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Eleonora: la sera dell'esame


di AlessandraRoma
15.09.2023    |    102    |    2 9.2
"Mi colpiscono la disinvoltura con cui lui saluta Eleonora baciandola in bocca e la naturalezza con cui lei risponde al bacio..."
La settimana successiva trascorre tranquilla, Eleonora deve restarsene in casa immersa nello studio a causa dell'imminente esame. Un giorno sì e un giorno no la vado a trovare la sera, per scambiarci due coccole. I genitori di lei sono irrequieti, anche se non nei miei confronti. Hanno percepito un cambiamento nella figlia, ma naturalmente non hanno modo di capire qualcosa. Soltanto un "Tutto bene tra te ed Eleonora?", rivoltomi affettuosamente dalla mamma di lei. Le suggerisco una banalità, ossia che Eleonora è tesa per questi ultimi esami finali e la discussione della tesi che si avvicina. Arriva il martedì successivo e lei supera brillantemente l'impegnativo esame, la sera usciamo con i nostri amici a festeggiare in un locale a Via del Pigneto, dove c'è movida serale praticamente tutta la settimana. Trascorriamo la serata in allegria mangiando roba etnica e ascoltando musica, poi verso le 23 salutiamo gli amici. Ci avviamo verso la macchina quando lei all'improvviso mi abbraccia e mi chiede se ho voglia di giocare un po'. La guardo con stupore e naturalmente mi accendo come un albero di Natale. "Cos'hai in mente?", le faccio. Lei non risponde e armeggia con il cellulare. "Niente, ho scritto un 'ciao' a Luca, che mi tormenta tutti i santi giorni che vuole vedermi, e io sono dieci giorni che sto tappata in casa". Arriva subito la risposta. "Dove stai?". "A festeggiare il mio esame". "Stai con lui?". "Stavo, adesso è andato via, sono rimasta qua a farci il bicchiere della staffa con Paolo che è un mio amico d'infanzia... il mio lui domattina ha la sveglia alle 5 ed è andato via prima". "E possiamo vederci?". "Sto al Pigneto, non è lontano da te, se vuoi fare un salto...". "Ma siamo io e te da soli?". "Ti ho detto che ci sta questo mio amico, dai, stiamo un po' insieme con lui e poi vediamo". Riattacca. "Amore, tu non sei normale, ma che razza di storie inventi? Adesso io sarei il tuo amico d'infanzia?". "E dai, amore, ti faccio conoscere Luca, così ti tranquillizzi. Basta che ti comporti da vecchio amico". Lei con gesto disinvolto mi sfiora il pacco con la mano percependo la mia erezione: "Non mi sembra che il mio giochino ti dispiaccia troppo, no?".
Cerchiamo un tavolo in una birreria all'aperto, attendiamo una ventina di minuti e Luca, dopo qualche peripezia telefonica per trovarci, finalmente ci raggiunge. Un bel ragazzo, alto, moro, con un'aria vagamente latina. Mi colpiscono la disinvoltura con cui lui saluta Eleonora baciandola in bocca e la naturalezza con cui lei risponde al bacio. Luca, dopo avermi stretto la mano presentandosi, le si siede vicino e si comporta con lei come un fidanzato. Essendo suo amico d'infanzia dovrei stupirmi del fatto che lei baci un tizio dopo che il suo "lui", che io evidentemente dovrei conoscere, è andato via. Sono quasi tentato di chiederle spiegazioni, giusto per la curiosità di vedere cosa si sarebbe inventata, ma poi soprassiedo. Luca anche dovrebbe chiedersi come mai lei faccia cornuto il suo uomo, sputtanandosi in presenza di un amico d'infanzia, ma a quanto pare il problema nemmeno lo sfiora. Eleonora mi appare come la malizia fatta femmina, percepisco il suo divertimento perverso nel giocare con Luca davanti a me, lo colgo nei rapidissimi sguardi che di tanto in tanto mi rivolge, nel modo vagamente affettato e sottilmente beffardo con cui ricambia le continue attenzioni del ragazzo, troppo preso da lei per rendersi conto della situazione.

Mi offro di andare a ordinare altre birre in modo da lasciarli soli qualche momento e poterli sbirciare da dentro il locale. Li osservo tubare mentre aspetto che un cameriere mi dia retta, poi ritorno a tavolo. Finite la birre Eleonora e Luca sono ormai tutto un intreccio di dita, mani e braccia. La testa di Eleonora è poggiata languidamente sulla spalla di lui, e io inizio a sentirmi decisamente di troppo. È l'una del mattino. Eleonora mi rivolge uno sguardo affettuoso: "Si è fatto tardi, Paolo, sei stato così carino a venire stasera". Capisco che mi sta congedando e che sarà Luca a riaccompagnarla a casa. Sento stilettate di piacere nell'essere messo da parte come uno straccio. Mi alzo, la bacio sulle guance come si addice a un caro amico, le dico quanto mi ha fatto piacere rivederla, le rinnovo le congratulazioni per il magnifico esame sostenuto, stringo la mano al suo nuovo ragazzo e mi avvio verso la mia auto in solitaria, ma con il cazzo duro per l'eccitazione.
Arrivo a casa e ovviamente mi sdraio sul letto a masturbarmi. Arrivano le due e le mando un SMS notturno. "Sei veramente una grandissima troia". Dopo un buon quarto d'ora arriva la sua risposta: "Lo sperma di Luca ha un buon sapore". Rispondo "Vorrei stare abbracciato a te ora", mi ritorna un "Io di più, amore mio" che chiude la conversazione. E anche stavolta l'unica maniera di guadagnare il sonno è una sega matta e disperatissima.
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