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Eleonora: programmi per l'immediato futuro


di AlessandraRoma
24.09.2023    |    92    |    1 9.0
""Si, in effetti farei un pochetto la escort qualche volta, ma a te non dispiace, vero?"..."
La mattina dopo vado al lavoro, lascio Eleonora tranquilla a dormire. La bacio teneramente sulla fronte prima di uscire di casa.
Lei nel pomeriggio deve andare all'università e di sera non si sente di lasciare casa e tornare da me perché i genitori si stanno lamentando delle sue continue e ripetute assenze. La sera vado sul sito di incontri, ci sono altri 60 messaggi e pure una richiesta di feedback da parte di Fabio. Gli rispondo a nome di Eleonora lodando le sue capacità amatorie, e sul nostro profilo compare automaticamente la recensione che Fabio ha lasciato: "Ragazza meravigliosa e caldissima, porca come poche. Da non perdere". Approvo una quarantina di richieste di amicizia e rispondo ai messaggi più garbati, prendendo tempo".
All'ora di cena mi chiama. "Amore, sono scesa un attimo con la scusa dell'immondizia, non potevo parlare liberamente a casa". Qualche chiacchiera, poi lei abbassa il tono della voce: "Amore, ti ho messo le corna anche oggi...". "Come è successo?". "Dopo le lezioni c'era Luca che mi aspettava fuori dell'aula come al solito. Siamo usciti dalla facoltà, lui adesso mi riaccompagna sempre a casa con la macchina, Ci siamo fermati in un parcheggio, ci siamo baciati... e niente, abbiamo scopato in macchina". "Ti è piaciuto?". "Si, stavamo parecchio scomodi, ma sono venuta... è stato bello... ora però mi manchi da morire, avrei bisogno di stare tra le tue braccia". Anche io sento il bisogno di averla tra le braccia e glielo dico: "Vieni a dormire da me, tesoro". "Vorrei non sai quanto, ma farei incazzare i miei a uscire a quest'ora". Le dico che la capisco, e ci salutiamo con bacini e frasi dolci. Per non andare fuori di testa sono obbligato a farmi una sega.
Due giorni dopo ci accordiamo per vederci nel tardo pomeriggio. La vado a prendere a casa sua. "Ho strappato ai miei un'altra notte da passare con te, mio padre è abbastanza furioso". "Mi dispiace" le faccio. "A me no, ho troppo bisogno di stringermi a te, al diavolo tutto il resto". " La abbraccio stretta mentre guido. "Che dici, ordiniamo due pizze e ci vediamo un film?", mi fa lei ed io concordo. Finito il film stiamo abbracciati a letto. "Come vanno le cose con Gino e Luca?" le faccio". "Bene, amore... Gino mi chiama due o tre volte al giorno, voleva venire stasera ma l'ho stoppato. Dice che sono quattro giorni che non mi vede e che non resiste più. Mi ha chiesto cosa provo per lui... Uffffffff... Luca invece l'ho rivisto anche ieri, mi ha accompagnata a casa. Gli ho fatto un altro pompino in macchina... Poi abbiamo parlato, gli ho detto chiaramente che non voglio una storia con lui, se gli va bene è così". "E lui?". "Ha detto che non riesce a capirmi, gli ho risposto che non è necessario che mi capisca, ma che deve soltanto accettare la situazione oppure finirla qui". Minuti di silenzio, mi godo profondamente il calore e la morbidezza del suo corpo, il battito del suo cuore, la bacio senza riuscire a smettere, ora le parole mi paiono del tutto inutili. Appartengo a lei fin nelle zone più profonde del mio essere. "Ho bisogno di dirti delle cose importanti, amore". Mi allarmo e drizzo le orecchie. "Allora la prima è che Gino... vabbè che mi chiama tre o quattro volte al giorno te l'ho già detto, no?... Ma se ne è uscito pure dicendo di essersi innamorato di me". "Oddio, e tu???". "Io che??? Io amo te, di lui non mi frega niente, non ho idea se crede veramente a ciò che dice. Solo che credo che vorrà vedermi spesso, e volevo chiederti se posso continuare ad approfittare di casa tua per incontrarlo...". "Amore, ma c'è bisogno di dirlo?". Mi bacia teneramente. "La seconda cosa è molto più importante. Molto...". Rimane in silenzio. Poi sputa il rospo. "Vuoi ancora che io venga a vivere qui con te?". E' una cosa che le avevo già proposto, ma che avevamo rimandato al momento in cui lei avesse trovato lavoro per non gravare economicamente su di me, cosa questa che le ripugnava. La abbraccio e la stringo forte. "Certo che lo voglio, amore mio, questa è casa nostra, tua e mia". "Davvero, amore?". Mi stringe e ci baciamo teneramente. Eleonora continua a spiegarsi: "Io sto troppo male senza di te, nei giorni che non ti vedo, nelle notti che passo da sola nel letto... specialmente ora che vado con altri uomini, ho troppo bisogno di tornare subito da te... sento un vuoto terribile quando non ci sei". La guardo, ha gli occhi umidi di lacrime. "Amore, te l'ho già chiesto io due volte di venire a vivere con me". Baci su baci, coccole su coccole. Poi continua. "Io devo essere autonoma però, non riesco ad accettare di gravare su di te che non nuoti nell'oro. Ascoltami bene: Gino l'ultima volta mi ha dato 200 euro. Io gli ho detto che vivo sola e che questa è una casa ereditata dai miei genitori che però vivono a Chieti e mi lasciano sola a Roma per studiare. Che mi aiutano un po' economicamente ma io mi mantengo lavorando in un bar il pomeriggio". "Amore, ma quante balle gli hai raccontato?". Sono incredulo. "Devo pur gestire la situazione, io la sincerità la devo a te, solo ed esclusivamente a te... e ti giuro che mai ti nasconderò qualcosa. Sapevo che lui si sarebbe offerto di aiutarmi, mi ha detto che continuerà così, insomma a darmi 200 euro ogni volta che vado a letto con lui". E soggiunge ridendo. "Vuole che mi licenzi da quel cazzo di bar in maniera da poter studiare serenamente, e alle mie necessità economiche penserà lui, se io lo voglio... Insomma non peserò più di tanto su di te economicamente... E se Gino sparisce sono sicura che non ci metteremmo molto a trovare qualcun altro...". "Tesoro, ma stai dicendo che vorresti fare la escort, allora". "Ma no, amore, la escort, dai... non mi serve mica molto, solo quel minimo per darti una mano". Poi ride. "Si, in effetti farei un pochetto la escort qualche volta, ma a te non dispiace, vero?". Restiamo un po' in silenzio, poi soggiungo ridendo: "Tesoro, io non avrei nulla in contrario, ma tu sai cos'è il favoreggiamento della prostituzione, vero? Già per averti dato casa per incontrare Gino potrei essere incriminato in teoria". "Siiiii vabbèèèè". Risata fragorosa. "Ma si parla di qualche volta al massimo, ogni tanto... mica farlo sistematicamente per mestiere. E comunque, amore, se la cosa ti preoccupa, posso andare in motel e tu ufficialmente non ne sapresti niente". In realtà mi eccita barbaramente pensare a Eleonora che fa la prostituta, ma la mia parte razionale non è morta e mi dice che è una strada pericolosa da percorrere e che devo scoraggiarla in questo senso. "Senti, innanzitutto la cosa non mi piace molto, se devo essere sincero. Ora Gino ce l'hai, si è offerto spontaneamente di pagarti e penso non possano esserci problemi con lui, ma preferirei rimanesse il solo con cui vai a pagamento. Tesoro, il mio stipendio basta tranquillamente per entrambi, è sufficiente che stiamo un po' attenti. Certo non possiamo avere due macchine o fare le crociere, ma non ci mancherà nulla, lascia perdere queste idee perniciose". "Certo, tesoro, come vuoi tu, assolutamente." Cambio discorso: "Senti, ma ai tuoi genitori lo hai detto del trasferimento da me? Cosa ne pensano?". "No, ancora no, dovevo sentire te, prima. Ma prevedo tempesta.". "Allora sai che facciamo, tanto per cominciare? Domani andiamo da Mondo Convenienza a comprare un armadio, che il mio non può tenere i vestiti di tutti e due... e un bel mobiletto del bagno per le tue cose...". Eleonora mi salta addosso coprendomi di baci. Mi eccito, armeggio con il pisello per metterglielo tra le cosce e facciamo l'amore. Mentre la scopo sento che lei si avvicina all'orgasmo. Mi guarda con occhi torbidi, ancora. Non riesco a trattenermi e la stimolo: "Pure la prostituta vorresti fare, zoccola, troia... e ti piacerebbe tanto, eh?". Eleonora a queste parole gode strillando e graffiandomi la schiena con le unghie...
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