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Eleonora: viviamo insieme, finalmente


di AlessandraRoma
29.09.2023    |    157    |    1 9.0
"Ma riesco comunque a posizionare la lingua sulla clitoride del mio amore..."
Sabato mattina, mi sveglio prima io e preparo la colazione per Eleonora. Mi affaccio e la guardo dormire, mi sembra un angelo. Non vedo l'ora di averla sempre con me, di dormire ogni notte con il dolce tepore del suo corpo nel letto, con la sua testa sulla mia spalla quando ci addormentiamo, i suoi capelli che mi entrano nel naso, il suo profumo che mi avvolge. Il rumore della moka che borbotta la sveglia, le sue braccia tese spuntano dalle coperte invocando un abbraccio che le elargisco precipitosamente. Dal suo cellulare cicalecciano i consueti buongiorno di Gino e Luca a cui risponde. Arriva la chiamata di Gino in viva voce. L'uomo si profonde in appassionate dichiarazioni d'amore per Eleonora, che ricambia guardandomi con espressione divertita. Finita la chiamata le chiedo se non sarebbe meglio che dicesse a Gino la stessa verità che ha confessato a Luca, rendendo le cose più semplici. Mi risponde al momento Gino non accetterebbe mai e che le ha perfino chiesto di cancellare l'account di Serena dal sito di annunci. "Gli ho risposto che può scordarselo perché mi diverto troppo a leggere le proposte degli uomini. Lui è geloso e mi fa due scatole così, vorrebbe che gli promettessi di non incontrare altri uomini... ma pensa te... non è un problema, devo solo lavorarmelo un po'... senti, ma perché non ti attrezzi meglio lo sgabuzzino, così non sei costretto ad andartene in macchina quando lo incontro? Un letto comodo, un'abat-jour, i tuoi libri, il computer portatile. Io lascio la TV accesa in modo da coprire eventuali tuoi rumori. E poi preferisco saperti nell'altra stanza".
Le ricordo che in settimana arrivano i mobili nuovi e che per il sabato successivo è previsto il suo trasferimento da me. Mi salta addosso per l'entusiasmo e mi copre di baci. Passiamo il resto della bellissima giornata al mare, a goderci una tiepida giornata di ottobre.
La settimana scorre tranquilla. Mercoledì sera Gino ottiene da Eleonora un altro incontro e io collaudo il nuovo materasso gonfiabile da campeggio, molto più comodo del precedente e meno rumoroso di qualsiasi letto. Lo sgabuzzino è ora più confortevole, ho sistemato una mini dispensa con bottigliette d'acqua e qualche pacchetto di crackers, ho sistemato la porta chiusa dall'interno con dei feltri applicati in modo da non lasciare filtrare la luce nel corridoio. I libri e il computer li ho lasciati perdere, tanto il tempo lo passo interamente a masturbarmi ascoltando la lunghissima scopata di Eleonora con Gino.
Il week end successivo lo trascorriamo trasferendo tutte le cose di Eleonora da casa dei suoi a casa mia. I genitori di lei sono completamente affranti nel vedere la figlia andarsene di casa e provo una grande pena per loro, sembrano invecchiati di colpo. Eleonora ne rimane parecchio scossa, passiamo l'intera prima settimana in una sorta di luna di miele tra noi e con lei assorbita dal rapporto con i genitori e dall'università. Io sono estasiato di avere Eleonora tutta per me ogni notte, addormentarmi tenendola tra le mie braccia. Fabio e soprattutto Gino devono attendere, e lei si dimostra abile nel tenerli a distanza senza farli raffreddare, Luca invece fa il cavalier servente e la scarrozza dall'università a casa quasi tutti i giorni. Frattanto io, nell'ora di pausa pranzo al lavoro, con il mio portatile mi occupo di coltivare i contatti con gli ammiratori di Serena. Fingo di essere lei e mi immedesimo sempre di più nel personaggio femminile, provando un sottile piacere nel parlare con i maschi in veste di donna. Di oltre trecento contatti ne ho selezionati man mano una decina che promettono di essere davvero interessanti. Uomini che non si limitano al 'dove e quando ci facciamo la scopata?'. Tre di questi mi paiono i più promettenti da proporre a Eleonora nel momento in cui lei vorrà tornare in azione: un professionista di Bologna che viene regolarmente a Roma per lavoro, un imprenditore romano con cui ho instaurato un buon feeling e un altro personaggio che non riesco a inquadrare ma che dimostra fantasia e disponibilità. Finalmente una sera, dopo tre settimane in cui gli unici episodi degni di nota sono stati la già citata scopata con Gino e un paio di pompini in macchina a Luca, abbracciati a letto, Eleonora mi confessa che le mancano le nostre avventure erotiche e che le piacerebbe invitare anche Luca a casa, e magari fare qualcosa con Luca e Fabio insieme. Le rispondo che ne sarei felicissimo e ne approfitto per parlarle dei tre soggetti interessanti del sito. Si dimostra curiosa e vuole sapere tutto. Mi espone la sua principale perplessità, ossia che lei, giustamente, non se la sente molto di incontrare uomini sconosciuti da sola, e che sarebbe meglio dichiarare subito che siamo in realtà una coppia. Ne parliamo un po' e convengo con lei che in questo modo sarebbe molto più pratico gestire gli incontri, senza sotterfugi, pedinamenti e cose strane.
Modifico pertanto il profilo di Serena indicando che lei incontra singoli accompagnata dal suo compagno voyeur". Avviso del cambiamento i tre contatti che parevano più promettenti. In un paio di giorni ottengo le risposte: il bolognese si ritira dichiarando di non sopportare la presenza di un compagno, l'imprenditore si chiara disponibile ad incontrarci entrambi, mentre il terzo, il personaggio poco inquadrabile, si dimostra vieppiù interessato alla nuova situazione.
Frattanto, la sera stessa della modifica scoppia la bomba: stiamo cenando davanti alla tv quando arriva la telefonata di Gino. Eleonora mi guarda con un sorrisetto e mi fa "Hai cambiato il profilo del sito, vero?". Annuisco e lei risponde al cellulare. Gino è parecchio alterato, il suo vocione rimbomba con il viva voce. "Ma che cos'è questa storia, tu mi hai preso per il culo!". "Io ti avrei preso per il culo, e quando mai?". "Ho visto il profilo, ma allora stai con un uomo!!! Ma sei sposata?". Eleonora è calmissima, ma tagliente: "Scusa, quando mai ti avrei detto che sono single?". Gino è preso in contropiede ed esita, poi si riprende: "Ma io ti ho detto che voglio una storia con te, che sono innamorato, che ti aiuto, che provvedo io a te, e adesso scopro che stai con un uomo". "Anche tu stai con un'altra donna, tua moglie, qual è il problema?". Inizio a ridere tra me e me, deliziato alla logica disarmante della mia donna. "Non sono sposata, ho una relazione da tre anni con un uomo che sa di te e che non ha nulla in contrario se io scopo con te o con altri uomini. Tutto qua". "Ma perché non me lo hai detto?". "E tu perché non mi hai mai chiesto se avevo già un uomo?". Gino trasecola e non sa più che dire. Eleonora si addolcisce e continua: "Non è cambiato nulla, tesoro, io per te ci sono, se mi vuoi". Gino, in totale confusione, si scusa e chiude la telefonata dicendo di doverci pensare su. Eleonora ride di gusto e mi fa: "Amore, rimetti la cameretta come stava, non dovrai più nasconderti quando viene Gino".
Decidiamo di incontrare l'imprenditore per primo: una telefonata con Eleonora per rassicurarlo dell'autenticità della coppia e lui subito ci invita a cena. E' venerdì sera, ci vediamo direttamente in un ristorante vegetariano a Via Margutta, proprio dietro Piazza del Popolo. Eleonora, splendida in stivali neri con tacchi e minigonna, fa subito colpo sul nostro ospite, Riccardo, che ci aspettava al tavolo. Si alza in piedi e si produce in un elegante baciamano. Sui 45, non molto alto, ma fisico abbastanza massiccio senza essere grasso. L'uomo si dimostra un buon conversatore e dopo qualche minuto ridiamo e scherziamo come fossimo vecchi amici. L'ottima cena è decisamente piacevole e noto con soddisfazione che l'uomo è assolutamente intrigato da Eleonora, mentre lei appare perfettamente a suo agio e padrona della situazione. Usciamo dal ristorante nella fresca serata romana, abbiamo lasciato le macchine dietro Piazzale Flaminio, quindi attraversiamo a piedi Via del Babuino e Piazza del Popolo. Riccardo prende Eleonora per mano e passeggiano come fossero fidanzati. Io li seguo a qualche metro di distanza. Arrivati sotto la Porta del Popolo Riccardo spinge delicatamente Eleonora contro un muro e la bacia. Lei ricambia, le lingue si intrecciano, io mi tengo a debita distanza per non disturbare la loro intimità. Arriviamo alla macchina di lui, io salgo dietro, lei davanti. L'uomo ci propone di andare nel suo ufficio poco lontano, vicino Ponte Milvio. Riccardo guida e accarezza le cosce di Eleonora, io ho una voglia matta di masturbarmi ma mi trattengo. L'ufficio è elegante, tutto vetro e acciaio, arredamento minimale, l'uomo si occupa di roba finanziaria. Io mi siedo su una sedia lontano da loro due, che senza la minima perdita di tempo subito si spogliano a vicenda, si toccano e si baciano lascivamente. Lui si siede sull'unico divano, lei si inginocchia e prende in bocca un cazzo non grossissimo ma dalla consistenza bella lignea. Riccardo ansima e la invita a fare piano che rischia di venire troppo presto. Eleonora rallenta il pompino, si sfila le mutandine, mi si rivolge: "Cornuto, vieni a leccarmi la fica". Mi sistemo dietro di lei, inginocchiata a pecorina con il cazzo di Riccardo in bocca. Infilo il viso nel suo invitante didietro, lecco i suoi umori titillandole la clitoride come so che piace a lei. Lei ansima, poi interrompe il pompino, mi prende per i capelli, facendomi quasi male, mi trascina vicino a lei, mi infila la lingua in bocca mentre continua a masturbare l'uomo seduto a gambe aperte. "Ti piace il sapore del cazzo, vero, cornuto?". La guardo in deliquio e lei fa qualcosa che non avrei mai creduto possibile. "Leccalo insieme a me...". Il primo pensiero che mi attraversa la mente è che magari Riccardo non vuole che un uomo gli lecchi il cazzo, lo guardo per percepire una sua eventuale contrarietà ma lui rimane a occhi chiusi. Eleonora riprende a leccare il cazzo di Riccardo, mi avvicino eccitatissimo e unisco la mia lingua alla sua. Il contatto contemporaneo con la lingua di Eleonora e il membro di Riccardo mi manda fuori di testa, mi eccito moltissimo e perdo abbastanza il controllo. Appena il cazzo dell'uomo le fuoriesce di bocca mi ci avvento e lo succhio con foga, tanto che l'uomo mi invita a rallentare. Allora scendo a leccargli le palle mentre Eleonora torna a occuparsi della cappella. Mi piace da morire insalivare e leccare i coglioni di Riccardo, è una sensazione vivida, lucida, e non più ovattata e quasi insignificante come mi era accaduto nella macchia di Capocotta. Ora io ed Eleonora siamo due troie che si litigano il cazzo di Riccardo. L'uomo si riscuote, si alza, mette un preservativo. Prende Eleonora e la posiziona a pecorina sul divano. Lei divarica le cosce invitando con lo sguardo l'uomo che non si fa pregare, la afferra per i fianchi e la penetra con un unico affondo, strappandole un gemito acuto. Mentre Eleonora ansima sotto i colpi decisi di Riccardo io sgattaiolo sotto di lui e devotamente gli lecco le palle, che mi sbattono sul viso... lei non si risparmia, dando del porco a Riccardo incitandolo a sbatterla con più violenza e umiliandomi: "Fai vedere al cornuto come si scopa una donna!". Mi spingo avanti tra le loro gambe e infilo un pezzetto di lingua nella fica di Eleonora già riempita dal membro dell'uomo. La mia faccia al centro della monta, mi becco urti da tutte le parti. Ma riesco comunque a posizionare la lingua sulla clitoride del mio amore. La combinazione di lingua e cazzo la portano rapidamente a un lungo orgasmo urlato. Riccardo però non si ferma, va avanti a pomparla, tenendola saldamente per i fianchi. Io mi sfilo da sotto e torno un po' stravolto e spettinato alla mia sedia, finché anche Riccardo arriva all'orgasmo e con una serie di affondi possenti si svuota completamente dentro di lei. Vedo distintamente il preservativo rigonfio di latte fuoriuscire dalla fica di Eleonora, vista che mi provoca un'involontaria eiaculazione.
Un'ora e mezza dopo, distesi nel letto, nella nostra camera da letto lei mi mormora: "Lo sapevo che ti piaceva, amore mio". Le rispondo, lottando contro il dormiveglia. "Come facevi a saperlo se non lo sapevo nemmeno io?". "Ma io ti conosco, conosco i tuoi pensieri e tutto quello che ti piace...".
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