Eleonora: incontro a casa

Domenica mattina: dopo una notte dolce e tenera abbracciati nel letto ci alziamo ed Eleonora prepara la colazione. La giornata è bella e l'appuntamento con Gino è alle 17. Ce ne andiamo al lago di Bracciano a prendere il sole sulla spiaggia di Trevignano e poi a mangiare il celebre coregone all'Acquarella.
"Luca mi manda un sacco di messaggi, gli ho proibito di telefonarmi, sa che sto con te e fa il geloso". "Riesci a gestire la situazione con lui?". "Certo che ci riesco, fin dal primo istante gli ho detto di te e dell'importanza del nostro rapporto d'amore". "Naturalmente non riuscirà a spiegarsi come mai ami me e comunque gli dai corda". "Beh, se non riesce a spiegarselo farà bene a imparare a farlo, se vuole frequentarmi". E continua: "Mi ha scritto Fabio, quello di ieri sera. Mi ringrazia, mi dice che sono una dea dell'amore e che vuole assolutamente rivedermi". "Un altro cuore spezzato", le faccio io ridendo. Torniamo a casa per le 15, io mi sdraio davanti alla TV ed Eleonora si prepara per l'incontro con Gino. Non voglio perdermi nulla della preparazione. La ascolto farsi la doccia, la sbircio mentre si fa bella, mentre applica lo smalto alle unghie dei suoi deliziosi piedini, mentre si passa la crema body su tutto il corpo guardandosi allo specchio. Poi le calze autoreggenti. Si accorge di monopolizzare la mia attenzione e mi sorride dolcemente. "Vieni a baciarmi prima che metta il rossetto". Quando esce dalla camera da letto sono le 16.40. E' superba, con una camicetta violacea e la minigonna nera cortissima, tacco 10 e autoreggenti a rete. "Sei meravigliosa, amore". Mi viene vicino e il suo Opium Black mi inebria. Mi abbraccia. "Devi sloggiare, tesoro, Gino sta per arrivare".
Prendo un libro e le dico che vado ad aspettare in macchina, parcheggiata sotto casa. Piccola bugia per nascondere il desiderio che ho di origliare qualcosa dell'incontro. La mia casa è discretamente grande, quasi 100mq. Ingresso e un corridoio che porta a cucina con disimpegno sul salotto e in fondo la camera da letto e una cameretta adiacente. Ho in mente un trucco che dovrebbe funzionare. Dopo che Gino è arrivato aspetto per le scale un po' di tempo e poi quatto quatto entro in casa per potermi segare ascoltando qualcosa. Esco fuori dal portone e mi metto a leggere senza capire una parola del testo scritto. Alle 17 precise vedo Gino che arriva e suona al mio citofono. È un uomo grosso, alto quanto me ma pesa almeno 25 chili di più. Il ronzio e il portone gli viene aperto. Aspetto almeno una buona interminabile mezzora. Prendo la rampa di scale e arrivo al mio pianerottolo. Inserisco la chiave nella toppa, che avevo provveduto a oliare, e con estrema lentezza apro lo stipite.
Ovvio che non potevano certamente trovarsi in corridoio. Sento subito rumori dalla camera da letto. Rassicurato, mi avvicino. Se dovessero uscire dalla camera potrò velocemente nascondermi nella cameretta-sgabuzzino del quale avevo lasciato la porta socchiusa, oliata anch'essa. Mi si stringe lo stomaco dal piacere. Sento i classici tonfi della testata del letto e i gemiti ritmati di Eleonora. Gino la sta sbattendo vigorosamente. Rimango immobile ad ascoltare e resto così almeno 20 minuti. L'uomo è un martello pneumatico, non smette mai. Finalmente tutto tace, mi ritiro nello sgabuzzino. Li sento parlottare ma non capisco nulla di ciò che dicono. Improvvisamente un lamento di Eleonora e le molle del letto riprendono il ritmo. Altri minuti, Eleonora strilla, capisco che sta avendo un orgasmo. Altri lunghi minuti ancora di martellamento, poi un altro orgasmo di lei. Sono tutto indolenzito a causa dell'immobilità. Piano piano indietreggio ed esco dall'appartamento, chiudendo con la massima cura per non far rumore. Me ne vado in macchina, sono quasi le 18.30. Trascorre un'altra ora e venti, si avvicinano le 20. Mi arriva un SMS di Eleonora. "Amore, Gino vuole portarmi a cena fuori, non sono riuscita a dirgli di no". Poi un altro SMS. "Quando esco dal ristorante ti dico quando arrivo, lasciami casa libera, non so se vuole salire di nuovo dopo". Le rispondo di non preoccuparsi. Aspetto ancora, alle 20.30 Eleonora e Gino escono dal portone e posso rientrare a casa. Mi faccio la cena e guardo la tv, sempre con l'uccello in mano. Alle 22.30 altro SMS. "Amore tra 20 minuti siamo li". "Sto nello sgabuzzino chiuso a chiave senza far rumore". "Mi raccomando non fare cazzate". Gonfio il materassino da campeggio, mi sistemo nello sgabuzzino a fianco della camera da letto e mi chiudo a chiave. Sono quasi le 23 quando sento lo scrocco della porta. Risatine di Eleonora e la voce profonda di Gino. Vanno in cucina, sento il frigorifero aprirsi. Poco dopo rientrano in camera da letto. Devo aspettare un buon quarto d'ora per cogliere di nuovo il rumore delle molle del letto. L'uomo è davvero un porco insaziabile, dai lamenti continui, veloci e cadenzati di Eleonora capisco che la sta scopando di nuovo forsennatamente, poi le urla profonde e gutturali dell'uomo "Vengoooooo, vengooooo". Per me è una stilettata di piacere troppo intensa, ed eiaculo senza nemmeno toccarmi. Va via che è mezzanotte passata, sento chiudersi la porta, poi Eleonora viene a bussare. Le apro e me la ritrovo tra le braccia. Ci abbracciamo e baciamo teneramente, capisco che vuole fare l'amore con me, ma le confesso di essere venuto contemporaneamente a Gino e di non essere in grado. "Tranquillo, cornutone mio, è pure meglio non farlo, Gino mi ha letteralmente sfondata stasera... e mi ha dato 200 euro oltre ad avermi offerto la cena".