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Eleonora: adori le corna, amore mio?


di AlessandraRoma
13.09.2023    |    198    |    3 8.3
"Ti ho detto che avevo paura che allungasse le mani, invece le aveva già allungate da un pezzo..."
Tornati a casa da Capocotta ordiniamo due pizze a ce le mangiamo davanti alla TV. Non ci stacchiamo mai. Un piede, una mano, un gomito è sempre a contatto con il corpo dell'altro. Ogni cinque minuti parte un bacio. La mia mente torna sempre lì, al pensiero che nella bocca e nella vulva del mio amore è entrato il cazzo di Guido. Cerco di superare questo stato mentale che mi manda in loop imponendomi di concentrarmi piuttosto su lei e su come sta vivendo questa esperienza. Lei è semplicemente raggiante ed espansiva nei miei confronti, "Ma io quanto ti amo?" mi ripete più volte, con una forza e una convinzione che mi entrano nell'anima. Placata la fame e dopo tre birre a testa andiamo a letto appena finito il telegiornale, ci avvinghiamo affamati l'uno dell'altra.
E inevitabilmente riviviamo insieme l'esperienza del pomeriggio. Le chiedo di raccontarmi tutto e lei ribatte che lo farà solamente se la stringo forte senza mai lasciarla e ogni cinque parole devo darle un bacio. Il suo racconto sussurrato tra le lenzuola del nostro letto, alimentato dal piacere che invade entrambi per l'esperienza vissuta credo rimarrà uno dei ricordi più forti della mia vita.
"Due cose oggi sopra tutte le altre: la complicità incredibile tra di noi ed essermi arresa al desiderio da animale di quell'uomo. Quando mi sono alzata per andare a bagnarmi e lui mi ha raggiunta, quando mi hai permesso di andare al bar con lui, ma soprattutto quando mi hai incoraggiata a raggiungerlo sull'asciugamano l'ho fatto quasi in trance... sai quelle sensazioni che si vivono nei sogni erotici, nell'incapacità di distinguere il reale dall'irreale? Guido non ha smesso di corteggiarmi un solo momento, io ribadivo che dovevo tornare da te e lui rispondeva che se stavo con lui voleva dire che la cosa a te non poteva dispiacere. Quando siamo andati al bar ci siamo seduti e lui mi ha toccata, sai? Mi ha accarezzato le braccia, ma anche le tette... e le cosce... e mi ha sfiorato la fica diverse volte. Io lo respingevo un po' ma ogni tocco era un brivido e alla fine ero completamente partita, ma sono tornata da te. Ti ho detto che avevo paura che allungasse le mani, invece le aveva già allungate da un pezzo... e niente, quando sono andata da lui nuda sull'asciugamano mi girava la testa dall'eccitazione, lui mi ha detto... non so se posso dirtelo...". "Certo che puoi dirmelo, amore". "Va bene... mi ha detto che sono una splendida vacca e poi mi ha baciato... e mi ha presa per mano, ho capito che voleva portarmi dietro le dune. Tu eri tranquillo, io ti ho guardato... eri completamente con me... e ho potuto lasciarmi andare. Mi ha condotta in uno spiazzo, mi sono dovuta inginocchiare e prenderglielo in bocca... poi mi ha messo a quattro zampe sulla sabbia e finalmente mi ha scopata... mi ha scopata tanto... ho avuto due orgasmi tremendi...".
Le mie dita si muovono lentamente e dolcemente nella sua fica e comincio a parlare io. Lei mi prende il cazzo e inizia a menarlo con altrettanta lentezza.
"Amore io non ho mai goduto tanto come ieri pomeriggio, anche a me non sembrava vero vederti andare nuda sull'asciugamano di quell'uomo. E anche quando ti ho vista andare dietro alle dune con lui". E qui commetto peccato di omissione, perché non me la sento di dirle che l'ho seguita con un altro tizio, che ci siamo fatti le seghe a vicenda guardandola e che glielo ho anche preso in bocca. Sento che rovinerei il momento di libertà che lei sta vivendo e la sensazione di essere stata la sola centrale protagonista della vicenda. Mi riprometto di essere sincero un giorno con lei, ma ora ho il timore di inquinare e guastare qualcosa di unico e speciale.
"Ed è stato bellissimo" continua lei "soprattutto perché sento che tu mi ami ancora più di prima, è una sensazione incredibile". Lungo silenzio, poi mi fa: "Adesso ti devo fare io una richiesta e una domanda...". "Spara". "Allora... la richiesta è molto egoista, me ne rendo conto, ma è una condizione che almeno per il momento devo chiederti... assolutamente... per me è importantissimo... poi magari in futuro non sarà più così, non lo so...". "Ti ascolto". "Ecco, se vogliamo continuare con questi giochi... io non potrei mai sopportare di vederti con un'altra donna, credo che impazzirei. Ti supplico non chiedermi mai una cosa del genere." La accarezzo: "Ma perché, esistono forse altre donne? Scusami, ma non riesco proprio a vederle... io vedo solo te... e toccare un'altra donna mi disturberebbe, perché mi distrarrebbe da te". So di essere sincero dicendole queste cose e i fatti mi daranno ragione. È una promessa che non ho e non avrò nessuna difficoltà a mantenere. "E la domanda?". "Beh la domanda è una conferma di ciò che ho capito ed ho sentito a pelle fin dall'inizio, ma ho bisogno che questa cosa tra di noi sia chiara e non rimanga sottintesa. Mi sono resa conto già da diversi giorni che più io ti faccio cornuto e più tu godi e stai bene. Me lo ha detto anche Guido mentre mi scopava... È così vero? Più corna ti metto e più tu godi!". Queste parole mi fanno impazzire. Le monto sopra e la penetro furiosamente chiamandola "vacca, amore, puttana, ti amo, troia, cagna, vedo solo te...", poi arriviamo insieme a un orgasmo indicibilmente intenso e appagante...

Ricomincia la settimana lavorativa per me e di studio per Eleonora. Ci sentiamo e ci scambiamo tenerezze cinque o sei volte al giorno. Mercoledì pomeriggio sono le 16 e mi mancano ancora un paio d'ore di lavoro. SMS di Eleonora che dice: "Amore, quando puoi chiamami". Faccio pausa, scendo al bar e la chiamo. Solite cose carine poi lei mi fa. "Senti, io stasera sarei stata invitata da Luca ad uscire con lui. Niente di che, andiamo a mangiare una cosa... Volevo chiederti se la cosa ti dava fastidio anche se so che non è così... ma se per caso fosse così annullo tutto". Le rispondo che la cosa non mi dà fastidio, solo la prego di avvisarmi quando torna a casa. Mi risponde che lo farà sicuramente e che mi ama tanto. Di nuovo il cervello mi va in ebollizione, torno su al lavoro ma non riesco più a combinare un accidente di niente. Torno a casa e mi distendo sul divano. Tiro fuori l'uccello e inizio a masturbarmi lentamente, il pensiero fisso sull'uscita di Eleonora di stasera. Lei, che ha preso da sola l'iniziativa di uscire con un altro, il giorno dopo avermi cornificato a Capocotta. Un paio di telefonate di amici e parenti mi distraggono, poi torno ai miei pensieri. Decido di farmi una passeggiata serale per scaricare la tensione. Mi faccio sette chilometri di buon passo, torno e una bella doccia bollente. Mi distendo sul letto, sono le 22. Penso che Eleonora e Luca in questo momento stanno insieme chissà dove e chissà che fanno. Riprendo a masturbarmi stando attento a non venire, non voglio scaricarmi. Voglio godermi questa sensazione fantastica che la mia fidanzata zoccola mi sta procurando. La masturbazione lenta e continua mi ipnotizza, verso le 23 mi assopisco, mi riprendo di soprassalto e sono le 23.20. Devo attendere la mezzanotte e un quarto per ricevere la chiamata di Eleonora. La sua voce è una carezza: "Amore mio, come stai?". "Tesoro, sto bene, ero un pochino in pensiero". "Amore, non devi preoccuparti, Luca è un bravo ragazzo". "Dove siete andati?". "In un locale di musica dal vivo al Testaccio, dove suonava un amico di Luca". "Bella musica?". "Mah, tutte cover, però se la cavicchiavano, non male, ci siamo fatti una birra... e poi niente, mi ha riaccompagnata a casa". "E non ti ha fatto avances?". "Beh si, ma l'ho stoppato, perché ho la sensazione che lui voglia una storia e a me proprio non interessa...". "Ho capito...". "Vabbè... ci siamo baciati qualche minuto, questo si... poi ha iniziato a toccarmi e io l'ho fermato". "Se non te la sei sentita hai fatto benissimo così, cucciola". "E quindi niente... boh, magari quando lo rivedrò sarò più morbida con lui, non lo so. Voglio solo che capisca prima bene la mia posizione". "Fai bene, amore, la chiarezza è importante in queste cose". "Va bene, amore della mia vita, andiamo a nanna che sono stanchissima. Mi dai il buongiorno domattina con tanti bacini?". "Certo amore mio, buonanotte". Una poderosa sega è la mia unica chance di riuscire ad addormentarmi e di non passare la notte a fissare il soffitto con l'uccello in mano. Penso ad Eleonora e Luca intenti a strofinarsi e baciarsi in macchina, penso soprattutto al cazzo di Guido che ha aperto e allargato la passerina stretta del mio amore e mi abbandono ad un orgasmo pacificatore.
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