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LA TROIA CHE SONO (quarta parte)


di gianfrancesco
06.03.2023    |    3.266    |    1 9.8
""Li dentro c'è una mia vecchia fantasia e può darsi che riesca a realizzare"..."
Finita la giornata di sesso con Mario e Sonia, tutti e tre molto soddisfatti, ci lasciamo, ovvero io torno a casa mia con la promessa che ci saremo sicuramente rivisti.
Avevo trovato un montatore e con mia grande sorpresa si era unita la moglie, molto autoritaria, che ci aveva sollazzato entrambi.
Ero entusiasta, dopo tanto tempo avevo trovato quello che da sempre avevo desiderato, una coppia bella ed anche sessualmente eccitante.
Da tanto tempo interessato solo al cazzo tornavo a sentire il piacere della figa.
Ora pensavo a come unire le due cose per trarre il massimo godimento.
Tante idee mi giravano in testa, la prima era sicuramente di scopare Sonia.
Torno a casa, chiamo mia moglie, mi faccio un bagno rilassante e vado a dormire.
Si riprende la vita di tutti i giorni, senza però mandare sempre messaggi a Sonia, messaggi innocui ma tanto per farle sentire il mio interesse verso di lei.
Passano un paio di settimane senza vederci, ed io avevo sempre di più voglia ed allora cerco di escogitare qualcosa.
Capita un'occasione che era quella che serviva.
Una nostra nipote lontana, doveva discutere la tesi di laurea ed allora io spingo mia moglie ad andare, sapendo che all'ultimo minuto, con una scusa per il lavoro avrei avuto campo libero.
Ora dovevo vedere di combinare tutto con i miei amici ed il gioco era fatto.
Non li devo pregare più di tanto, si rendono disponibili e quindi l'incontro si farà.
Gli dico che andremo via una giornata, gli do appuntamento e sarei passato a prenderli.
Vorrebbero sapere ma gli dico che sarà una sorpresa ma che prendano occorrente per passare una notte fuori casa.
Avevo un amico che mi scopava in una sua casa di campagna, una bella casa, isolata nel verde, a volte eravamo anche più di due persone, una casa curata e con tutti i comfort, compresa una bella vasca con idromassaggio.
Gli chiedo se era disponibile a cedermela per un paio di giorni e senza nessun problema mi dice di si.
Era incuriosito ma io l'ho lasciato nel vago ma con la promessa che se era possibile in seguito lo avrei fatto partecipare.
Tutto fila come previsto, mia moglie parte, io molto dispiaciuto per l'inconveniente, ero un abile mentitore.
Viene la mattina dell'incontro, passo a prendere Sonia e Mario, andiamo a fare colazione in un bar, e Sonia era sempre più incuriosita.
Gli chiedo se si fidavano e di stare a vedere.
Riprendiamo il viaggio in macchina, ed in un paio di ore arriviamo a destinazione.
Rimangono sorpresi ed allo stesso tempo entusiasti della casa di campagna.
Entriamo, gli faccio vedere la casa e soprattutto la camera da letto con un letto grande.
Sistemiamo le nostre cose e usciamo nuovamente.
Li avrei portato li vicino dove c'era una splendida cascata, piccola ma molto panoramica, e poi avremmo pranzato in una piccola osteria nei dintorni.
Avevo organizzato tutto nei minimi particolari, compreso il prenotare il pranzo.
Facciamo un giro e poi si avvicina l'ora del pranzo.
Ci avevano riservato una verandina ed in tutta tranquillità abbiamo pranzato.
Cibi genuini del posto, un buon bicchiere di vino, senza esagerare perchè si doveva guidare, una crostata eccezionale ed un buon caffè.
Ma oramai tutti e tre non pensavamo altro che andare a letto.
Non perdiamo altro tempo, torniamo a casa, una breve escursione nel giardino e poi andiamo in casa.
Avevo portato una bottiglia di cognac e un paio di bottiglie di bollicine.
Ci scaldiamo con il cognac ed allora Sonia prende il controllo della situazione e comincia a dare gli ordini.
Noi obbediamo, sapendo già che avremmo avuto solo da guadagnare.
Si spoglia un po, non del tutto, si avvicina a Mario, gli sbottona la camicia, poi gli allenta la cintura, lo abbraccia, lo bacia e cominciano a baciarsi.
Intanto mi lanciava occhiate furtive a me.
Allora anche io capisco che ora di cominciare a spogliare e lo faccio, lentamente, lei mi sorride e mi chiama a sè.
Era il segnale che iniziavano i giochi.
Ci mettiamo sul divano, lei si inginocchia, mi toglie i pantaloni, Mario li leva pure e rimaniamo solo per un attimo in mutande.
"Allora, vediamo questi due maiali come stanno ad averlo duro", dice Sonia.
Detto fatto, ci togliamo le mutande, ci fa avvicinare, osserva i nostri cazzi già in tiro, comincia a mordicchiare Mario sulle cosce, e lentamente sale sino a prendere il cazzo in bocca.
Mario allunga una mano sul mio cazzo, che freme al contatto con le dita, lo accarezzo, e poi mi avvicino e lo bacio.
Mentre io e Mario limoniamo Sonia lascia il cazzo di Mario e si getta sul mio.
Che meraviglia!
Una bocca di seta, una lingua morbida e dura allo stesso tempo, con le mani mi palpeggia il culo.
Siamo abbastanza su di giri, era ora di andare sul letto.
Niente candele, niente luci, solo una penombra che filtrava dalle persiane.
Sonia torna sul cazzo di Mario, io invece vado diritto alla sua figa, era già bagnata come pensavo.
Sonia in mezzo che succhiava Mario ed io le mangiavo la figa.
Cominciava ad agitarsi, mi spingeva la figa in bocca, Mario mugolava, andiamo avanti un dieci minuti e poi lei mi viene in bocca e Mario sborra nella bocca di Sonia.
Questo era solo inizio.
Sonia ora bacia Mario con la bocca sporca del suo seme, io sempre di più in tiro mi avvicino ai piedi di Sonia e comincio a baciare.
Dopo qualche minuto sarà Mario ad occuparsi del mio cazzo, con notevole maestria.
Comincia dalle palle, poi sale, lo mette tutto in bocca, con le mani mi tocca il culo, che già è bagnato, ed alternando succhiate e dita in culo mi porta all'orgasmo.
Questa volta non mi tolgo, Mario mi aveva detto che si fidava e quindi le ho sborrato in bocca.
Insomma tutti e tre avevamo avuto la nostra dose di godimento.
La prima.....
Su una sedia avevo messo tre accappatoi di spugna, li indossiamo ed andiamo in cucina.
Gli accappatoi erano un regalo, molto belli.
Sonia mi ringrazia con un bacio sulla guancia.
Sul comodino c'era un altro pacchetto chiuso e mi chiede cosa era.
"E' un altro regalo, ma lo vedremo dopo".
Insiste per sapere ma io non svelo il segreto.
In cucina faccio un caffè che prendiamo assieme a dolcetti del posto.
Parliamo un po di noi, delle nostre faccende, come vecchi amici.
L'accappatoio di Sonia legato con la cintura lasciava intravedere le gambe, era molto sensuale...
Mi avvicino, allargo leggermente l'accappatoio, mi lascia fare, e con la bocca ado nel mezzo del suo bellissimo seno.
Una sinuosità incredibile, un odore piacevolissimo... Mi accarezza la testa, leggermente la tira a sè.
Mario non perde tempo, va di dietro e la bacia sul collo, sicuramente sapeva quanto era sensibile li, ci lasciamo andare.
Era ora di tornare sul letto.
Io pensavo solo di poterla scopare ma per questo dovevo chiedere.
Limoniamo sul letto tutti e tre, ci mischiamo, io faccio un pompino a Mario, lei a me.
Ma ancora una volta è Sonia a condurre il gioco.
"Avrei voglia di essere scopata", dice, "ma vorrei provare un nuovo articolo".
"A tua disposizione, se Mario è d'accordo".
"Se lei vuole non ci sono problemi".
Voglio fare le cose per bene e fare in modo di farla godere tanto.
Mi avvicino, la accarezzo, la bacio sul collo, gli faccio un po di coccole, gradisce e dopo mi prende la testa con le due mani e avvicina le sue labbra e mi bacia.
Non un bacio qualsiasi ma un vero bacio.
Se continua così godo senza chiamarla.
Ci baciamo, ci tocchiamo con le mani, insomma sembra di fare l'amore non solo sesso.
Mario guarda e si tocca.
Mi sembra dall'erezione che vedo che gli piaccia vedere sua moglie scopata da un altro.
Non faccio fatica ad entrare in una figa bagnata.
La chiavo lentamente, lei ad un certo punto mi incita, sembra una cagna in calore.
Vado avanti per un bel pezzo, poi lei mi dice che vuole cambiare posizione, mi fa distendere sulla schiena e si impala.
Mario in piedi sul letto glielo mette in bocca, succhia e scopa.
Comincio ad ansimare e lei quasi trema dal godere, lei mi detta i tempi ed infine godiamo quasi assieme.
Mario si toglie e questa volta le sborra addosso sulle tette.
Con Sonia tutto si amplifica, sto trovando sensazioni perse, bello tutto molto bello.
Siamo un po stanchi, allora io propongo di farci una doccia ed andare a farci un aperitivo.
Tutti d'accordo.
Ci sistemiamo a modo ed usciamo con la macchina, andiamo in un piccolo paese li vicino.
Conoscevo i posti ed andiamo in un piccolo bar, ci sediamo e ci godiamo qualche bicchiere di bollicine, il tutto accompagnato da gustosi manicaretti.
Come vecchi amici trascorriamo un ora e poi chiedo loro se vogliono che andiamo a mangiare qualcosa.
Sonia invece propone di comprare della pizza e tornare a casa, dove potevamo berci tranquillamente qualche birra senza più adoperare la macchina.
Una pizzeria era li vicino e cosi compriamo delle pizze e torniamo a casa.
Ci mettiamo in libertà, con delle tute e ci accingiamo a mangiare e bere.
Sonia si ricorda del pacchetto e chiede cosa c'era dentro.
"Li dentro c'è una mia vecchia fantasia e può darsi che riesca a realizzare".
Non capiscono ma dopo cena avremmo aperto il pacchetto e tutto sarebbe stato più chiaro.
Mangiamo e soprattutto beviamo, di tuttto, birra, bollicine ed infine cognac.
Siamo tutti e tre un po brilli, senza più nessun freno inibitorio e saremmo finiti a letto da li a poco.
Prendiamo ancora un caffè ed andiamo sul divano.
Cominciano a volare i vestiti, rimaniamo in mutande, Sonia toglie anche il reggiseno, dove un seno meraviglioso svettava sotto ai nostri occhi.
Cominciammo a palparla, a baciare, era completamente nostra.
Poi si ferma, ci blocca le mani e dice: "ora apri il pacchetto".
Lo prendo, lo apro e loro guardano.
"Cosa é, un cazzo finto, un vibratore?", dice Sonia.
Ascolta le dico: "da sempre ho il desiderio di essere scopato da una donna, e se vuoi tu puoi esaudire la mia fantasia".
Lo prende in mano, lo guarda e chiede come si adopera.
Le dico che è semplicemente uno strapon, e per capire meglio le faccio vedere un filmato sul telefono.
"Scopare i maschi mi attizza" dice Sonia.
Insomma avrei realizzato il mio sogno.


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