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Eleonora: il maestro - parte 1


di AlessandraRoma
29.12.2023    |    121    |    0 8.0
""E tu stai zitta altrimenti ti imbavaglio"..."
Il sabato pomeriggio ci presentiamo a casa di Ottavio, ci apre la porta, bacetti sulla guancia di rito. Ci riaccomodiamo sul divano, il nostro ospite ci offre dell'ottimo caffè e cioccolatini artigianali, illustrandoci arcane quanto improbabili connessioni tra il sesso e la cioccolata. Terminata la dissertazione Ottavio affronta direttamente Eleonora, che nel frattempo non era riuscita a dissimulare completamente qualche sporadico sorrisetto ironico all'indirizzo del nostro ospite. Con una punta di irritazione lui le chiede se intende seriamente lasciarsi guidare, perché, in caso contrario, stiamo soltanto perdendo tempo tutti e tre. Eleonora ora non cerca più di nascondere il sorrisetto ironico e ribatte che guidare una donna è un'impresa assai difficile. E poi, aggiunge: "Guidarmi per arrivare dove? Che ti aspetti da me? Cosa vorresti fare?". Ottavio la squadra con espressione dura. "Tu sei una troia neonata, io posso insegnarti a essere dominata dai maschi, per poterli dominare a tua volta. Posso affinare la tua capacità di seduzione. Posso aiutarvi a definire la vostre rispettive sfere sessuali, e mi riferisco anche al tuo lui qui presente. Ti senti una donna esperta perché ti sei scopata qualche sgallettato? Hai molto da imparare".

Lei depone, per il momento, l'aria di sfida, mi si avvicina e si stringe a me, un gesto che avverto come molto tenero: una richiesta di protezione, di assenso, di complicità. Un modo per dire: io sono curiosa, accetterei, perché tu sei qui con me. Mi prende la mano stringendola e mi si rivolge: "Tu che ne pensi, amore?". Le rispondo che penso che potrebbe uscirne un percorso interessante e che possiamo provare.

Ottavio apre un cassetto di un credenzone d'antiquariato e ne estrae un plico, me lo consegna. Lo apro, ci sta un passaporto e dei documenti sanitari. "Io gioco a carte scoperte. Ecco il mio documento e le analisi fatte la settimana scorsa che attestano che sono esente da malattie sessualmente trasmissibili." Visiono i documenti che confermano quanto dice. Ottavio poi mi chiede di aprire le ante di un grande armadio di legno intarsiato posto sulla parete dirimpetto. L'armadio contiene uno stupefacente assortimento di oggetti di piacere: falli, plug, vibratori, catene, maschere, sculacciatori, frustini, flaconi di gel e olio ungente. Sia io che Eleonora siamo del tutto digiuni di BDSM e rimaniamo abbastanza impressionati. Ottavio naturalmente veste i panni del cicerone sulla sua collezione di oggetti di dominazione rivolgendosi esclusivamente a lei e spiegandole l'utilizzo di massima di ogni gingillo.

Arriva la prima sequela di ordini rivolti a Eleonora: "Sdraiati sul tappeto davanti al divano. Slacciati la camicetta. Abbassa il reggiseni."- Lei esegue con gesti lenti, i suoi bei capelli d'oro sparsi sul tappeto, lo sguardo al soffitto, le mani che accarezzano i seni nudi, i capezzoli esposti. "Allarga le gambe, ora." Eleonora ha indossato una gonna non troppo corta e niente calze, forse non voleva dare a Ottavio l'impressione di essere una troia troppo facile. Apre le gambe lentamente e ci offre una panoramica sulle sue mutandine rosa. Ottavio si alza, si avvicina a lei. "Scosta le mutandine". La fica di Eleonora non è completamente depilata, a lei piace lasciare un triangolino di peli biondo scuro sul basso pube. Ottavio la osserva, va a prendere nell'armadio un fallo in lattice, lo cosparge di un gel e lo porge a lei. "Infilalo piano". Ottavio si siede vicino a me e mi propone di tirare fuori l'uccello dai pantaloni e masturbarmi assistendo alla performance di Eleonora. Io ovviamente non chiedo di meglio. Lentamente Eleonora supina sul tappeto a gambe larghe infila il dildo lubrificato e inizia a pistonarselo dentro lentamente.

Mi rendo conto che lei si sta eccitando, lo vedo dall'espressione torbida dei suoi occhi che ho imparato a conoscere, dalle goccioline di rugiada che sbrilluccicano sulle labbra della sua fica. Non dice nulla, guarda intensamente Ottavio, provocandolo con lo sguardo. Ottavio strizza gli occhi con un'espressione irritata. Si alza, prende una spatola di cuoio e le ordina di girarsi in decubito prono. Lei reagisce aprendo le cosce e mostrandogli la fica vogliosa e aperta. Ottavio si irrigidisce. "Tu stai qui a casa mia, hai accettato le mie regole e fai quello che dico io, girati subito!". Gli occhi di Eleonora scintillano a sua volta di irritazione, credo sia sul punto di alzarsi e andarsene, poi incrocia il mio sguardo, adorante. Trovo che sia favolosa distesa sul tappeto a cosce aperte e gli occhi che mandano lampi. Si gira lentamente togliendosi il fallo di lattice dalla passera. "Rimettilo subito dentro, troia!!", tuona Ottavio, e contemporaneamente assesta a Eleonora una robusta pacca sulle natiche con una lunga spatola di cuoio. Lei si volta inviperita mentre le arriva una seconda sculacciata. "Stai zitta e infilati dentro quel dildo, Ficcati nella testa che qui comando io". Lei finisce per obbedire, lui continua con una terza sculacciata. "Ahia, mi fai male, stronzo". Ottavio si rivolge a me. "Vieni qua, siediti vicino a lei". Mi accovaccio accanto al mio amore. "Dopo ogni colpo accarezzale la zona colpita in questo modo" e mi mostra come devo fare. Eleonora mi guarda con espressione inquieta. "E tu stai zitta altrimenti ti imbavaglio".

Ottavio sistema un cuscino sotto ai fianchi di lei in modo da sollevare il bacino e offrire le natiche alle percosse. Inizia la prima sessione di spanking della vita di Eleonora. I colpi di Ottavio si susseguono, ora sono meno forti di prima ma sono tanti. Dopo ogni colpo massaggio dolcemente il culetto di Eleonora che diventa progressivamente più rosso. Lei, distesa sulla pancia, inizia a masturbarsi con intensità con il fallo in lattice e inizia a gemere di piacere. Ottavio si dimostra esperto nel dosaggio dei colpi, abbastanza forti da imperlare la fronte di Eleonora di sudore ma non tanto forti da diventare insopportabili. Mi rendo conto che la dominazione è una faccenda di costante equilibrio. Equilibrio che sta portando Eleonora a contorcersi di piacere a ogni colpo.
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