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Antonio, il bello (terzo capitolo)


di gianfrancesco
23.06.2022    |    13.132    |    7 9.5
"Si era guardata tutta la scena, ed alla fine esclama: "siamo proprio una famiglia di maiali, puliti, ma sempre maiali"..."


Antonio, dopo aver fatto sesso, e che sesso, con la sorella, con reciproco piacere di entrambi, organizza ancora altri incontri, tutti sempre ad alto tasso erotico.
Insomma, scopavano come dei ricci, erano entrambi appagati, ed in quel periodo, cercavano quasi niente in giro.
Ogni incontro era sempre una nuova ondata di emozioni.
L'ultimo incontro era finito con soddisfazione di entrambi, allorchè prendo Antonio, la traggo verso di me, lo bacio delicatamente su una guancia e le dico:
"cosa era la sorpresa che mi avevi parlato tempo fa?".
"Non so se sei pronta per questa sorpresa, è una questione molto forte, devo pensarci e poi ti dico".
Cosa sarà mai questa sorpresa, penso io...
Staremo a vedere quando me lo vuol dire, ma non capisco, se mai non era già forte di scopare con sua sorella...
Passano alcuni giorni, ed una sera, eravamo soli in casa, seduti sul divano, mi dice: "ho voglia di chiavarti ancora, questa volta ci sarà una sorpresa, preparati".
"Va bene, ho voglia anche io e se poi ci sarà una sorpresa, bene, chiaveremo ancora meglio".
Un sorrisetto appare sulle sue labbra.
Arriva cosi il giorno stabilito, la mamma era andata via, almeno cosi aveva detto, ed all'ora stabilita andiamo nella casa del piacere.
Saliamo in casa, come al solito, noto solo la porta della camera da letto chiusa.
Sarà li dentro la sorpresa?
Come due assatanati ci baciamo sul divano, eravamo tutti e due stracarichi di voglia, con le mani mi frugava dappertutto.
Scendeva lungo la schiena ed andava a solleticare il buchetto del culo, quel culo che sinora non gli avevo concesso, nonostante le sue richieste.
"La sorpresa è mica che oggi vuoi il mio culetto?".
"Quello lo avrò a suo tempo, la sorpresa è un altra".
Ci spogliamo in un attimo, limoniamo, ci baciamo, gli prendo il cazzo in bocca.
"Dai andiamo in camera, voglio stare più comoda".
"Si, si, ma dentro la camera troverai la sorpresa".
"Va bene, andiamo".
Mi prende per mano, ed andiamo verso la camera, apre e....
"Mamma!!!!".
Rimango impietrita.
Sto quasi per svenire.
Mio fratello mi sorregge e mi fa mettere sul letto.
"Questa dunque la sorpresa?".
"Cosa vuoi dire, sapevi già tutto, che scopavo con Antonio?":
"Si, lo sapevo, ma non è questo il peccato maggiore, ma è quello che anche io, come te, ho scopato e scopo regolarmente con Antonio".
"Insomma, si è creato un piccolo harem, il bell'Antonio".
"Si, ma la colpa maggiore è nostra, lo abbiamo fatto e lo facciamo per il nostro piacere, senza nessuna costrizione".
"Ed ora che sai tutto, cosa vuoi fare?".
La prima risposta sarebbe stata quella di rivestirmi ed andare via, mio fratello mi invita in cucina, a prendere un caffè e poi di fare quello che mi sento.
Accetto il consiglio, ci spostiamo in cucina, mi metto una cosa addosso, anche mio fratello, la mamma era ancora vestita.
Ci sediamo, prendiamo un caffè, parliamo.
"Ma come è che siamo finiti così?", chiedo.
Risponde Antonio: "per me e te lo sai benissimo, per la mamma ora ti dico".
"Un po di tempo fa, una sera che tu non eri a casa, una brurra serata, pioveva forte, c'era un temporale, io e la mamma eravamo sul divano, lei si è avvicinata a me, io non so perchè mi sono eccitato, lei se ne è accorta, ed invece di dire qualcosa, si è avvicinata di più".
"E li successe che io l'ho abbracciata e siamo finiti nel letto matrimoniale".
"La colpa quindi è di entrambi, cosi come per noi due".
"Si, si", risponde mia madre, "siamo tutti colpevoli, ma consapevoli".
"Comunque, tu fai come vuoi, io continuerò a scopare con Antonio, non cerco altro in giro, sinchè lui vorrà".
A quelle parole mio fratello gli si avvicina, le prende la testa e la bacia.
Senza nessuna vergogna.
Io mi sento a disagio, ma non li giudico, non sono nella posizione di farlo.
"Comunque", dice mio fratello, "fai come vuoi, se vuoi andare via, prendi la macchina della mamma".
"Va bene, ora sto un po qua".
Avevo bisogno di tempo, tra un po magari vado via.
I "due", incuranti di me, si allontanano e vanno verso la camera da letto.
Cazzo, penso, sono proprio indemoniati.
Infatti se ne vanno in camera da letto. Ero curiosa ma spaventata.
Spaventata perché poi pensavo che alla fine magari mi facevo coinvolgere, la voglia di cazzo non mancava.
Mi verso un liquore e sto un po in cucina, poi passo nel salotto e mi siedo sul divano.
La camera da letto non era lontana, e dopo un po udivo chiaramente i giochi amorosi tra mamma ed Antonio.
Udivo chiaramente, e mi suonava strano, la mamma che incitava Antonio a chiavarla più forte.
Cosa poteva essere successo?
Forse la mamma aveva bisogno di fare sesso e la morte di papà l'aveva colpita, e magari pensava di non tradirlo con Antonio.
Mi ero calmata, lo sapevo, ed anche io volevo la mia razione di cazzo, ma mi vergognavo di ammetterlo davanti a mia madre.
Ma in fondo lei si era vergognata?
Lascio da parte tutte queste considerazioni e mi avvicino alla camera da letto.
Sulla porta guardo e vedo mia madre nella posizione della pecorina, ed Antonio di dietro che la stantuffava.
Loro erano rivolti verso l'interno e non mi vedono.
Antonio aveva i fianchi di mia madre tra le sue mani, spingeva a più non posso, e imprecava.
"Dimmi quando ti basta, mammina, voglio sentirti godere".
La figa mi comincia ad andare in fiamme, allungo una mano e mi trovo già bagnata.
Decido allora che tanto valeva buttarmi nella mischia, così completavamo l'incesto a tutti i livelli.
In un attimo mi spoglio, vado dietro mio fratello, gli faccio il segno di non parlare, comincio a leccarlo.
Lo lecco un po sulla schiena, lo tocco con le mani, e poi, come sentito dire, volevo vedere se anche lui, come tanti uomini, gli piacevano le dita in culo.
Mi bagno con della saliva e provo.
Un attimo si irrigidisce, ma solo un attimo, poi invece vedo che gli piace, anzi spinge indietro il culo.
Se avessi il cazzo, in quel momento, si farebbe anche scopare.
Tra la figa di mia madre, le dita in culo, Antonio si lascia andare e gode.
Anche la mamma gode, e come se gode.
Lui si toglie da dietro ed allora mia madre si accorge della mia presenza.
"Da quanto sei qui?".
"Tanto da sentire come ti piace il cazzo di Antonio".
Mi tira verso di lei e mi abbraccia.
Mi bacia, mi dice di perdonarla, e che in fondo tutto sarebbe rimasto un segreto tra di noi.
Avevo perso ogni senso di pudore, guardo mia madre e mi accorgo, che nonostante l'età, era ancora una bella figa.
Mi tiene ancora stretta al suo petto, sento la morbidezza delle sue tette, gli dico quanto sono belle.
"Lo so, tuo padre impazziva, e tuo fratello non è da meno".
Mi bacia, mi coccola un po.
Ma io ora che mi ero calmata, volevo scopare, Antonio era in una fase di calma, ma mi guardava ed aveva capito.
"Lo so, vuoi anche tu la tua razione, dammi un po di tempo, e vedrai".
Facciamo una pausa, un caffè, un biscottino, e poi mi prende per una mano e mi porta in camera da letto.
La mamma rimane in cucina.
Mi fa sdraiare sul letto, mi bacia, e poi mi sussurra: "ora la tua promessa, voglio il tuo culo vergine, vedrai che goduria".
Un po avevo paura, ma sapevo che mai lui mi avrebbe fatto male.
Mi bacia tanto, poi prende nel cassetto una crema, mi avrebbe aiutato e mi posiziono come mamma, a pecora.
Mi appoggia il cazzo, lo sento, poi comincia a spingere, poco alla volta, bravissimo, entra quasi tutto, poi una spinta finale, un po di dolore, aspetta che sia tutto dentro bene, e poi mi incula di brutto.
Dopo cinque minuti, il dolore lascia strada al godimento, non mi trattengo, spingo ancge io, deve essere entrato anche con i coglioni.
Va avanti per tanto tempo, d'altronde aveva già goduto prima, poi come un fiume in piena mi inonda il culo di sborra.
Mi giro e vedo mia madre appoggiata alla porta che guardava.
Si era guardata tutta la scena, ed alla fine esclama: "siamo proprio una famiglia di maiali, puliti, ma sempre maiali".
Così si conclude la giornata, oramai tutti nello stesso calderone, il bell'Antonio, che si scopa madre e sorella, insomma una famiglia goduriosa.









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