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LA FIGLIA DELLA MARIA


di gianfrancesco
21.03.2023    |    18.723    |    10 9.6
"Nella sua risposta avevo notato qualche cosa che mi poteva dare una chance..."
Mi chiamo Gianni, ho 70 anni e sono sposato da una vita con Anna, una compagna da sempre.
Ci eravamo giurato amore sin dalle medie e cosi è stato.
Dal punto di vista sessuale non è mai stata però esuberante come avrei voluto, ma pur sempre una buona ed ottima moglie.
Io invece, nonostante qualche rimorso, l'ho tradita tante volte, poi provavo lacrime di coccodrillo, e ricascavo alla prima gonnella che mi piaceva.
Da qualche anno abitiamo nella casa che era dei miei genitori, dopo che sono venuti a mancare in breve tempo.
La nostra casa, che avevamo comprato, era andata a nostra figlia quando si è sposata e noi siamo tornati qua.
In quel condominio conoscevo tutti, avevo abitato sino a 30 anni, prima di sposarmi.
Sul nostro pianerottolo abitava la Maria, la conoscevo sin da bambino.
Era rimasta vedova ed abitava da sola.
Ultimamente vedevo la figlia Irene, e visto la confidenza che avevamo gli chiedo come mai.
"Gianni, si è lasciata con quel fannullone di suo marito e ora sta qua con me, speriamo trovi un po di tranquillità".
Irene, ora una bella donna, la conosco da sempre, nata quando io ero a casa dei miei, poi l'avevo vista in occasione di qualche festa dai miei, è sempre stata una bella ragazza.
Ora meno splendente del solito, evidentemente la conflittualità del matrimonio, l'aveva un po avvilita.
Suo marito, quasi da subito si era rivelato un buono a nulla, e lei provvedeva alle spese della famiglia, almeno così mi diceva Maria.
Per fortuna non avevano figli e dopo tanto resistere lo aveva lasciato.
Un giorno la incontro sul portone e parliamo un po.
"Sai Gianni, ora sto qua con la mamma, ho bisogno di un po di pace, tanti anni buttati via".
La incoraggio e gli faccio gli auguri.
Nonostante era un po abbattuta era una bella donna, ben messa, belle gambe, una quarta abbondante di seno, insomma mi faceva sangue.
Non nego che me la sarei scopata volentieri.
Nonostante i miei 70 anni avevo ancora una bella vivacità a letto, e a volte con qualche aiutino facevo la mia bella figura.
Più la vedevo e sempre più aumentava la mia voglia.
Come fare?
Non volevo rovinare tutto, dovevo stare attento, cercavo di studiare il modo di dirglielo, senza fare danni, anche perchè non sapevo la sua reazione.
Io ero sempre curato nel vestire, in virtù della mia professione, ero stato un consulente finanziario, e questo lavoro, oltre ad un buon tenore di vita, mi permetteva di essere libero ed a fare le corna a mia moglie.
In qualche occasione avevo messo assieme lavoro e sesso, con buoni risultati su entrambi i campi.
Conoscevo tante belle donne, facoltose, che si affidavano a me per degli investimenti, e che poi finito il lavoro, finivamo a letto.
All'inizio ero restio a mischiare le cose, ma poi la figa mi attraeva e non ho più badato e finivo volentieri nel letto di queste donne.
L'occasione me la da Irene, che una volta suona alla porta, mia moglie la fa entrare, e vuole parlare con me.
Nonostante non lavorassi più, tanti amici si affidavano a me per dei consigli, anche Maria in passato, ed ora anche Irene voleva un consiglio da me.
Aveva qualche soldo da parte e mi chiedeva come fare per farlo fruttare senza correre troppi rischi.
La faccio entrare nel mio ufficio, che avevo in casa, gli do dei consigli, e poi mi lancio un po a corteggiarla.
"Irene, ti vedo bene, stare con la mamma ti fa bene, e poi tu sei una donna bellissima".
"Non prendermi in giro", mi dice, "ultimamente mi sono un po trascurata".
"Se solo avessi qualche anno di meno, ti corteggerei volentieri".
"Non scherzare, sei sempre un bell'uomo, sarebbe un piacere essere corteggiata da te".
Faccio finta di niente e penso a come fare.
Nella sua risposta avevo notato qualche cosa che mi poteva dare una chance.
Penso al da farsi e sferro l'assalto.
La incontro nel portone e gli dico:
"Sai Irene, mi hanno regalato due ingressi per quel Centro di benessere che hanno appena inaugurato, e visto che Anna non vuole venire, ti farebbe piacere venire con me?".
"E Anna cosa direbbe?".
"Anna?, basta non dirglielo!".
Lei rimane perplessa, poi: "non dirglielo?".
"Ascolta Irene, se vuoi, tutto rimarrà tra me e te, pensaci, poi mi dici".
Avevo gettato l'amo, speriamo abbocchi.
Dopo un po di giorni mi arriva un messaggio.
Va bene, se vuoi, andiamo assieme in quel centro benessere.
Contento come un bambino, continuavo a tessere la mia tela come un ragno per farci finire dentro la mia preda.
Ci mettiamo d'accordo, dico ad Anna che sarei stato fuori tutto il giorno e che andavo da un mio vecchio cliente che mi aveva invitato in una villa fuori città.
Prendo Irene in macchina in una via lontano da casa, ed andiamo al Centro benessere.
In macchina non posso non notare la sua avvenenza, aveva una carica erotica non indifferente.
Lei ancora aveva dei dubbi.
"Abbiamo fatto bene a non dire niente ad Anna ed a mia madre?".
"Stai tranquilla, non facciamo niente di male, siamo due amici che andiamo in piscina".
"Si, si, proprio così".
E ride.....
Andiamo al centro benessere, facciamo un percorso rigenerante e già a vederla in costume gli ormoni a mille.
Poi un massaggio, una tisana, poi due chiacchiere.
Usciamo e io le dico: "ora ti porto a pranzo in un posto bellissimo".
"Bravo, ora ho proprio fame!".
Ci allontaniamo dalla città e da occhi indiscreti e la porto in un posto magnifico.
In quel posto c'erano delle cascate naturali e li vicino un ristorante con qualche camera di sopra.
Avevo pensato a tutto.
Se riuscivo oggi me la sarei scopata.
Andiamo a pranzare, un tavolo riservato, da sempre, una bottiglia di bollicine e cominciamo ad entrare più in confidenza.
"E bravo Gianni, tutto casa e lavoro!".
Aveva capito tutto e mi canzonava.
"Irene, non sono un santo, lo hai capito, e da quando ti ho rivista ho sempre pensato di corteggiarti".
"Corteggiarmi? piuttosto portarmi a letto!".
Messo alle strette in un angolo non potevo dire che: "si è vero, portarti a letto, mi piaci da morire e se vuoi lo facciamo".
Allunga una mano e la mette sulla mia.
Era fatta.
Finiamo di mangiare, ci scoliamo tutta la bottiglia, prendiamo il caffè e poi andiamo a fare due passi.
Lontano da tutti, le prendo la mano, la sento già mia.
Dopo un po torniamo e prendo le chiavi della camera.
Entriamo nella stanza, una luce entra nella stanza, chiudo le tende, faccio un po di penombra.
Mi avvicino, le metto le braccia al collo e la bacio.
Un bacio dolce, avvolgente.
Mi guarda negli occhi e mi confessa: "quando ero ragazzina ti guardavo e mi piacevi anche se eri molto più grande di me, ero invaghita, ma avevo paura di dirtelo, ed ora sono qua con te".
Tutto l'imbarazzo passa, la comincio a spogliare, che meraviglia.
Tolto il reggiseno le tette escono in tutta la loro maestosità, sode, grosse, dritte!
Mi avvicino con la bocca e le bacio, con delicatezza, apprezza e come se apprezza.
Mi accarezza, mi bacia sul collo e poi allunga le mani.
Va dritta al cazzo, già sull'attenti, mi accarezza sopra le mutande.
In poco siamo nudi tutti e due.
Non so da dove cominciare. La bacio dappertutto, geme di piacere, poi mi confesserà di non aver mai conosciuto i preliminari con suo marito.
Poi scendo con la bocca ed arrivo alla figa. Era bagnata, non tantissimo.
Continuo a baciarla sulla schiena, sul collo, sul seno.
Infine vado con la lingua sulla figa, dolce, molto bella, un pelo ben curato.
Mentre affondo la lingua la sento che si scioglie del tutto, ed allora mi chiede di girarmi e capisco che vuole che ci mettiamo nella posizione del 69.
Mi solletica con la lingua, poi me lo prende in bocca, brava brava, mi fa morire.
Per un dieci minuti ci baciamo a vicenda poi lei mi sussurra: "ora scopami, fammi sentire il tuo cazzo, ne ho voglia, da troppo tempo non ne prendo più".
A queste parole quasi vengo, mi giro e le appoggio il cazzo sulla figa, ora si che è bagnata, entro facilmente, una sensazione bellissima.
Su sua precisa richiesta ero senza preservativo, la sentivo ancora di più, ho cercato di fotterla il meglio possibile, assecondandola con i suoi movimenti.
L'aria comincia a scaldarsi, ansima sempre di più, mi stritola forte ed infine esplode a godere.
Anche io ero al limite, e vengo quasi assieme a lei.
Mi tolgo e le sborro sulla pancia. Meraviglioso.
Questo era l'inizio della nostra tresca andata avanti ancora per tanto tempo con chiavate a casa mia e a casa di Maria.
Poi Irene conosce un uomo e la nostra storia finisce.
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