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Il commesso viaggiatore (secondo capitolo)


di gianfrancesco
16.06.2022    |    4.761    |    0 9.7
"Lui, come una zoccola consumata, mi distende sul letto, mi spoglia, sempre tutto con molta grazia, e prende degli olii sul comò..."


Dopo la meravigliosa pompa che mi aveva fatto Giorgio, eravamo sul divano, ancora vestiti, e Giorgio mi invita a farmi massaggiare.
Mi sembrava, oramai, che come maiale, dopo essermi fatto fare un pompino da un uomo, tutto il resto si potesse fare.
Accetto, e vado con lui in camera da letto.
Lui, come una zoccola consumata, mi distende sul letto, mi spoglia, sempre tutto con molta grazia, e prende degli olii sul comò.
Mi comincia a passare un olio sulle gambe, lentamente, con cura, poi risale verso l'alto, si sofferma vicino al cazzo, che si era ripreso, e cominciava nuovamente a mandare segnali, poi ancora su nel petto, nel collo, e poi mi fa girare e mi massaggia la schiena, il fondoschiena ed anche vicino al culo.
Si sofferma, con le dita vicino al buchetto, senza mettere le dite dentro, un po mi irrigidisco.
Se ne accorge, e mi tranquillizza.
"Stai sereno, non ti scopo, io godo solo a prenderlo".
"Meno male", rispondo, "per ora non sono ancora pronto a ricevere cazzi, in seguito non si sa".
Mi massaggia per un bel pezzo, diciamo con molta cura, apprezzo molto.
"Tu, invece, non me lo faresti un massaggio?", dice rivolto a me.
"Guarda che io non ne ho mai fatto, ma se vuoi, posso provare, non so con quali risultati, ma mi impegno".
Si spoglia, si distende sul letto, comincio, faccio come lui, inizio dalle gambe, risalgo verso il suo cazzo, in fase dormiente, cerco di fare del mio meglio, poi lo faccio girare, e continuo il massaggio.
Arrivo sulle chiappe del culo, e vedo che comincia ad agitarsi, solo a toccargli il culo sospira, glielo massagio per bene, poi, bastardamente, con un dito mi avvicino al buco, glielo strofino un po, intanto lui comincia a mugolare, poi glielo faccio sentire.
Il maiale era già bagnato, come una donna, un po su e giù, apprezza, e mi incita a infilarne anche due o più.
Lo faccio un po soffrire, poi ne metto due di dita, poi tre, sembra impazzito.
Altro che dita, questo vuole il cetriolo.
Vuole essere scopato. Penso che lo farò, ma ancora deve soffrire.
Continuo il massaggio sulla schiena, poi sul collo, e poi ridiscendo verso il suo bel culetto.
Comincio nuovamente a torturarlo, gode, ed allora, senza mezzi termini, mi implora di scoparlo, di rompergli il culo.
"Ma mi avevi chiesto solo un massaggio", dico.
"Si, si, un massaggio col cazzo nel culo".
Gli appoggio la punta del cazzo sul buco, spinge per farlo entrare, gli dico di stare calmo che lo avrà, cazzo se lo avrà.
Mi aveva fatto infoiare anche a me.
Gli chiedo un preservativo, come un fulmine lo prende in un cassetto, me lo mette e si riposiziona, stavolta a pecora.
Io ormai arrapato al massimo, glielo appoggio, lui mi aiuta, e come niente fosse entra tutto dentro.
Mi incita a prenderlo dai fianchi, a spingere, spingere.
Sembra un indemoniato.
Mi piace, stranamente, mi sembra quasi meglio della figa.
Lui mi aiuta molto, spinge per averlo tutto, sino in fondo, i coglioni sbattono sul suo culo.
Lo tengo per i fianchi, è morbido, proprio curato con una pelle liscia, neanche un pelo, certamente si farà depilare, comunque una sensazione di una donna, almeno nella pelle.
Lo chiavo a tutta, gode per parecchio, io tardo a venire, visto che lo avevo fatto prima, ma non mi dispiace, mai avrei pensato fosse cosi bello.
Ora sono io ad insultarlo, e lui gode di più.
"Sei proprio una zoccola, ti piace il mio cazzo?".
"Si, si, aprimi tutta, sono la tua troia, dimmi che mi chiaverai per tanto tempo".
Si era preso un imbarcata per me.
Lo stantuffo ben bene. Almeno per venti minuti, poi stanco, accelero e godo come un matto.
Lui non smette di godere, gode dal culo, mi dirà dopo.
Ci lasciamo andare sul letto, stiamo un po la, mi accarezza, poi mi toglie il preservativo, mi pulisce, non con salviette, ma con la bocca, mi da un bacio sulla guancia.
Lo lascio fare. Non pensavo che un uomo potesse dare tanto godimento.
Dopo un po ci facciamo una doccia, ci riassestiamo, ancora un goccio di amaro e poi vado via.
Vuole avere la promessa che sarei andato a trovarlo.
Lui era completamente indipendente, non aveva storie con nessuno, voleva diventassi il suo uomo, ogni volta che potevo.
Lo rassicurai. Il gioco mi era piaciuto.
"Ogni volta che mi è possibile, vengo a trovarti, e qualche volta, rimango tutta la notte".
Così, in poco tempo, avevo cornificato mia moglie, ed a volte mi dispiaceva, ma prima con Annalisa e poi con Giorgio, avevo scoperto nuove emozioni.



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