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Gay & Bisex

Il mio primo autostop 3° parte


di Liliana1980
04.10.2022    |    9.036    |    6 9.6
"Penso che sia tutto finito, invece, lo fà uscire ma continua a segarmi e con l’altra mano supera il perineo per raggiungere l'ano..."
Eccomi a continuare e finire la mia avventura.

Lui continua, come non avessi detto niente.
Mi serra fortemente fra le braccia.
“alzati amore”
Sento il suo pene prendere consistenza all'interno dei suoi pantaloni.
Strofina il bacino, sul mio sedere.
Mi accarezza dappertutto.
Le mani corrono sul corpo come se mi conoscesse da sempre.
Sa dove toccarmi, dove sfiorarmi.
Non riesco a resistere alle sue attenzioni.
"Noo!, fermati per favore".
Le mie parole non lo convincono.
“mi piaci da morire Alvin, non c’è la faccio a fermarmi”
“e la tua promessa?”
Mi gira per guardarmi negli occhi
“vuoi veramente che mi fermi?”
Se anche avessi detto di no, I miei occhi, l’eccittazione che mi pervadeva mi avrebbero tradito.
“no, non fermarti”
“sei sicuro di voler andare fino in fondo?”
“cosa vuoi fare?”
“amore voglio fare sesso con te”
“non so cosa voglia dire, non saprei cosa fare”
In quell momento capii cosa desiderava Lorenzo.
“lasciati andare fidati di me, ti accompagneró in un mondo sconosiuto per te, ma vedrai che ti piacerá”
Tornò a abbracciarmi.
"appoggiati con la schiena a questo albero"
Appoggiai il sedere a quello che era un bel castagno.
“vuoi che ti faccia vedere cosa stava facendo tua sorella al suo ragazzo?”
Non attese la risposta appoggiò le sue labbra alle mie.
“apri la bocca amore”
Lo feci.
Sentii la sua lingua introdursi e cercare la mia, la accarezzò, la mordicchiò, giocò con lei come il gatto col topo.
Avrei dovuto provare ribrezzo a quella intrusione, invece, è inutile lo nascondessi, mi piaceva, peccato non avere l’esperienza necessaria per rispondere, invece rimanevo lì inerte fra le sue braccia.
Si stacca.
Ci mette un attimo a spogliarmi completamente.
Incredibile non provo nessuna vergogna ne imbarazzo essere nudo davanti a lui.
Mi guarda come se fossi un’opera d’arte.
“sei proprio ben fatto, e guardalo come è in tiro”
Mi bacia nuovamente sulla bocca, trovando la mia già spalancata.
La sua mano è tra le mie gambe.
Mi scappa un gemito.
Ha capito che mi eccita.
Mi massaggia i testicoli, accarezzandomi lentamente l'asta.
Inpugna il pisello e comincia a menarmelo dolcemente.
Lascia la bocca e comincia ad inginocchiarsi.
Nel farlo, mi bacia il petto, i capezzoli, introduce la lingua.nell'ombelico.
La lingua scorre sul corpo, gioca con i peli pubici, esplora gli angoli più intimi,
Ha ragione stó entrando in un mondo sconosciuto, e per il momento, piacevole.
“ora ti faro provare quello che tua sorella faceva provare al suo ragazzo.”
Guardai verso il basso, il pisello era ben in tiro, ma il glande, malgrado l'erezione, è ancora coperto.
Delicatamente lo scoprí, abbassando lentamente la pelle del prepuzio.
Alzo gli occhi, incontrando i miei, che immagino erano ben spalancati.
"dimmi se ti faccio male, non voglio essere troppo brusco, almeno la prima volta"
Avrei voluto dirgli che quando mi masturbavo, usavo parecchia violenza, ma era troppo piacevole come lo faceva lui, feci solo un lungo gemito.
Cominció strusciando la cappella sulle guance, per poi dare teneri baci, iniziando dal glande e proseguendo per tutta la lunghezza dell'asta.
"preparati amore a provare qualcosa che non dimenticherai facilmente"
Oh!, mio Dio vuoi vedere che lo prende in bocca.
Non faccio nemmeno il tempo di formulare quel pensiero, che comincia a leccarmi la cappella.
Apre le labbra e lo fa entrare.
Usa la lingua, ruotandola tutt'intorno, lecca delicatamente e bacia questa zona, poi va un po' più giù
Sale di nuovo, facendolo quasi scivolare fuori del tutto, per poi riprenderlo in bocca
Nel frattempo la mano sinistra sta massaggiando i testicoli, dietro e sotto fino a raggiungere quell'area, che ora só chiamarsi perineo, così sensibile da farmi rantolare.
Mi piace quel calore umido che sento sulla cappella tenuta scoperta dalla sua mano
Mi piace quello che sta facendo, ora che lo sta nuovamente leccando, roteando la lingua prima lentamente poi velocemente sulla cappella e sull’asta.
Torna nuovamente ad imboccarlo è meraviglioso sentirlo scivolare nella bocca.
Non capisco piú nulla, sono nel paradiso dei sensi, in un mondo fatto di piacere.
Lui, inconsapevole di quello che stó provando, continua a dipingere il suo capolavoro.
A quel punto sento la lava che arriva.
"vengo Franco, stó per venire"
È come se non avessi detto nulla, continua a succhiarlo, lo introduce in profondità, schizzo nella bocca.
Questa volta si che il lamento si trasforma in un lungo gemito di beatitudine.
Mi dispiace non essere in grado a farvi capire quello che ho provato in quel momento.
Penso che sia tutto finito, invece, lo fà uscire ma continua a segarmi e con l’altra mano supera il perineo per raggiungere l'ano.
Lo accarezza dolcemente, tentando di introdurvi un dito.
"girati bambino mio"
Mentre lo faccio vedo che velocemente si spoglia.
"guardami Alvin, ti piace, dai prendilo in mano"
Ci metto un secondo a fare il paragone con quello del ragazzo di Laura.
Mi dispiace per Franco, ma il suo é piú piccolo.
Logicamente non dico nulla, immagino si offenderebbe se lo facessi.
Lo prendo in mano é bello duro, un bel pó di peli grigio-scuro lo contornano.
"dai menalo come facevo io con te, ma non velocemente"
Comincio a farlo, ha una bella cappella rosacea, lo scappello completamente, per poi risalire.
"dai inginocchiati, guardalo da vicino"
Mi viene il terrore che voglia glielo prendo in bocca, non sono pronto a fare una cosa del genere.
"Franco, ti prego non voglio farlo"
"ma cosa hai capito,bambino mio, non voglio tu lo prenda in bocca, solo guardarlo da vicino, fare conoscenza, ha un compito molto importante da fare"
Sinceramente non capisco cosa voglia dire, ma mi sento sollevato dal fatto che non devo fargli un pompino.
Mi inginocchio, l'ho, davanti agli occhi, ora vedo distintamente lo scroto che penzola.
Mi viene instintivo accarezzarlo, prenderlo in mano, sentire le uova che sono all'interno, lo só si chiamano testicoli, ma in quel momento per me erano due ovetti.
“dai amore masturbami”
Cominci a farlo andare su e giù.
“aspetta, alzati”
Sono in piedi davanti a lui, I peni si toccano, punta contro punta;
“avvicinati, abbracciami”
Gli metto le mani sulle spalle.
“così, va bene cosi”
Ora la punta del mio tocca la punta del suo.
Tira indietro la pelle del suo pene e poi la rilascia facendo in modo che vada a ricoprire il mio
A guardarlo dall’alto sembra un’unico lungo membro.
Gli afferra entrambi dove si congiungono e comincia a masturbarli.
“baciami,ti prego baciami”
Appoggio le labbra alle sue e introduco la lingua, questa volta il bacio è appassionato, a bocche aperte.
“metti la tua mano sulla mia”
Non avevo mai provato una cosa del genere, lo dovrò insegnare a Lorenzo.
Acceleró il ritmo.
Finalmente, dopo poco, cominciammo entrambi ad eiaculare,lo sperma in un primo tempo si raccoglie all’interno dei due prepuzi per poi esplodere fuori,appena ci stacchiamo.
Prende il suo pene in mano e strusciandolo comincia a versare magma sul mio, ricoprendo la cappella, i peli e la pancia, sembrava che non smettesse più di eruttare, la lava smise di uscire, ma incredibilmente il pene di Mario rimase in tiro.
“ma non ti sei soddisfatto?”
“no bambino mio, ed è colpa tua, era da tanti anni che non avevo il pene così in tiro, ma ora viene il bello”.
“Dai inginocchiati e mettiti a carponi”
Mi aiutò a farlo, facendo in modo che il mio culetto fosse ben esposto.
“che bel culetto vergine”
Dicendo questo, iniziò con la lingua a leccarmi, mi insaliva provocando gemiti, rantoli e contenuti gridolini di piacere.
"di la verità, non ti ha mai leccato nessuno in questo modo, vero?"
Non credo volesse una risposta, anche perché non avevo la forza di dargliela.
Ho le mani ben appoggiate a terra.
Lui è sempre alle mie spalle.
E' in ginocchio.
Mi afferra il culetto con le mani.
Sposta i glutei.
Continua a leccarmi, lì dove nessuno mi ha mai toccato.
La sua lingua si muove furiosa sullo sfintere.
Vuole entrare.
Riesce ad introdurla.
E' dentro di me.
Mi insaliva di nuovo l'ano.
Piano,piano,introduce il dito medio.
“rilassati amore mio,non fare resistenza,lascia che il dito entri liberamente”
Cercai di fare quello che mi aveva chiesto,ma sinceramente non ci riuscivo,era la prima volta che qualcosa di estraneo entrava in quel buco.
Franco continuava a parlarmi dolcemente e allo stesso tempo mi riempie il collo di baci,mi lecca il lobo delle orecchie,introduce la lingua nella cavità,procurandomi brividi sconosciuti.
Tutta questa dolcezza ebbe l’effetto di farmi rilassare,facendo si he il dito entrasse ed uscisse liberamente.
“e il momento tesoro,ora prenderò la tua verginità”
Tolse il dito e seniti qualcosa di più grosso spingere per entrare nell’apertura da lui tanto bramata.
Mi prende il culetto con le mani e con i pollici mi allarga le chiappe.
Comincia a spingere sempre più.
Mi penetra.
Non è più la lingua,non è più il dito è qualcosa di sconosciuto ma allo stesso tempo sento che per un pò farà parte di me.
Non mi vuole far male.
E' dolce.
La cappella è dentro.
Mi scivola dentro.
Mi brucia un po'.
Si muove lentamente.
Comicio a gemere, non so se di piacere o dolore.
“ti faccio male?”
“no,continua”
Non se lo fa ripetere, lo infila tutto.
Non capisco più nulla, mi sento riempito.
Che meravigliosa sensazione.
Comincio a gemere, questa volta solo di piacere.
Anche lui geme,anzi,mormora frasi incoerenti senza senso.
“sei mio,meraviglioso,che bello,ti svergino,ti riempio,ti amo,ti adoro”
Probabilmente vede che la cosa e ben accetta.
Aumenta l’andatura.
Accelera ancora..
Mi piace. voglio che continui.
Urla di piacere.
Mi schizza di lava incandescente,mi sento riempire.
“tua è tutta tua,senti quanto ti amo”
Ho il membro di nuovo duro.
Mi fa male dall'eccitazione.
“Franco voglio godere anch'io”.
Esce dal buco con un leggero flop
Mi gira, sono disteso,il pene che sembra il pennone di una bandiera.
“ci penso io”.
Riprende a farmi un pompino.
Sono troppo eccitato.
Gli vengo subito in bocca.
Adesso sono veramente stanco.
Mi abbraccia e mi coccola.
“grazie,non immagini quanto mi hai fatto felice”
Lo guardo negli occhi e sento il desiderio di baciarlo.
Un lungo,lunghissimo bacio,che sa di amore,sento iI sapore dei miei umori.
Ci stacchiamo,comincia a farsi tardi.
“dai rivestiamoci,altrimenti non arriveremmo in tempo”
Mi fa accomodare in macchina.
Riprendiamo fiato.
Torniamo a baciarci con dolcezza, senza la frenesia della voglia sessuale.
Oramai è ora di avviarci,.
“dove vuoi che ti lasci?”
“alla fermata del’ autobus, appena fuori del paese”
Avvia la macchina,ma prima,guardando fuori dal finestrino.
“vorrei rivederti ancora”
Mi prende il viso con una mano e mi gira verso di se.
“sei sicuro di volerlo?”
“si lo sono e non chiedermi il perchè”
“lo desidero pure io ma non avevo il coraggio di chiedertelo,ma come faremo?”
“beh! sai dove mi alleno,lo faccio tre volte alla settimana,che dici,potrei perdere il bus un’altra volta,logicamente se vedo la tua macchina parcheggiata vicino alla fermata”
Credo che diventai rosso come un pomodoro,non so dove trovai il coraggio per dire quelle parole.
Franco mi fece una dolcissima carezza,non disse nulla,ma capii che lo avrei rivisto.
Partimmo alla volta di casa.
Sono fortunato, in quel momento arriva il bus.
Un’ultimo dolce bacio e scendo.
“a presto Alvin”
Mi incamminai verso casa,avrò fatto un centinaio di metri che una macchina si ferma.
Era mia sorella.
“Sali Alvin devo parlarti”
Feci quello che mi aveva chiesto,anche se lo trovai strano,ero a pochi minuti da casa e Cinzia non era avezza a queste gentilezza.
Mi ero appena accomodato.
“Alvin ti ho visto scendere da una macchina guidata da uno sconosciuto”
“ho perso il bus e ho fatto l’autostop”
“lo sai che mamma non vuole e poi,se non sbaglio,quello che prendi tu è alla sei,dove sei stato in tutto questo tempo con quell’uomo?”
“non sono stato da nessuna parte,ho solo accettato il passaggio che mi ha offerto”
“e guarda caso sei arrivato allo stesso tempo del bus?”
“e con questo?”
“Alvin basta,mamma mi ha rintracciato dicendomi che hai per il bus,sono venuta a prenderti e non ti ho trovato e poi ti vedo scendere da quell’auto,dimmi la verità o dirò a mamma che hai fatto l’autostop”
“Cinzia non dire nulla a mamma altrimenti io le dico quello che vai a fare nel fienile col tuo ragazzo”
“ci hai spiati?”
“non volevo,a dir la verità volevo farvi uno scherzo,ma voi avete cominciato a fare.. insomma lo sai e sono rimasto a guardare”
“quanto hai visto,quanto sei rimasto?”
“finchè siete rimasti in piedi ho visto tutto,poi vi siete sdraiati e non ho visto più nulla,solo sentito,sono rimasto finchè non siete andati via”
Con una faccia seria è molto arrabbiata, Cinzia stava per riavviare la macchina e andare a casa.
“aspetta,ti chiedo scusa,ho sbagliato io ad accettare il passaggio e non è giusto che ti ricatti per una cosa che non avrei dovuto vedere,perciò se ritieni sia giusto dirlo a mamma,fallo,non mi arrabbiero,ti voglio troppo bene,preferisco essere punito che vedere l’odio nei tuoi occhi.
Vidi il suo viso rilasasarsi e voltarsi verso di me.
“Alvin,non ti odio e non dirò nulla a mamma ma noi due dovremo parlare a lungo”
“promesso e ti racconterò tutto,ho bisogno di confidarmi con qualcuno”
“bene andiamo”
“aspetta”
Mi girai verso di lei per darle un bacio sulla guancia,ma in quell momento si girò e le labbra andarono a finire sulle sue e vi rimasero un pò troppo,senza che lei si sottrasse a quell contatto,ebbi l’impressione che se non fossimo stati vicino a casa,la cosa non sarebbe finita lì,ma forse era la mia non ancora sopita carica erotica,scaccia quell malsano pensiero.
“ora possiamo andare e sappi che ti voglio un mondo bene”
“pure io Alvin,pure io te ne vogliio e non immagini quanto,cmq ho tempo per dimostrartelo”
Arrivammo a casa,salutai velocemente mamma e salii in camera,avevo bisogno di ritornare in me.
Feci una bella doccia e scesi per cenare con la famiglia.

Sicuramente vorrete sapere come sono andate le due storie.
L’uomo non si è fatto più vedere.
Con mia sorella..è una cosa molto intima,forse un giorno vi racconterò il tutto.


Grazie se mi avete letto fino a questo punto.
Un grosso bacione.
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