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Eleonora - La spiaggia di Capocotta


di AlessandraRoma
07.09.2023    |    311    |    6 9.7
"Voglio ardentemente sapere se lo stesso vale per Eleonora, se anche lei ha la testa piena di fantasie sessuali da realizzare..."
Mi sveglio. Il mio day-after inizia con la lettura di diversi SMS di Eleonora speditimi durante la notte. Dicono tutti la stessa cosa: "TI AMO". Capisco che deve aver dormito poco e male dopo l'esperienza con il guardone. Il pensiero della sera appena trascorsa mi riempie il cervello, mi viene immediatamente il cazzo duro. Abbiamo fatto sesso davanti ad un guardone. Ci siamo accorti del guardone e abbiamo continuato. Beh, a dirla tutta è stata Eleonora ad accorgersi del guardone, la cosa l'ha eccitata a dismisura e mi ha indotto a continuare. Eva che mangia la mela e la porge ad Adamo che, vigliaccamente, scarica su di lei la colpa. Però qui non ci sono colpe. Il mio cazzo durissimo testimonia che nulla di ciò che è successo mi è dispiaciuto. Nulla poteva impedirmi di scendere dalla macchina e scacciare il guardone a male parole. Invece mi rendo conto che sperimentare per la prima volta la troiaggine della mia donna è stata un'esperienza sconvolgente e meravigliosamente eccitante. Una troiaggine che mi ha travolto, che adesso mi riempie ogni angolo del cervello. Per fortuna è domenica, non riuscirei mai a concentrarmi sul lavoro.
La chiamo. Lei mi risponde, sento che è tesa. E' inizio settembre, è una bella giornata, la invito ad andare al mare, lei accetta felice.
Ci godiamo il tepore del sole settembrino sulla spiaggia di Fregene. Eleonora mi si appiccica addosso ricoprendomi di baci. Più del solito. Quindi vado subito al sodo e gioco a carte scoperte. "Amore, non mi ha dato fastidio quello che è successo ieri sera. Anzi ti dico che appena sei scesa dalla macchina ho dovuto masturbarmi perchè non ce la facevo più". Lei rimane in silenzio per un po'. "Perchè non me lo hai chiesto di farti una sega o un pompino?". "Perchè mi eri parsa un po' sconvolta, non me la sono sentita". Altri minuti di silenzio mentre lei mi accarezza e mi sfiora il petto con i suoi baci. "Non so cosa mi sia successo, quando ho vito quell'uomo che ci guardava... insomma, mi sono eccitata. Mi vergogno molto a dirlo ma è così". Le rispondo. "All'inizio ero sconcertato, non sapevo che fare, poi mi sono eccitato tantissimo anche io, sai?". "Allora siamo due porcelloni" mi dice lei baciandomi. "Eh si" le ribatto stringendola. Sono eccitato, ho una voglia incontenibile di fare qualcosa di stimolante. Ricordo i racconti di amici sulla spiaggia nudista di Capocotta, ad una trentina di chilometri da dove ci troviamo. Voglio ardentemente sapere se lo stesso vale per Eleonora, se anche lei ha la testa piena di fantasie sessuali da realizzare. E quindi mi butto, se lei esita o rifiuta farò marcia indietro anche io. "Allora ti faccio una proposta: tra un po' è ora di pranzo, ti va di andare a mangiare gli spaghetti alle vongole a Capocotta, e poi andiamo alla spiaggia dei nudisti dove puoi prendere il sole in topless?". "Non sono mai stata in spiaggia a seno nudo, sicuro che non ti darebbe fastidio?". Non esita, non rifiuta, le brillano gli occhi, quindi lo vuole.
Detto e fatto, ci trasferiamo da Fregene a Torvajanica, mangiamo gli spaghetti e ci dirigiamo alla spiaggia naturista. Ho ritrovato l'eccitazione di ieri sera e non riesco a nascondere l'erezione sotto il costume. Eleonora gioca a far finta di non accorgersene. Posizioniamo gli asciugamani, intorno a noi ci sono diverse coppie, alcune in topless, altre in integrale, altre con un coniuge nudo e l'altro in costume. Eleonora mi si rivolge con un "Allora vado?". Annuisco sorridendo e lei toglie il reggiseni. Eleonora ha un bel seno di terza abbondante che, senza essere esagerato, è tornito e sodo, con capezzoli che per l'occasione sono turgidi ed appuntiti per l'eccitazione. La vedo intimamente compiaciuta di potersi mostrare. Mi sdraio accanto a lei e mi sistemo in modo che non si veda l'erezione. A Capocotta, in mezzo a tante nudità, il seno scoperto è quasi banale, ma per noi due è l'inizio di un cambiamento in atto di cui siamo entrambi consapevoli. Passa una mezzora, vedo Eleonora che non riesce a fare a meno di guardarsi intorno di tanto in tanto, per vedere se ha attirato l'attenzione. Anche io, protetto dagli occhiali da sole, controllo la situazione e percepisco alcuni sguardi maschili indirizzati al suo seno. "Dai, andiamoci a fare quattro passi sul bagnasciuga", le propongo. Lei mi segue e camminiamo mano nella mano. La spiaggia è parecchio affollata e camminando sono tanti gli sguardi maschili sui seni della mia fidanzata. Torniamo agli asciugamani, lei si siede e io sbircio fino a constatare una macchiolina di umido sullo slip del costume. "Amore, tu sei eccitata", le faccio. "Perchè, tu no?" mi ribatte lei. "Guarda che coso grosso che hai lì sotto il costume". "Va bene, allora togliti anche il pezzo di sotto, no?". Mi guarda trasognata. "Ma che sei matto?". Poi ammutolisce. Passano due minuti poi: "E non ti dà fastidio che qualcuno possa vedermi la fica?". Non le rispondo e mi limito a sorriderle con un misto di tenerezza e di trepidazione. Altri cinque minuti, poi Eleonora si guarda intorno un po' nervosa, e lentamente si sfila gli slip. E' rossa in viso. si rigira a pancia sotto mettendo in evidenza il culo. Prendo la crema abbronzante ed inizio a massaggiarla lentamente. Eleonora mugola di piacere, lei adora i miei massaggi ma adora pure ritrovarsi nuda sulla spiaggia. Arrivano le sei di sera, comincio a sentire la tensione della situazione, la cosa migliore sarebbe scopare Eleonora, eiaculare e calmarmi. Ma la mia mente ribolle di altri desideri. Lei ora è supina, le gambe leggermente aperte, la fica appena visibile per chi dovesse passarci davanti. Faccio per metterle ancora crema, con un movimento veloce le tocco le labbra della vagina. "Che fai?" mi apostrofa. "Amore, hai la fica bagnatissima" le faccio io. "Lo so, ma che devo farci? Sei tu il porco che mi ha fatto togliere gli slip".
"Vai a fare un bagno da sola, io ti guardo da qui". Lei rimane muta, mi guarda con incredulità. E aggiungo: "La situazione ti piace e piace anche a me, godiamocela fino in fondo, no?". Lei mi guarda con un po' di apprensione, poi mi si avvicina, mi dà un bacio profondo con la lingua per una decina di secondi. "E va bene, visto che me lo hai chiesto tu..."- Si alza e si avvia verso il mare. Stiamo ad una cinquantina di metri dal mare, lei deve attraversare il tratto di spiaggia ancora abbastanza gremito di gente nonostante l'ora tarda.
Mi sconvolge guardarla camminare nuda verso il mare, vedo praticamente tutti gli uomini presenti che se la mangiano con gli occhi. Ho un'erezione dolorosa, mi metto l'asciugamani davanti e mi masturbo impercettibilmente. So che non riuscirò mai più a fare a meno volontariamente di questo tipo di emozioni.
Eleonora entra in mare fino alle ginocchia senza proseguire. La vedo prendere dell'acqua e passarsela sul corpo. Intuisco dai suoi movimenti lo stato di languore in cui lei si trova. Le piace da morire ritrovarsi esposta ed indifesa agli sguardi di tutti. Mi rendo conto per la prima volta che Eleonora, la mia casta e timida fidanzatina da tre anni, è intimamente troia ed io sono stregato dalla sua troiaggine. Un tipo sulla quarantina in nudo totale si avvicina a lei ed inizia a parlarle. Sono inebetito e rimango a guardare, con lo stomaco che mi si contorce. Eleonora scambia qualche battuta con l'uomo, poi esce dall'acqua e si avvia verso di me. L'uomo accenna a seguirla, lei si ferma a parlarci ancora per qualche minuto, poi il tipo desiste e si allontana. Arriva da me, si sdraia. E' su di giri, decisamente. "Che voleva quello?" le faccio. "Eh, voleva attaccare bottone ma l'ho liquidato". Non ribatto nulla, lei mi si accosta e mi bacia, sempre con la lingua. Infila una mano sotto l'asciugamano e mi stringe il cazzo duro. "Ti è piaciuto, vero, porco che non sei altro?" mi fa. "Quanto è piaciuto a te, puttana che non sei altro" le ribatto. "Andiamo in macchina, non ce la faccio più". Raccogliamo gli stracci e torniamo alla macchina. Chiusi gli sportelli Eleonora mi spalanca le gambe. "Leccami la fica, amore, fammi godere!!!". Eseguo e bastano un paio di minuti per portarla all'orgasmo. E subito si tuffa sul mio cazzo e me lo prende in bocca. Non c'è nulla da fare, me lo pompa con una foga che non lascia scampo, le sborro in gola tutto il mio piacere compresso.
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