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Luciano e Maria capitolo sette


di simona27
23.11.2021    |    989    |    0 8.0
"La sola cosa sensata che ho fatto oggi è stata quella di parlare col dottore, che mi ha spiegato del suo cambiamento, non sapevo neppure come era cambiato..."
Maria racconta:
Ha già detto al lavoro e ai suoi del suo cambiamento, con lui ho fatto tante, troppa cose sbagliate, era un uomo fantastico, per gioco l'ho vestito da donna, gli ho comprato lingerie e abiti per lui (cosa che ha ridotto la sua virilità), lo spingevo a femminizzarsi e sessualmente l'ho distrutto.
Intanto che lui lo diceva ai suoi, io ero con cazzo nella pancia nel cesso della birreria. La sola cosa sensata che ho fatto oggi è stata quella di parlare col dottore, che mi ha spiegato del suo cambiamento, non sapevo neppure come era cambiato (sono sei mesi che non lo vedo nudo, da femmina più di un anno). Mi sento in colpa per averlo trascurato, non ho mai pensato al sesso, anche qua ho trascurato mio marito, ma è da molto che non lo è più.

Questi pensieri affollano la mia mente, adesso l'ho davanti mentre lui sta mangiando la sua verdura, non mi considera, non mi guarda nemmeno, mi sento in colpa, gli vado dietro e da sopra le spalle gli arrivo al seno, lo accarezzo, è come il mio, sono mesi che non lo vedevo, lui sta fermo, mi abbasso al suo orecchio e gli sussurro:" Scusami amore, scusami di tutte le mancanze, delle mie assenze, dei miei silenzi e non ultimo dei miei tradimenti" Nel mentre dicevo questo i primi bottoni della camicia si erano slacciati e avevo il suo seno in bella vista, tolgo le mani e vado di fianco, vedo che sta piangendo, gli dico:" No amore, non devi piangere per colpa mia, sono stata un irresponsabile, ma da ora tutto cambierà, te lo giuro".
Mi giro per fare il caffè per non far vedere che piango anch'io, quando sento che si alza, gli chiedo di farmi vedere indossato, quello che si era comprato, va nella cameretta dove tiene tutto il suo guardaroba femminile. Ritorna in cucina in perizoma e reggiseno di pizzo nero che riempie alla perfezione, nel perizoma non si notano gli attributi maschili che ancora ci sono. Lo guardo, lo accarezzo, anche dietro, poi domando:" Visto che hai comunicato al lavoro del tuo cambiamento, devi anche pensare al nome, da domattina te lo chiederanno e tu dovrai rispondere, poi un'altra cosa, come ti vestirai? Ti presenterai al femminile o intermedio? Considera che andiamo verso l'inverno, con la stagione fredda potrai usare pantaloni femminili con calze e scarpe adeguate. Dovremo fare anche qualcosa per il tuo lato "B", se devi perdere la verginità, quella la voglio IO, visto che la mia l'ho data a te.

Luciano racconta:
Mi ha fatto tante domande, il nome, non ne abbiamo mai parlato, al maschile sono Luciano, credo che al femminile sarò "Luciana", molto facile per la famiglia, per i colleghi e per tutti quelli che mi conoscono. Per il vestiario, non ho molto nel mio guardaroba, se non accedo al suo, devo decidermi a fare compere per me, dico anche che ancora non sono pronto a fare un'esibizione di me donna.
Questa notte c'è una tregua, ci addormentiamo abbracciate, erano molti mesi.
Il mattino, vado al lavoro con camicia, jeans, collant e scarpe da ginnastica, sotto reggiseno e perizoma. Quando arrivo, vengo circondato dai colleghi che vogliono sapere come mi devono chiamare, rispondo "Luciana", qualche collega donna non crede che il mio seno sia vero e me lo tocca, sgrana gli occhi.

La prima giornata da femmina è passata bene, esco e mentre torno, mi fermo in salumeria a comprare alcune cose, Maria non c'è, rientra alle 20 sorridente, io invece sono cupo, mi si avvicina e mi dice: " Tranquilla, non ho scopato, ho pensato a te". Mangiamo e dopo cena mi porta in bagno, mi fa spogliare, poi mi fa due clisteri, so a cosa servono, ma per usare le dita credo sia esagerato, lei ride e mi dice di aspettarla in camera, che si deve preparare anche lei.
Mi sto quasi addormentando, quando arriva, nuda, splendida, mi fa alzare e una di fianco all'altra, davanti allo specchio mi fa notare che il mio fisico, forse è meglio del suo, ma non ci credo. Poi tira fuori due pacchetti, uno per me e uno per lei. Apro il mio e dentro c'è un cazzo dalle misure generose, ad occhio sarà 35 cm di lunghezza e 5 cm di diametro, in fondo c'è una protuberanza inclinata, lei mi spiega che quello è un fallo indossabile per donna che scopa l'uomo, poi apriamo il secondo pacchetto, dentro c'è un cazzo delle stesse dimensioni, ma attaccato ad una mutandina, che al suo interno ha un altro cazzo più piccolo che va nel culo del maschio che scopa la donna.
Adesso si spiega il suo ritardo. Mi dice di stare rilassato perchè diventerò donna stasera.
Mi fa mettere prona sulla sponda del letto, lei rimane in piedi, inizia con un dito e tanto lubrificante, è un'operazione lunga, mi dice di stare rilassata, con calma fa entrare tanto lubrificante, dopo molti minuti sento che appoggia la cappella e spinge, non entra, mi dice di spingere come se dovessi evacuare, le do retta, comincia ad entrare, le dico che fa male, ma lei ribatte dicendo che devo sopportare. Infatti il mio culo cede e un bel pezzo entra, urlo dal dolore, si ferma, si ritrae solo di un pò, poi spinge di nuovo ed entra ancora, mi fa ancora male, ma continua a spingere, poi si ferma, non so il motivo, ma dice che è entrata completamente, non ci credo, ma lei molto lentamente comincia a estrarre e a rientrare, sento meno dolore e glielo dico, ma lei continua molto lentamente, va con questo ritmo fino a quando non sento più dolore, capisce che lo sfintere ha ceduto e aumenta la velocità, adesso il movimento è più fluido e inizia a piacermi, lo sfregamento dentro la pancia, lo dimostro vocalmente e dal mio pisellino comincio a colare, capisce che sto venendo col culo, ma sta venendo anche lei.

Questa serata di sesso ci ha veramente appagate, a me brucia e lei se la ride, si congratula per averle dato la mia verginità, ci addormentiamo appagate e sfinite, la ragazza dello Shop aveva detto che mi sarei divertita anche io.

Oggi è sabato, Luciana è ancora a letto, arriva in cucina con addosso il suo completo nero ( è bellissima), mentre beve il suo cappuccino le dico che oggi dobbiamo fare spese e che la voglio femmina, ribatte che come vestiti ha poco, così la prendo per mano e la porto in camera, le do un mio vestito molto carino (nella sua vita precedente le piaceva molto), glielo faccio indossare, è uno spettacolo, l'aiuto con i capelli, la faccio truccare solo un pochino.
La mangio con gli occhi, mi sto dando della scema (ho riscoperto che sono pazza di lei, ho rischiato di perderla). Intanto che lei si trucca (so che le serve abbastanza tempo), telefono a mia mamma invitandola a pranzo per il giorno dopo, lei accetta. Mia mamma si è separata da qualche anno, mio papà ha pensato bene di andarsene con una quasi della mia età, non lo sento quasi mai, mi telefona solo per Natale. Ho invitato mamma perchè deve conoscere "Luciana" che non sa della sorpresa. Andiamo a fare la spesa, vedo che ci stanno guardando, guardano lei, mi piace questa cosa.
Rientriamo nel tardo pomeriggio, mi piace tanto che la voglio esibire, ci cambiamo e andiamo in pizzeria, torniamo verso mezzanotte, non facciamo sesso, ma ci coccoliamo fino ad addormentarci, non pensavo di provare queste sensazioni.

Domenica mattina, ci siamo svegliate molto tardi, vado in bagno per prima, quando va lei le dico che la voglio al meglio e lei mi dice di si. Preparo il pranzo e apparecchio per tre, la faccio sedere in salotto, così sarà davvero una sorpresa.
Alle 12 suona il citofono, vado ad aprire e mia mamma vede Luciana, le va incontro, la guarda attentamente e dice:" Sapevo che prendevi ormoni, ti avevo vista solo al maschile, fatti abbracciare, sei bellissima". Nello stesso momento che in salotto c'erano queste effusioni, io telefonavo ai suoi per invitarli alle 15 per un caffè (sono proprio stronza), sua mamma mi dice che non sa se il padre vorrà venire, le dico di obbligarlo.
Terminata la telefonata, torno in salotto dove mia mamma si sta coccolando Luciana, le sta dicendo che ha un'altra figlia, a queste parole mi commuovo.

Dopo mangiato rimaniamo in salotto a conversare e alle 15 suona di nuovo il campanello, vado ad aprire, ci sono tutti e due, faccio il segno del silenzio e li faccio entrare, non si aspettano di vedere Luciana nel suo splendore. Il primo ad entrare è il padre, che ammutolisce quando la vede, Luciana gli va incontro, abbraccia suo padre che si commuove, sua mamma con un sorriso smagliante ammira la bellezza della figlia.

Siamo tutti riuniti, credo che ora siamo felici, rimaniamo a parlare tutto il pomeriggio, vorrei che rimanessero a cena, ma per vari motivi se ne vanno.
Quando rimaniamo sole, mi ringrazia e rimprovera per la sorpresa, dice che avrei dovuto avvertirla, ribatto che se lo sapeva prima, non avrebbero visto la vera Luciana. Siamo stanche, andiamo a letto, ci coccoliamo, non facciamo sesso ma va bene così. Dopo tante cretinate, forse ho messo la testa a posto. Vedremo
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