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L'INFERMIERA (seconda parte)


di gianfrancesco
14.04.2023    |    8.220    |    4 9.7
"Lentamente comincio a chiavarla, con lo stesso ritmo, sinché lei mi ordina, proprio così, di chiavarla, di farle sentire il cazzo, che non si ricordava..."
Breve riassunto
Con mia moglie in ospedale approfitto e conosco un infermiera e ci vediamo a casa mia.
Eravamo rimasti al magnifico 69 che stavo facendo con Elisa.
Elisa godeva molto della mia lingua, era una splendida femmina, giovane ma non per questo meno esperta.
Io da parte mia, avendo goduto prima impiego più tempo per godere, per fortuna sua che continuava a godere dei miei baci ed anche mia che "subivo" uno splendido bocchino.
Ma lei era irrequieta, voleva il cazzo, e me lo fa capire senza mezze misure.
Ero quasi pronto ed infatti ci distacchiamo e mi appresto a chiavarla.
Chiedo come vuole come posizione e mi dice che le piace essere presa da dietro, alla pecorina.
"Cominciamo così, poi vediamo".
Si mette nella posizione indicata e non posso fare a meno di vedere lo splendido fondo schiena che si ritrova.
Aveva un culo da urlo, ma di quello me ne sarei occupato in seguito, almeno spero.
Era bagnatissima ed il cazzo, pur con il preservativo, non esita ad entrare, sembrava un tunnel morbidissimo.
Sembrava che lei stessa comandasse la figa che mi avvolgeva il cazzo.
Lentamente comincio a chiavarla, con lo stesso ritmo, sinché lei mi ordina, proprio così, di chiavarla, di farle sentire il cazzo, che non si ricordava più come fosse bello.
Queste incitazioni, il calore della figa, fanno sì che poco dopo godo...
Godo fortissimamente, ed alla fine mi sdraio sul letto sfatto.
Missione compiuta, l'avevo scopata, e mi sembra anche con sua goduria di entrambi.
Si butta sopra, mi abbraccia e mi bacia.
"Gianni, sei stato bravo, mai avevo goduto così, mi devi promettere che lo faremo ancora per tanto tempo".
E chi aveva voglia di sfuggire ad una così dolce prigione?
La accarezzo, la bacio, sempre con delicatezza, e le prometto che lo faremo ancora per tanto tempo e tante volte.
Riprendo fiato, beviamo ancora un caffè, alterniamo baci, carezze ed infine dopo un paio di ore la scopo nuovamente.
Oramai era notte inoltrata, sarebbe rimasta con me tutta la notte.
Alla fine stanchi, ci addormentiamo.
Verso le otto mi sveglia il telefono, era Anna, che come tutte le mattine chiamava per informarmi di quello che avrebbe fatto nella giornata.
In ospedale le giornate erano lunghe, occorreva molto tempo per fare esami e visite varie.
Io, come niente fosse, con una bella donna, nel nostro letto, parlo con lei e poi le dico quello che devo fare e le do appuntamento al solito orario delle 13.
Mi sentivo un po vigliacco in questa occasione, ma la figa era la figa per me.
Ormai siamo svegli, preparo un caffè, ci prepariamo e poi la porto in un bar lontano per fare colazione.
Intanto parliamo di come vederci nei prossimi giorni, visto che mia moglie tornerà a casa, e lei non ha una casa propria.
Dovevamo trovare il modo di avere un posto, tutti e due volevamo continuare a vederci ed a scopare.
"Ma tu, una casa non la puoi prendere in affitto da sola?".
"Non ce la faccio a pagare l'affitto da sola".
Mi si illumina il cervello.
Io e mia moglie avevamo un appartamento, non tanto grande, che era sfitto perchè avevamo preso delle fregature, così mi viene un idea.
"Ascolta Elisa. Io e Anna abbiamo un appartamento vuoto che potrebbe andare bene per te. Ora ti dico come fare per averlo in affitto".
"In ospedale vai da Anna e gli dici: "Volevo chiederti un favore, conosci qualcuno che ha un appartamento da affittare, non tanto grande? magari puoi anche chiedere a tuo marito".
"Lei sicuramente non ti dice del nostro appartamento ma poi ne parla con me.
Poi ci penso io e vedrai che avremo il nostro nido d'amore".
Gli brillano gli occhi ad Elisa, anche per il fatto di avere una casa tutta propria.
Finiamo la colazione e la riaccompagno a casa.
Nel mentre guardo lateralmente al cruscotto e scorgo un mazzo di chiavi.
"Guarda un po, per combinazione ho le chiavi di quella casa, perchè sono stato in questi giorni a controllare i lavori di ripristino dopo l'ultimo inquilino.
Se vuoi ci possiamo andare e così ti fai un idea della casa".
Naturalmente Elisa era contenta e così mi dirigo con la macchina nel posto del nostro appartamento.
Anche in caso di incontro con conoscenti Elisa sarebbe stata una nostra probabile inquilina.
In dieci minuti arriviamo.
Ad Elisa non dispiace la zona, non centralissima ma ben servita dai mezzi pubblici.
Entriamo nel palazzo ed incrociamo da subito la portinaia.
La saluto e le dico che vado a fare vedere la casa a questa signorina e che se le piace diventerà la nuova inquilina.
Andiamo al quinto piano, apro la casa ed entriamo.
L'odore della pittura era ancora forte, un po di polvere mista a gocce di pittura, la casa aveva bisogno di essere pulita. Era stata rimessa completamente a nuovo.
Una casa molto luminosa, con due stanze, cucina e bagno.
Completava la casa un bel poggiolo.
"E' bellissima, ma con i soldi come facciamo?".
"Non ti preoccupare, vedrai che ci penso io".
Avevo le idee chiare sul da farsi e avrei portato a termine l'accordo.
"Piuttosto se tutto va come deve andare, mando un impresa a pulire e tu puoi prendere possesso a breve".
La sua risposta è un abbraccio e un lungo bacio.
Intanto la mia mente andava a quello che sarebbe successo dopo, chissà quante scopate in quella casa con Elisa.
Riaccompagno Elisa a casa e mi appresto ad andare in ospedale.
Passano un paio di giorni e la sera Anna mi dice: "ti devo dire una cosa".
"Sai quell'infermiera, Elisa?".
"Ci sono tante infermiere qui, dimmi vediamo se capisco di chi stai parlando".
Mi spiega ed allora io gli dico che ho capito.
"Allora Elisa?".
"Elisa sta cercando una casa da affittare ed ha chiesto a me, ed io non gli ho detto della nostra casa, volevo parlare con te".
"Tutti gli affitti di quella casa ci hanno portato solo guai".
"Lo so, per questo non gli ho detto niente, ma mi sembra una brava ragazza e poi ha un lavoro".
"Certo, non è una nullafacente, questo già è una base sicura".
"Se tu sei d'accordo possiamo parlare e vedere intanto se gli piace e poi mettersi d'accordo".
"Va bene, allora facciamo così, mettiti d'accordo con lei, fissa un appuntamento e la porto a vedere la casa e vediamo se riusciamo a trovare l'intesa che vada bene a tutti e due".
Il primo passo era fatto, ora bisognava fare in modo che tutte le caselle andassero al suo posto e poi....
Intanto Anna era alla fine della sua degenza e sarebbe uscita il giorno dopo.
"Sai una cosa, visto che domani tu esci, falla venire a casa nostra, parliamo e poi la porto a vedere la casa".
Nella telefonata della sera mi dice che Elisa verrà a casa nostra tra due giorni.
Anna esce, ha risolto definitivamente i problemi di salute e riprendiamo la nostra vita serena.
Intanto io smaniavo per avere al più presto Elisa tra le mie braccia.
Elisa viene all'appuntamento, parliamo con lei, gli spieghiamo le nostre richieste.
Anna le dice "senti Elisa, la casa è in ordine, non devi fare niente, l'affitto sarebbe 500 euro al mese, ma visto che ormai ci conosciamo ti veniamo incontro per la cifra di 450 euro".
Elisa mi guarda, gli faccio cenno con gli occhi, capisce al volo.
"Va bene, se mi piace il posto e la casa mi fate il contratto e vado al più presto".
"Ora se vuoi, mio marito ti accompagna, io ho appuntamento con il parrucchiere ma con lui sei in buone mani".
Si si, proprio in buone mani.
Prendo le chiavi ed usciamo.
Andiamo in macchina e andiamo nella nostra casa.
Sin ora era andata come da me prevista.
In macchina Elisa mi dice: "450 euro per me sono troppi, non ce la faccio".
"Non ti preoccupare, basta che tu paghi 300 euro, come ora paghi dove sei, la differenza la metto io, io te li do e poi tu li adoperi per il bonifico".
"Hai proprio pensato a tutto, cosa non faresti per scoparmi".
"Si è vero, non vedo l'ora sia tutto a posto per rifare l'amore con te".
Andiamo nella casa tanto per farsi vedere dalla portinaia nel caso parlasse con mia moglie, saliamo su e dentro chiusa la porta tiro Elisa a me e la bacio.
Purtroppo non avevamo nulla su cui appoggiarsi e fare qualcosa, rimandiamo tutto da li a breve.
Prima di uscire parlo ad Elisa per evitare disguidi futuri.
"Io ti darò sempre quelle 150 euro, ti verrò a trovare sin che tu lo vorrai, non ti devi sentire impegnata, ed il giorno che vuoi smettere me lo dici e tutto finisce".
Non volevo si sentisse obbligata per quei soldi a fare sesso con me per forza.
Dico a mia moglie che tutto è a posto, facciamo il contratto, mando un impresa a pulire e poi Elisa viene a trovarci, firma il contratto, e noi le diamo le chiavi.
Anna, sapendo che Elisa nella nostra città era sola, volendo essere gentile: "se hai bisogno di qualcosa, di aiuto per portare qualcosa nella casa, fare pratiche per i vari allacci, non ti preoccupare, Gianni si renderà utile, stai tranquilla".
Elisa ringrazia e dice: "grazie, approfitterò della vostra gentilezza, in effetti ho un po di roba da portare".
Quindi con il beneplacito di mia moglie aiuto Elisa, ed in poco tempo lei si trasferisce li.
Finalmente avevamo il nostro posto, comodo, per fare sesso.
Organizzo una uscita di lavoro fuori sede e vado da Elisa.
L'auto messa in garage da un amico, lontana da occhi indiscreti.
Arrivo in casa senza farmi vedere, mi apre Elisa con una tutina aderente, dove tutto si intuiva.
Senza parlare ci spogliamo come forsennati, e finiamo sul letto, il letto che avevamo scelto assieme, ci baciamo, sembrava non facessimo l'amore da anni.
La faccio distendere a faccia in giù, comincio a baciarla dai piedi risalendo sino al collo, ogni bacio gemeva, con le mani la accarezzavo sul seno, meraviglioso seno.
Si gira, ora vuole essere solo chiavata, ed allora poggio il mio cazzo eretto a più non posso sulla sulla figa bagnata, ed in un attimo le sono dentro.
Aveva voluto essere scopata senza più preservativo, aveva preso anche le sue precauzioni per non rimanere incinta.
Andiamo avanti per un bel po, poi le chiedo di avvicinarsi al bordo del letto, le alzo le gambe, ed io con i piedi per terra la chiavo.
Emozioni grandissime, il cervello era al massimo e per fortuna il cazzo eseguiva a meraviglia, la martello per ancora qualche minuto e poi le sborro nella figa.
Ci abbracciamo felici, avevamo iniziato le nostre scopate nella sua casa, ovvero quella che io e mia moglie gli avevamo dato in affitto.
Era l'inizio di un bellissimo periodo, che sarebbe durato circa un anno.
(in una terza parte vi racconto questo anno e la fine della mia storia con Elisa)
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