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Eleonora: ritorno a Capocotta - parte 1


di AlessandraRoma
11.09.2023    |    166    |    1 9.0
""Si è uno che sta sempre qua nei weekend, va dietro a tutte le donne e le coppie"..."
Detto e fatto, arriviamo a Capocotta verso le 11, e decidiamo stavolta di metterci comodi con i lettini e l'ombrellone. Eleonora senza esitare si toglie il reggiseni e subito dopo gli slip, rimanendo nuda con la massima naturalezza. Prima di uscire di casa aveva messo abbondante smalto rosso su mani e piedi. Trascorriamo la prima ora pigramente al sole, poi andiamo a fare il bagno, lei nuda io con il costume. Vedo parecchi uomini che non le tolgono gli occhi di dosso e la cosa mi eccita e mi inorgoglisce. All'ora di pranzo andiamo a mangiare qualcosa nel baracchino sulla spiaggia, Eleonora indossa un pareo che le cinge i fianchi, ma il seno è scoperto. Noto una tranquillità e una sicurezza sconcertanti nel suo comportamento, in evidente contrasto con le esitazioni della settimana prima. Mostrarsi nuda a tutti ormai è divenuto un fatto acquisito, non sente imbarazzo nè bisogno di chiedermi il consenso.
Mentre mangiamo un hamburger con patatine mi fa: "Ti ricordi che ti ho detto di Luca, il ragazzo dell'università?". Ho un tuffo al cuore ma credo di essere riuscito a rimanere impassibile. "Quello dell'ora di pausa, no?". "Si, lui. Ha imparato i miei orari e me lo sto ritrovando praticamente sempre fuori dalle aule dopo le lezioni. Ieri mattina siamo andati a prendere un tè freddo, abbiamo parlato parecchio. Mi ha detto di essersi lasciato qualche mese fa con la sua ragazza, poi mi ha chiesto se io fossi single. Insomma ho capito che sta iniziando a farsi delle idee su di me. Gli ho detto che sto con un uomo meraviglioso che amo infinitamente. Ha fatto una faccia strana, ma ha incassato il colpo, mi sa che sparirà dalla circolazione". E ridacchia. Le ribatto: "Sparirà o non sparirà? Dipende dalla lunghezza delle tue minigonne, amore". "Porco!!!".
Torniamo ai lettini che sono circa le 15.30 e ci sdraiamo pigramente. Improvvisamente lei mi tocca un braccio e mi indica una direzione. Guardo ma non noto nulla. "E lui, non lo hai riconosciuto?". Guardo meglio e scorgo finalmente il tipo dell'altra volta che sta sistemando l'asciugamano. Aspetto due o tre minuti poi le faccio: "Quello che ti ha attaccato bottone la volta scorsa? Vuoi andare a fargli un salutino?". "E dai, adesso lo vado pure a salutare, ma figurati. Ma che cazzo dici, tesò, hai bevuto?". "Beh, allora vai sul bagnasciuga come l'altra volta, probabilmente si farà avanti lui". "Ma così sembra che voglio provocarlo, dai". "Amore, fai come preferisci". Eleonora si rimette a prendere il sole, le spargo altra crema solare sul corpo. Sono ottenebrato dalla libidine di stimolarla, lei così predisposta verso questo genere di giochi ed esperienze. Anche perchè sono ragionevolmente sicuro che è quello che desidera anche lei. Oggi Eleonora si stava decisamente rilassando, nonostante la nudità esposta, mentre la vista del tizio su cui avevamo fatto fantasie sessuali tra di noi la riattiva e riaccende come una scossa elettrica. La sento tesa come un violino sotto le mie mani che la massaggiano, ma decido di non profferire più parola, l'iniziativa deve essere sua, io ho già insistito abbastanza. Passano una ventina di minuti lei si gira un paio di volte con apparente pigrizia sbirciando il tizio che si è pacificamente disteso sul suo asciugamano. Alla fine cede. "Vabbè, allora io vado a rinfrescarmi un attimo, sono curiosa di vedere se ha la faccia tosta di venirmi ancora appresso. Senti ma se lui si avvicina sei sicuro che non ti dispiaccia se ci parlo un po'?". "Amore, assolutamente no, non ti preoccupare". "Ti amo da impazzire, lo sai questo, no?". "Certo che lo so". Eleonora indossa il pareo che ancora aveva indosso e si dirige sul bagnasciuga. Sciacquetta nell'acqua per un po' con le tette al vento, poi si siede con i piedi lambiti dalle ondine. Come una mosca attirata dal miele il tipo dopo pochi minuti le si avvicina, ovviamente nudo, e parlottano un po', poi le si siede accanto. Li guardo in preda ad un'erezione quasi dolorosa. Vanno avanti a chiacchierare seduti vicino quasi per un'ora. Poi lei si alza e si dirige verso il nostro lettino. Eleonora mi si accosta. "Che vi siete detti?" le faccio. "Abbiamo parlato di un po' di tutto". "E' simpatico?", "Si...". Poi soggiunge: "Gli ho detto che sto qui con te, che sei il mio uomo...". Non dico nulla. Lei dopo un po' continua: "Mi ha chiesto di andare a bere una cosa con lui al baracchino". "Amore per me va bene, fai pure, non c'è problema". "Ma sei sicuro, io non voglio assolutamente metterti da parte...". "Tesoro, non mi stai affatto mettendo da parte, è un gioco che facciamo insieme". "Io ti amo. Tanto!!!", mi ribadisce baciandomi in bocca. Sempre con il pareo attorno ai fianchi si dirige al casottino bar. Vedo lui alzarsi per raggiungerla. Sono fuori dalla mia portata visiva. mi alzo e vado in riva al mare. Li vedo seduti al tavolino con i bicchieri sul tavolo. Trascorrono così un'oretta e mezza, poi si separano, Eleonora torna da me, si sdraia sul lettino. "Com'è andata?" le faccio. "Bene, è simpatico, ma sta diventando un po' troppo appiccicoso". "Amore è naturale, sei una bellissima ragazza e avrai almeno quindici anni meno di lui". "Eh si, ho capito, ma adesso mi ha chiesto di andare con lui a prendere il sole sul suo asciugamano ed ha pure insistito tanto, ora sta esagerando, eppure sa benissimo che sto qui con il mio uomo".

Io sto zitto, la accarezzo in silenzio. "Sono venuta al mare con te che sei il mio amore e ho passato tutto il pomeriggio con lui, non va bene per niente. Credo sarebbe meglio andarcene". Sono troppo drogato ormai da questa situazione che è evidentemente in bilico. Mi basterebbe confermare e sottoscrivere le sue ultime parole per accantonare senza appello la faccenda. Ma non è quello che voglio e non è quello che vuole lei. Allora la metto all'angolo: "Dimmelo sinceramente... a te piace l'idea di raggiungerlo sull'asciugamano?". Lei tergiversa un po', poi: "Si, mi piacerebbe, ma non mi pare che sia il caso di spingerci fino a questo punto, dai". "Amore fai quello che ti senti di fare, io sono con te al 100%". "Amore mio... se vado da lui un'altra volta ho paura che quello magari si sente autorizzato ad allungare le mani!!". "Amore, se a te la cosa piace per me non ci sono problemi". Pronuncio queste parole quasi in trance. Lei mi guarda. "Amore io ho paura... io ti amo da morire e se dopo te ne penti? Non voglio farti del male per nulla al mondo, non voglio fare del male a noi due, non mi frega niente di quello li, io voglio te". "Amore, questo è un gioco, noi ci amiamo, è una cosa che facciamo insieme, non avere preoccupazioni". "Va bene.... ma in qualunque momento mi fai un cenno, una voce, io mollo tutto e torno da te". "D'accordo". Eleonora si alza, mi guarda, esita imbarazzata. "Senti, che dici... è brutto se mi levo il pareo e vado da lui nuda?". "Va benissimo, vai tranquilla, amore mio". Si libera del pareo, raggiunge l'uomo e si sdraia vicino a lui. Il tipo subito le si stringe molto vicino. Non sono troppo lontani da me, posso vedere tutto abbastanza chiaramente. Mentre la mia concentrazione è massima mi sento chiamare. Mi volto, un ragazzone biondo sui 30 anni mi saluta: "Ciao". Lo guardo con malcelato fastidio, lui continua. "E' proprio bella tua moglie, sai, è un po' che vi osservo". Gli rispondo ringraziandolo per il complimento. "Ma a te piace che stia con Guido?". "Guido? Sarebbe quel tipo?". "Si è uno che sta sempre qua nei weekend, va dietro a tutte le donne e le coppie". "Davvero?". "Eh, si... non ti offendi se ti dico una cosa?". "Dimmi pure". "Guarda che quello se la scopa la tua donna se lo lasci fare". Rimango muto, continuo a guardare in direzione di Eleonora. Mi è venuto un groppo in gola e allo stomaco, le parole del tizio mi hanno un po' scosso, sento fitte di gelosia. Guardo Eleonora, ormai i due sono palesemente appiccicati. Qualche altro minuto e vedo Guido accarezzare le gambe di Eleonora, e lei che lo lascia fare, anzi gli tocca un braccio. Sono nervoso ma ho il cazzo sempre durissimo. Guido si china in avanti, i loro visi sono vicini. Scatta un primo bacio, dapprima superficiale. Si baciano una seconda volta e adesso la lingua dell'uomo scompare nella bocca della mia donna. Mi sento tremare, se mi tocco l'uccello rischio di venire. Per dieci minuti Eleonora e Guido amoreggiano, si palpano, si baciano. Il ragazzo rimane vicino a me fumando una sigaretta e ripetendo di tanto in tanto "Eccolo là, te lo avevo detto!!!".
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