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Eleonora: ecco chi sono, amore mio


di AlessandraRoma
01.01.2024    |    189    |    5 8.0
""Mi ha scopata forte, sai come fa lui..."
La sera stessa e il giorno seguente l'esperienza con Ottavio non li trascorro troppo serenamente. Rimango fedele alla consegna di non dire nulla a Eleonora, ma per un'esigenza mia di elaborazione più che per obbedienza pedissequa. Travestirmi da donna, vivere un'esperienza sessuale nelle vesti e nel ruolo di una donna mi ha sconvolto profondamente. Non riesco a pensare ad altro, è una spina conficcata nel cervello che non mi abbandona un istante. Quando sono a contatto con Eleonora provo immutato trasporto per lei, la spinta emotiva che mi conduce a lei è intatta... e sono strafelice di questo. Invece quando sto senza di lei vivo una sorta di crisi: ho seriamente paura di non riuscire a conciliare il mio ruolo di compagno di Eleonora con il desiderio di identità femminile che mi ha colpito dall'interno. Ottavio ha definitivamente spalancato il vaso di Pandora e ora i miei demoni girano liberi e indisturbati, mi stuzzicano e mi mordono ogni momento del giorno. Penso a come mi sono sentita vestita da donna... e penso al cazzo di Ottavio, non posso fare a meno di desiderare di nuovo toccarlo, stringerlo, assaggiarlo...

Ci pensa Eleonora a strapparmi alle mie elucubrazioni. Mi chiama dall'università: "Amore, senti, ti dispiace se stasera esco con Gino? Vuole portarmi a cena fuori". Le rispondo che va benissimo, lei mi raccomanda di non aspettarla alzato perché probabilmente ci sarà il dopocena, e che comunque passava prima a casa a cambiarsi. Ne deduco che Gino proprio non sopporta la presenza del compagno cornuto della sua giovane amante e preferisce portarsela sul suo terreno.
Ci vediamo verso le 18:30 a casa, lei si doccia, veste e trucca accuratamente. Mi abbraccia con trasporto, io la stringo con altrettanto trasporto. Esce.

Rimasta sola mi metto sul divano davanti alla TV senza minimamente seguire le trasmissioni. Sono eccitata dalla spudoratezza con cui Eleonora mi cornifica, ma sono eccitata anche ripensando alla cruda analisi di Ottavio: faccio fare a Eleonora ciò che vorrei fare io. Mi immagino in vesti femminili, uscire io con Gino, farmi portare in motel come farà tra un paio d'ore con Eleonora... Ed essere la sua puttana, soddisfarne tutte le voglie... Inizio a masturbarmi lentamente, e la mente torna al cazzo di Ottavio... e penso quanto sarebbe bello prenderlo dietro mentre lui mi insulta e mi dà della vacca... Mi ricordo all'improvviso degli esercizi spirituali prescrittimi. Vado a prendere l'enteroclisma, lo riempio di acqua moderatamente calda, lo fisso al pomello più alto del mobiletto del bagno, con molta circospezione inserisco la cannula nell'ano... scivola dentro senza resistenza. Apro la valvoletta a farfalla e provo una sensazione paradisiaca quando il liquido caldo inizia a scorrermi dentro. Dopo una ventina di secondi il piacere diventa pressione, non riesco a trattenere l'acqua e prima di sedermi sulla tazza ne spruzzo parecchia sul pavimento. Ci riprovo, va meglio ma riesco a tenerne davvero poca, altro che il litro che mi prescriveva Ottavio. Cerco di sfruttare la gravità: inserisco la cannula, apro e mi metto a quattro zampe sul tappetino del bagno, con il culo a pizzo e il torace sul pavimento. Ora l'acqua non si ferma nell'ultima parte del retto, la sento scivolare dentro l'intestino, ed è fantastico sentirmi riempita. Mi riempio e svuoto tre volte di seguito ma poi sono esausta, è molto più faticoso di quanto pensassi. Sono certa che gli esercizi spirituali di Ottavio diventeranno una pratica quasi quotidiana. Mangio qualcosa per cena e mi risiedo sul divano. Penso a Eleonora che tra poco, finita la cena, si farà sbattere da Gino. Penso a Gino, a quanto è porco. Penso al suo cazzo. Penso ai tacchi e alle autoreggenti che vorrei avere qui per indossarle. Penso al cazzo di Ottavio, desidero ardentemente che lui mi inviti ancora a casa sua, penso che la prossima volta vorrà penetrarmi... e finisco per eiaculare senza volerlo.

Eleonora torna a casa alle tre del mattino. La vedo un po' contrariata. L'abbraccio, la bacio e le chiedo se tutto è andato bene. "Si, amore, tutto bene, bellissima cena, poi Gino mi ha portata in hotel. Ho fatto un po' di pasticci". "In che senso?". "Mi ha scopata forte, sai come fa lui... e niente, poi gli ho chiesto io di prendermi dietro... A lui non è parso vero, glielo avevo sempre negato. Solo che lo ha fatto un po' brutalmente, è stato veramente doloroso, mi è uscito anche del sangue. Con Ottavio è stata tutta un'altra cosa. Insomma ora mi brucia da morire...". La rimprovero. "Cucciola, ma con Ottavio c'era stata una preparazione lunghissima, ti aveva fatto rilassare, ti aveva dilatato piano piano". "Eh si, hai ragione, sono stata stupida". "Fammi vedere...". Eleonora si spoglia, si mette sul letto, mi lascia guardare. Ha le labbra della fica tutte gonfie, è evidente che Gino gliel'ha lavorata duramente. Il culetto pure è gonfio e arrossato. "Tranquilla amore, non sono danni permanenti...". "E non mi ha nemmeno pagata, questo stronzo... col cavolo che ci rivado a letto". "Amore credo che Gino non abbia preso bene il fatto che hai un compagno...". "Ah si? Per me può andarsene affanculo prima di subito...".

Poi mi guarda, si raddolcisce: "Amore mio, stringimi forte, ne ho tanto bisogno". La stringo forte e la coccolo finché lei non si rilassa un po'. E mi fa:"Allora tesoro, ma tu di Ottavio che ne pensi? Non ne abbiamo ancora parlato per bene". "Mi concedi un po' di vigliaccheria e mi dici prima tu cosa pensi di questa storia?". Eleonora mi scocca un dolce bacio umido con la lingua. "Allora... Guarda, l'altro giorno è stato fantastico, io sinceramente non avrei mai pensato di godere così tanto con il culo... Mentre con Gino stasera non ho goduto minimamente, a parte quando mi ha scopata davanti... Insomma è stato bello e intrigante. Però non mi piace questa faccenda che vuole dominarci, essere il padrone... Ma chi cacchio crede di essere? E poi, se proprio devo essere sincera, Ottavio mi sta un po' sulle palle. Io non ho la minima intenzione di dargli carta bianca. Giocarci insieme va pure bene ma deve finire lì. Però non ci sono solo io, e voglio che tu mi dica cosa ne pensi". Penso alla differenza con ciò che provo io: a me l'idea di essere guidata e dominata da Ottavio eccita profondamente. Decido che sarebbe un errore tacere in questo momento, devo esternarle qualcosa. Poi la guardo negli occhi, che mi disarmano. Decido che non posso nasconderle nulla. "Amore io ho tanto da dirti e da confessarti, ma ho paura a farlo. Ho paura di deluderti". Eleonora cambia espressione, mi prende il volto tra le mani: "Cosa devi dirmi, tesoro? Tutto devi dirmi, tu sei la mia anima, Che ti è successo, cosa hai fatto?".

Le racconto dei miei dialoghi con Ottavio, del suo invito a parlare con lui a casa sua. Di come si è svolto l'incontro. Del suo invito a travestirmi, che ho accettato. Della mia eccitazione nel ritrovarmi vestito da donna. Del mio desiderio di essere femmina. Del piacere che provavo quando lui mi guardava le cosce con desiderio. Del pompino che gli ho fatto e di quanto mi sia piaciuto farglielo. Del fatto che penso al suo cazzo e che mi piacerebbe essere dominato da lui. Snocciolo tutto a occhi chiusi. Ecco fatto, sacco vuotato, riapro gli occhi. Eleonora mi ha ascoltato in silenzio, senza interrompermi, senza lasciare le mie mani. Ha gli occhi umidi, mi guarda con dolcezza. Mi bacia teneramente. "Credevo che non me lo avresti mai detto, lo sai? Amore, io lo so benissimo che tu sei molto più donna che uomo, e questo fa di te la persona meravigliosa che io amo". Poi soggiunge: "Non è carino il comportamento di Ottavio, fare le cose di nascosto, io ho il sospetto che lui abbia la tendenza in qualche modo a seminare zizzania tra noi. Però ti ha aiutato a renderti conto di come stanno certe cose, questa è una cosa positiva". La sensazione di quanto lei stia avanti a me nella comprensione di queste dinamiche mi sconvolge, come sempre. Aveva ragione Ottavio, lei sapeva già tutto. Eleonora riprende: "Guarda, a me piace moltissimo essere dominata da Ottavio, ma solo a livello di gioco, nel perimetro che io decido di concedergli. Credo che per te non sia così, e devi stare attento a non concedergli troppo terreno e a mettere i giusti paletti... a queste condizioni possiamo giocare con lui". Poi continua: "Senti, Ale, tu sei il mio amore, e sei anche la mia dolce amica, è sempre stato così, non mi hai detto nulla di nuovo. Sai che facciamo per prima cosa? Ti insegnerò a truccarti come si deve per diventare una bella gnocca!!!"
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