fatto tutto quello che poteva,ma per lei la vita di campagna era troppo pesante,troppo isolata,voleva la bella vita,andare alle feste,uscire per fare acquisti,per lei vivere la vita della contadina era come essere in prigione e cosí il primo che passó e le promise che avrebbe avuto tutto quello che desiderava,si offri a lui e se ne andó"
"tuo papá?"
"per amore suo aveva lasciato il lavoro dei campi,mettendo in difficoltá i nonni,aveva studiato da ingegnere minerario e aveva accettato un lavoro che lo portava in giro per il mondo,ma nemmeno questo a mamma é bastato"
"non dire altro,non voglio vederti soffrire"
Continuó a baciarmi su tutto il viso.sfiorando piú volte le labbra,senza peró pretendere di essere ricambiato.
"ora basta, ritorniamo a noi, voglio farmi perdonare per averti fatto ricordare quei momenti tristi"
Ci alzammo dalla poltrona e continuammo a baciarci in piedi mentre lui mi aveva preso il pene e cominciava a segarmelo..
Finalmente riebbi l’opportunità di toccare quel culo sodo e scacchiare i brutti ricordi di poco fa.
Più lo toccavo e più lo desideravo, gli stringevo le natiche, gliele allargavo e lo toccavo intorno al buco.
“vediamo un po’ il tuo pisello”
Lo presi in mano era duro come il marmo, nonostante l’età e quello che avevamo fatto.
Era una sensazione bellissima impugnare il suo cazzo.
Palpare, toccare,l’uomo che aveva violato il mio corpo che finora nessuno aveva mai toccato.
Mi ero concesso totalmente a lui e ogni parte intima del mio corpo ora gli apparteneva.
Lui probabilmente comprese il mio stato d’animo, perché appena gli presi in mano il cazzo, gemette e sussurrò
“sono….. tutto…. tuo…..”
“Voglio fare una cosa per te,dopo tutto quello che hai fatto per me”
Mi misi in ginocchio fino ad avere il suo cazzo duro davanti alla bocca.
Lo segai per un po’, mentre con l’altra mano stringevo il mio.
Lui mi prese la testa con le mani e iniziò ad accarezzarla.
Cominciai a baciarlo e piano piano a succhiarlo.
In breve tempo avevo la bocca piena dall’obelisco..
Mi prese le orecchie con le mani e iniziò a scoparmi la bocca con una dolcezza incredibile,mentre muoveva il bacino avanti e indietro.
Gli afferrai le chiappe e cominciai a massaggiarle e a stringerle.
Gli leccavo la cappella, le palle, l’interno delle cosce, ogni tanto guardavo in su per vedere la sua espressione, l’eccitazione era dipinta sul suo viso, la bocca spalancata e il respiro affannoso interrotto da gemiti di piacere.
Incredibile,io un ragazzino alla prima esperienza..stavo mandando in visibilio un uomo.
Lasciai il cazzo, risalendo verso le labbra, leccandolo dappertutto.
“ora tocca a me Alvin,impara dal maestro”
Scese verso il pene, lo segò piano per studiarlo, lo annusò, poi guardandomi cominciò a leccare la cappella.
Con lo sguardo sempre fisso su di me, leccò per bene tutta l’asta, su e giù, la riempì della sua saliva e poi cercò di farla stare nella sua bocca.
Si concentrò sul mio pene per un tempo che a me parve infinito, leccandolo, succhiandolo, menandoselo in faccia.
Dall’alto potevo vedere il suo che fremeva, durissimo e che si toccava ogni tanto.
Mi fece sedere su una sedia, senza staccarsi un attimo dal cazzo, sembrava come ipnotizzato, non riusciva a fermarsi.
Finalmente si staccò e risalì fino alle labbra baciandole con foga, tra gemiti e gridolini.
La bocca aveva il sapore forte del pene.
“hai un cazzo bellissimo Alvin”
“me lo hai detto varie volte”
“e continuerò a dirtelo,mi piace da morire”
Continuando a baciarci,cambiammo di posizione,ora era lui seduto sulla sedia,ed io a cavalcioni sulle sue gambe, rivolto verso di lui, i nostri cazzi si toccavano e questo ci eccitò ulteriormente.
“dai prendili tutti e due in mano e menali”
Prendendoli in mano, cominciai a frizionarli.
Nel frattempo mi toccava con sempre maggiore insistenza il culetto e dopo avermi messo in bocca il dito medio.
“Rilassati, ora ti faccio godere”
“e da ieri che lo fai”
“ma oggi sei aperto”
Mi infilò il dito tutto in un colpo dentro il culetto.
Ebbi un sobbalzò e cacciai un gridolino che si trasformò subito in un gemito di piacere quando cominciò a mandare il dito su e giù per il culo lindo e pulito.
Avevo la lingua di fuori dal piacere.
Mi misi a cavallo della sua gamba e tornai a succhiargli il cazzo.
“e bravo Alvin, altro che 16 anni, sei proprio un esperto”
Spinse la testa sul cazzo mentre mi fotteva da dietro con due dita.
Ad un certo punto si fermò e tolse le dita dal didietro.
“ciuccialo solo un po, ho bisogno di tutta la sua potenza’”
Obbedii con piacere e gli succhiai ancora un po’ quel pisello che scoprivo di adorare sempre di più.
“su amore siediti su di lui”
Mi avvicinai e allargando le gambe mi misi con il culo sopra la cappella, guardando in viso il mio inculatore.
“sembra più grosso”
“e merito tuo e di quello che gli hai fatto”
Appena sentii la cappella che si infilava dentro il buco, feci una leggera smorfia.
Giuseppe mi teneva per la vita,cercando di farmi stare tranquillo.
“mi stai spaccando”
“e solo una tua impressione dovuta alla posizione, non aver timore”
Aveva ragione appena l’asta si infilò dentro il culetto, spalancai gli occhi e la bocca e mi feci scappare un grido di puro godimento.
Oramai avevo accolto tutto il cazzo e quando cominciò lentamente a spingere, con le mani che stringevano le chiappe, la bocca si spalancò nuovamente di piacere.
I gemiti cominciarono ad andare a tempo con il movimento dei suoi fianchi e il corpo di ragazzo imberbe sobbalzava ad ogni spinta.
Iniziò a baciarmi e leccarmi ovunque.
Dopo poco tempo mi rilassai del tutto, sedendomi ben bene su quella fantastica asta facendomi scopare il culetto in modo sempre più passivo.
Il mio pisello premeva sempre di più sulla sua pancia e cominciava a bagnarsi.
Abbracciai Giuseppe mettendogli le mani dietro la schiena, per prendere le spalle, e appoggiando la testa a lato del suo collo.
“si, si, dai”
La scopata si fece sempre più energica
“ti piace, il mio, cazzo, Alvin?”
“sii, lo sai, te l’ho già detto”
“dillo, che ti piace, desidero sentirtelo dire”
“si, mi piace”
Mi misi ad ansimare ancora più forte.
“sto, per, venire..”
Quasi gli morsi il collo e affondai le unghie sulla sua schiena, mentre la calda lava mi inondava il culetto.
Nello stesso momento la sua pancia venne bagnata dalle gocce del mio orgasmo, procurandomi ulteriori spasmi.
Mi prese la testa con le mani e la avvicinò al suo viso.
Ci baciammo a lungo, mentre l’eccitazione in noi si spegneva e mi liberava il culetto dal bastone.
“è stato bellissimo”
“a chi lo dici”
“dai sistemiamoci e andiamo a prendere mia cugina”
“si hai ragione, però credo ci serva anche una bella doccia!!”
Ci annusammo a vicenda.
“si,puzziamo di sborra e di cazzo”
Facemmo la doccia ognuno per proprio conto.
Ci rivestimmo in fretta, toccandoci, scherzando e dandoci qualche bacio.
Uscimmo all’aperto, mi sembrava fosse passato chissà quanto tempo da quando ci eravamo rinchiusi nella sua alcova.
Entrammo in un bar a prendere un’aperitivo e un paio di tartine.
“andiamo all’edicola,cosi la aiutiamo a chiudere”
Ci avviammo in quella direzione e dopo 10 minuti fummo alla meta.
Lilly stava già sistemando il tutto per chiudere.
“possiamo aiutarti?”
“certo sistema l’interno,così poi chiudiamo”
“a proposito questo è Alvin”
“ciao Alvin io sono Lilly”
Rimasi incantato dalla sua bellezza,riuscii a malapena rispondere.
“e un piacere conoscerti”
Detto questo tornò al suo lavoro e potei osservarla meglio.
Non sono bravo ad indovinare l’età, ma avrei detto che aveva ,più o meno, la mia stessa età, (poi seppi che ne aveva uno in meno), era in minigonna, maglietta e sandalli, a quanto mi sembrava non portava reggiseno,niente calze, aveva due belle gambe abbronzate, non era una bomba sexy,ma l’insieme era invitante, aggiungete un bel sorriso e una cascata di capelli castani è il quadro è fatto,ah!, non l’ho ancora detto,ma ero nuovamente eccitato e questa volta non era merito di Giuseppe, sperai fortemente che non si notasse.
Giuseppe mi richiamo alla realtà e dopo un quarto d’ora tutto era a posto.
Eravamo tutti e tre all’interno del chiosco.
Lei stava facendo cassa e noi in attesa che terminasse.
Improvvisamente Giuseppe mi slaccio il cinturino,calo la cerniera e mi abbassò i pantaloni assieme agli slip.
“credi non me ne sia accorto che ti eri eccitato a guardarla”
Ero imbarazzato al massimo,cosa che aumento quando la chiamò.
“Lilly vieni che ti presento il verginello”
La ragazza si girò e senza dar peso al fatto che ero mezzo nudo,si avvicino.
Giuseppe prese in mano il membro e lo puntò verso di lei.
“vedi il prepuzio deve ancora scendere,che dici glielo rompi tu il filetto?”
“sarà un piacere farmi un vergine è la prima volta che mi succede”
Detto questo incollò le labbra alle mie e introdusse la lingua in bocca.
D’accordo ero un verginello riguardo alle donne, ma risposi al bacio facendo appello a tutto quello che avevo imparato in quelle ultime ore, quanto durò?, e chi lo sa, fu lei a staccarsi.
“cavolo Alvin,sai baciare veramente bene”
Io ero talmente imbambolato che non riuscii a rispondere, fu Giuseppe a farlo.
“te ne accorgerai cuginetta impara in fretta il ragazzo”
Poi rivolgendosi a me.
“hai visto che avevo ragione ,non sei uno di noi è bastata una minigonna e un bacio per farti andare in orbita, buona fortuna Alvin nel nuovo pianeta del sesso etero”
“ma con te è stato bello, lo rifarei”
“e lo rifarai perché ti piace il sesso, ma non sarai mai gay, domani me lo dirai, ora andiamo”
Lilly ci prese sottobraccio.
“che ne dite se andiamo a pranzo prima di cominciare l’iniziazione?”
“quale iniziazione?”
“non crederai che ti lasci andare? abbiamo un intero pomeriggio e il caro cuginetto ci lascia l’appartamento,non è vero?”
“certo è tutto tuo,ma sappi che alle 7 torna tua zia”
“per conoscerci basta e avanza,poi vedremo,ora peró andiamo a pranzo,ho una certa fame”
“hai ragione ho fame”
“pure io”
Quello che avvenne, lo racconterò in un’altra storia, anche perché non potrei inserirla come storia gay.
Per vostra informazione, Lilly e Alvin sono diventati inseparabili compagni nella vita, anche se ci sono voluti parecchi anni per poterlo attuare, colpa dei nostri lavori, Lilly sulle navi da crociera, Alvin medico militare in marina.
Un caro saluto a tutti coloro che mi hanno letto.
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