Prime Esperienze

ANNARITA....


di gianfrancesco
16.03.2023    |    9.956    |    2 9.4
"Non dico più niente, la tiro a me e la bacio..."
Questo racconto lo segno come Prime Esperienze ma ci sarebbe da aggiungere anche Incesto dal momento che Annarita è mia cugina
Torniamo indietro nel tempo, esattamente 10 anni fa
Mi chiamo Giacomo, ho 28 anni, sono un dottore commercialista, ovvero mi sono laureato e sto facendo esperienza in uno studio, nella speranza di poter un giorno avere uno studio tutto mio e fare felici i miei genitori, che tanti sacrifici avevano fatto per farmi studiare
All'età di 18 anni mi sono diplomato, e nello stesso anno anche mia cugina Annarita, e cosi mio padre e suo fratello pensarono di farci un regalo per questa nostro diploma.
Saremmo andati una settimana in Portogallo, che da sempre era il nostro sogno, e tante volte ne avevamo parlato a casa.
Tuttavia, essendo considerati "piccoli", saremmo stati accompagnati da Francesca, sorella maggiore di Annarita.
Non tanto ci garbava la faccenda, volevamo essere liberi, ma visto che era un regalo dovevamo accettarlo in tutto.
Ma la fortuna ci viene in aiuto e così alla fine saremmo stati solo noi due ad andare in Portogallo.
Pochi giorni prima della partenza infatti Francesca ebbe un attacco di appendicite, e doveva essere operata.
Visto che ormai il viaggio era stato prenotato, si dovettero rassegnare e lasciarci partire solo noi due.
Senza farsi vedere eravamo contenti.
Il giorno stabilito ci portano alla stazione e partiamo per il Portogallo.c
Saremmo andati in treno, con delle fermate intermedie.
Tutto procedeva bene.
Io ed Annarita eravamo cresciuti assieme, in estate spesso eravamo assieme nella casa dei nonni in campagna, giocavamo sempre assieme e fu li che qualche volta ci scappò qualche bacetto, nulla di più, mai ero riuscito ad andare oltre, mi bloccava sempre.
Io ero invaghito di lei, una gran bella ragazza, con un seno da urlo, ma lei diceva che non voleva fare porcherie ed aspettava il principe azzurro.
Dall'inizio del viaggio il mio pensiero fisso era quello di mettere le mani su quel seno, e non solo le mani, anche la bocca.
Non sarebbe stato una cosa semplice, ma già l'assenza di Francesca era una speranza in più.
La prima tappa era Marsiglia.
In tutto il viaggio avevamo due stanze prenotate, ed allora io, pensando di ricavare un utile gli propongo dove possibile di rinunciare ad una stanza e prendere i soldi per avere maggiore liquidità.
Lei è molto perplessa.
"Non siamo più bambini, meglio che ognuno abbia la propria stanza".
Insomma, non era convinta per niente.
Arriviamo all'albergo, ed io, irriducibile, chiedo se era possibile rinunciare ad una camera ed avere i soldi indietro.
All'albergatore non gli sembrava neanche vero.
"Abbiamo tante richieste e potremmo accontentare altre persone".
Annarita mi lancia delle occhiate che mi avrebbero incenerito, ma ormai mi ero già espresso e deve fare buon viso a cattiva sorte.
Saliamo in camera e lei è furibonda.
"Ti avevo detto che era meglio due camere, ma tu sei il solito!".
Non replico, la abbraccio e lei ride, in fondo mi vuole bene.
Posiamo i bagagli, ed andiamo a fare i turisti.
Avevamo le nostre cartine, avevamo già pianificato tutto.
Avevamo anche qualche euro in più.
Doveva rimanere il nostro segreto, guai a farlo sapere a mio zio, mi avrebbe ucciso, in camera con la sua bambina.
Giriamo in lungo e largo Marsiglia, molto bella, mangiamo un panino, ed infine verso il tardo pomeriggio torniamo in albergo, ci saremmo rinfrescati e poi la sera ci saremmo concessi una pizza.
Facciamo cosi, in camera ci organizziamo, Annarita si cambia in bagno, cerco di non fare vedere che sono troppo interessato alle sue belle forme e tutto fila liscio.
Usciamo, andiamo in una pizzeria che avevamo già visto, una pizza, una birra e poi nuovamente in albergo, dovevamo ripartire la mattina seguente per Barcellona.
Ci sistemiamo per andare a letto, io pensavo solo a come perlomeno limonarla.
Si mette un pigiama leggero, con pantaloni corti, non posso non notarle, io mi metto un pigiama, a casa mia dormo nudo, ma non era il caso, almeno per ora.
Nel letto chiacchieriamo, poi io le do la buonanotte, e mi giro.
Il cazzo mi stava scoppiando nel pigiama, ma non volevo fare passi sbagliati.
Lei si addormenta, io non prendo sonno, allungo una mano, come se dormissi, e tocco la sua coscia, morbida, anche da sopra il pigiama, la accarezzo, lei continua a dormire, poi oso ancora di più e le tocco il seno.
Il cazzo si indurisce ancora di più, non ne potevo, sono costretto ad alzarmi ed andare in bagno e segarmi.
MI rinfresco con acqua fredda e ritorno a letto.
Non era stata una bella idea di dormire nello stesso letto.
Mi addormento finalmente.
Ci alziamo presto, andiamo in stazione e via per Barcellona.
Della notte non dice nulla, evidentemente non si è accorta di nulla.
Sto seriamente pensando a Barcellona di prendere le due stanze prenotate, un altra notte nel letto con lei mi farebbe impazzire.
Quando stiamo per arrivare in albergo Annarita, con mio stupore, mi dice: "prendiamo una sola stanza, cosi recuperiamo qualche soldo per noi".
"Se a te sta bene, sono d'accordo".
Cosi facciamo.
Data l'ora tarda, mangiamo qualcosa che avevamo negli zaini e poi decidiamo di andare a dormire.
L'indomani dovevamo scarpinare a lungo.
Penso al supplizio di stare nel letto con lei.
Mi giro e mi rigiro nel letto.
"Cosa hai, non dormi?".
"Lascia perdere, non ho sonno".
"Non è possibile, dormiresti nell'acqua, qualcosa ti preoccupa?".
"E va bene, se proprio lo vuoi sapere, la tua vicinanza mi mette il fuoco dentro, e non vorrei fare cose poco gradevoli".
Sgrana gli occhi, si solleva, mi guarda e poi...
Inaspettatamente mi prende la testa e mi bacia.
"Anche per me è la stessa cosa, ma riesco a controllarmi meglio".
Non dico più niente, la tiro a me e la bacio.
Non oppone resistenza, si lascia andare, ci baciamo a lungo.
Le mie mani, come tentacoli, cominciano a toccare dappertutto.
Siamo travolti dalla lussuria, dalla voglia e dalla passione.
Ormai liberi da tutti gli ostacoli, ci lasciamo andare, gli tolgo tutto di dosso, e finalmente la vedo nella sua maestosa bellezza, un seno da urlo e non solo, un corpo sinuoso ed aggraziato, un paio di cosce lunghe e ben tornite, anche lei fa con me lo stesso e vedo nei suoi occhi la sorpresa a vedermi il cazzo, che incurante di tutto, svettava all'insù.
Mi fiondo sui capezzoli, gli faccio sentire la mia lingua.
Eravamo completamente inesperti.tutti e due, non avevamo mai fatto sesso prima all'infuori di qualche toccata e fuga.
Avremmo scoperto il sesso tutti e due allo stesso tempo, ed eravamo vogliosi di ciò.
Lei finalmente si decide ad allungare le due mani ed a toccare il mio cazzo, duro come il ferro, che ha un sussulto al tocco delle sue mani.
Di meglio non potevo sperare, in quel momento mi ritenevo un ragazzo fortunato.
Con le mani allungo sulla figa, una leggera peluria la copriva, era bagnata, gli piaceva.
Ora voglio provare a farla godere con la lingua, mi avvicino con la lingua e cerco di baciarla.
Lo avevo fatto una sola volta e i risultati non erano stati lusinghieri.
La sento invece che muove il bacino come a godere di più e poi con tutte e due le mani sulla testa mi spinge verso di lei sino quasi a farmi soffocare.
Ma gode, cazzo se gode, ansima, mi implora di non smettere.
Esaurita la sua carica si distende sul letto, ora sono io a dover godere.
Non le chiedo di farmi un pompino, tantomeno, per ora, di farsi chiavare.
Mi allungo sul letto, il cazzo in erezione, comincio a toccarlo, incomincio a segarmi, lei mi guarda e poi: "vuoi che provi io?".
Non aspettavo altro.
Non ha ancora esperienza di cazzi, ma basta già sentire la sua mano per vivacizare il membro, che si indurisce sempre di più, e dopo un po erutta come un vulcano.
Insomma, ero arrivato a quello che desideravo.
Ci facciamo una doccia e poi dormiamo.
Continuiamo il nostro viaggio, oramai in confidenza più stretta, la sera in camera replichiamo le nostre escursioni di sesso, ma io desideravo tanto chiavarla.
Ne parliamo e lei: "lo sai che sono ancora vergine?".
Io proprio non ci credevo, però non mi dispiace.
"Ho deciso di concedermi per amore, ed ancora non ho trovato la persona giusta".
"Rispetto il tuo pensiero, se decidi e vuoi io sarei felicissimo a cogliere questo fiore".
La sera dopo a cena mi prende una mano e mi dice: "sai, ci ho pensato, se vuoi ti concedo la mia verginità".
Felice come un bambino, la abbraccio.
"Lo faremo quando saremo in Portogallo".
Per me anche in Groelandia....
Finiti i nostri giri arriviamo in Portogallo, paese meraviglioso, ne godiamo a piene mani, in tutti i sensi, visto quello che la sera facevamo in camera.
E venne finalmente la sera tanto sospirata.
Avevamo cenato bene fuori, anche bevuto e ci ritiriamo nella nostra stanza.
Annarita si prepara, io ero come una molla, agitatissimo, non avevo detto che anche io non avevo mai scopato.
Comincio ad accarezzarla, la bacio, tutto sempre con molta delicatezza, ci facciamo le coccole, lei si scioglie, sento già la figa bagnata, metto il preservativo, e comincio ad appoggiare il cazzo alla figa, lentamente, spingo piano, e dopo un po sono dentro di lei.
Un solo grido di dolore, mi fermo, poi riprendo, e comincio a chiavarla, prendiamo il nostro ritmo.
Mi arrivano delle sensazioni meravigliose, sono come in una nuvola, cerco di resistere il più a lungo possibile, e poi godiamo, quasi assieme.
Ci baciamo teneramente, rimaniamo abbracciati per tanto tempo.
Questo viaggio rimarrà per sempre nella mia memoria, lo ricorderemo entrambi, lo ricorderemo e basta, sappiamo benissimo che una volta tornati a casa la storia finirà, per il bene di tutti e due.



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