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ANDARE PER CHIAVARE ED ESSERE CHIAVATO (seconda ed ultima parte)


di gianfrancesco
19.05.2022    |    16.082    |    14 9.6
"Scambiare la moglie, farmi inculare..."
Uscii dalla casa di Marisa e Giulio distrutto.
Ero abbastanza stropicciato, per cosi dire.
Ferito nell'orgoglio, io maschio per eccellenza, inculato per bene, e soprattutto, mi era anche piaciuto.
Non ero in condizione di andare subito a casa. Era meglio passare dall'ufficio, dove avevo tutto l'occorente per ripulirmi ed anche cambiarmi.
Così feci. Dovevo essere un po giù poichè nessuno dei colleghi mi chiese nulla.
Dopo essermi ripulito e cambiato, avevo un ufficio super, con tanto di bagno privato ed anche tutto quello che serviva in occasione di un impegno improvviso.
Piano piano tornai a posto e rividi come un film, tutta la giornata.
Era iniziata molto bene, con Marisa che aveva risposto a tutte le mie aspettative.
Anzi, molto meglio.
Però come si suol dire, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Giulio era tornato prima, non sapevo per quale motivo, ma è bastato per beccarci a letto, nel suo letto, e come scena Marisa che mi faceva un pompino.
Avevo temuto che mi mettesse le mani addosso ed avevo avuto paura, grosso come era.
Invece si è voluto vendicare facendo affondare il suo mattarello nel mio culo.
Inizialmente ho sentito molto dolore, ma dopo, senza farmene accorgere, ho provato piacere.
Insomma alla fine diciamo è andata ancora bene. Speriamo che anche per Marisa non ci siano conseguenze.
Per me già il fatto che mia moglie non lo venga a sapere è estremamente confortante.
Ora potevo tornare a casa tranquillamente.
Certo era che il fatto che prenderlo in culo mi era piaciuto lasciava in me molti interrogativi.
Non avevo mai desiderato nè prenderlo nè darlo nel culo ad altri uomini.
Alle donne si, mi piaceva, e quel giorno lo avrei fatto anche con Marisa, penso.
Al pensiero però il cazzo si induriva. Insomma inutile negarlo, era stato bello averlo dentro.
Con questo pensiero chiamo mia moglie avvisandola che sarei tornato a breve a casa e mi faceva piacere se preparava una bella cenetta.
La bella cenetta, significava per noi due, come un messaggio, insomma avevo voglia di fare l'amore con lei.
A lei queste cenette piacevano e si dava da fare per soddisfare le mie e sue voglie.
Arrivo a casa e la trovo in cucina che preparava. Aveva una vestaglietta addosso, molto striminzita, la saluto baciandola e comincio a palparla dappertutto.
"Cosa ti è successo che sei cosi arzillo", mi dice.
"Niente" rispondo.
"Non ci credo, qualche zoccoletta in ufficio ti ha fatto raddrizzare l'antenna".
Nego tutto, poi però gli dico: "dove mi hanno portato a mangiare in effetti c'era una bella cameriera".
Non potevo certo dirle che mi ero fatto Marisa e che Giulio mi aveva trapanato.
La serata procede con molta allegria, complice anche una bottiglia di bollicine, e con la tavola ancora apparecchiata siamo finiti a letto.
Marta era una bella donna, mi appagava in tutto, ma Marisa a letto aveva una marcia in più, era una vera zoccola.
Sarà stato il pensiero di Marisa, sarà stato il mattarello nel culo, una scopata eccezionale.
Ho baciato Marta cominciando dai piedi, belli, curati, e per me molto eccitanti.
Poi lentamente ero risalito sino alla figa, bagnata come non mai, e con lingua l'avevo fatta godere.
Poi mi ha baciato e con la lingua mi mordicchiava le orecchie e mi provocava.
"Scommetto che avresti voluto scopare la cameriera, brutto maiale".
Insomma una scopata molto bella.
Dopo aver fatto l'amore ci siamo abbracciati teneramente e in quel momento mi sentivo un verme per averla tradita.
Riprende la vita normalmente, evito con mille scuse il ristorante di Giulio, fino a che Marta mi dice che Marisa l'aveva chiamata per invitarci per una serata speciale al ristorante.
Sapevo che non potevo sfuggire per sempre, però un po di preoccupazione mi assale.
La sera dell'invito Marta aveva una riunione importante ed avrebbe fatto tardi, e quindi pensavamo di non poter andare.
Ero contento. Speravo passasse ancora un po di tempo.
Marta chiama Marisa per dirle appunto del suo impegno di lavoro e la stessa Marisa gli dice che potevamo andare anche più tardi, anzi era meglio, avremmo cenato tutti e quattro dopo la chiusura del ristorante.
Insomma dovevo affrontare la situazione anche se ero tranquillo che non sarrebbe successo nulla.
Viene la sera della cena, vado a prendere Marta in ufficio, e dopo andiamo al ristorante.
C'erano ancora pochi clienti ai tavoli, Marisa ci accolse con la sua carica di simpatia verso di noi.
Ci accomodiamo al nostro tavolo, in attesa che i clienti finiscano e possiamo cenare noi quattro.
Marisa avverte Giulio del nostro arrivo e poco dopo lui esce dalla cucina con una bottiglia speciale di bollicine.
Ne versa quattro calici e brindiamo.
Ci fa portare degli stuzzichini e chiedendoci di avere un po di pazienza, ci dice che tra un po ceneremo con delle portate che aveva preparato appositamente per noi.
Sono un po stupito. Sembra non sia accaduto nulla tra me e sua moglie.
Meglio così. Evidentemente aveva assorbito il colpo. Vedevo anche tra Giulio e Marisa c'erano anche sguardi di intesa e complicità.
Mi rilasso e penso a godermi la serata.
Non passa molto e tutti i clienti vanno via.
Chiusa la porta iniziamo la nostra cena.
Giulio aveva effettivamente preparato cose speciali per noi.
Veramente eccezionale le portate accompagnate da una seconda bottiglia di bollicine.
Intuisco che Giulio voglia parlarmi da solo, speriamo bene, penso.
Marisa, che era sicuramente d'accordo con Giulio, con la scusa di far vedere dei capi di abbigliamento a Marta, si allontana con mia moglie verso l'ufficio e cosi io e Giulio rimaniamo soli.
Io senza perdere tempo, chiedo a Giulio di perdonarmi per quello che era successo.
Giulio mi da una pacca sulla spalla e mi dice: "tranquillo, oramai è passato, ma volevo parlarti di questo".
"Sono tutto orecchi" dico io.
"Sai, Marisa è molto esuberante, evidentemente non gli bastavo io ed allora piuttosto che con altri meglio con te che sei un amico".
Io non sono molto convinto, ma contento lui...
"Sai però, mi piacerebbe scoparti ancora, non per obbligo ma per piacere".
"Ma lo sai che io non vado ad uomini?".
"Si lo so, ma mi era parso di capire che alla fine, non ti era dispiaciuto, e comunque ti potresti scopare ancora Marisa".
Bingo pensai io.
In un solo colpo mi facevo moglie e marito.
Ho fatto finta di pensarci, ma avevo già deciso.
"Va bene, allora poi mi sento con Marisa e ci mettiamo d'accordo".
Mi ero tolto un peso, insomma la faccenda aveva preso una bella piega.
"Un altra cosa ti volevo dire", dice Giulio, "certo che se anche Marta fosse della partita sarebbe una cosa meravigliosa!".
Rimango perplesso. Non avevo mai pensato potesse succedere di scambiare mia moglie con nessuno, però....
Alla luce degli avvenimenti la questione e la richiesta di Giulio non mi diede fastidio.
"Ci voglio pensare" dissi, "ma sarà una cosa molto difficile conoscendo Marta, comunque tutto quello che è successo prima deve rimanere un nostro segreto".
Giulio su questa mia ultima richiesta mi tranquillizza.
"Rimarrà una storia solo tra noi tre, tranquillo".
"Va bene allora, ci penso e vediamo eventualmente come fare".
"Ci pensa Marisa, stai tranquillo, una come lei, è capace di tutto, e poi mi sa, che gli piacciono anche le donne".
Tutto filava bene. Vediamo cosa riesce a combinare quella bella manza della Marisa.
Oramai ero tranquillo e volevo vedere sino a che punto volevano arrivare Giulio e Marisa.
Devo dire che adesso anche a me l'idea non dispiaceva.
Un po di mattarello non avrebbe fatto male a Marta.
Mai avrei pensato di arrivare a tanto. Scambiare la moglie, farmi inculare..
Finita la serata comunque ci siamo lasciati con baci e abbracci e un arrivederci alla domenica successiva a casa nostra, nella nostra piscina...
Venne la domenica ed arrivarono a casa nostra Giulio e Marisa. Ci aspettava una bella giornata in amicizia e in allegria.
Giulio avrebbe preparato nella nostra cucina qualcosa da mangiare e la giornata sarebbe trascorsa serenamente.
Il pomeriggio eravamo seduti tutti a bordo piscina allorchè Marisa mi si avvicina e con tono scherzoso mi mette un braccio al collo e rivolgendosi a Marta: "Marta me lo presti questo bel giovanotto?".
Tutti ridiamo e Marta di rimando: "nessun problema, ci possiamo mettere d'accordo, bosogna vedere cosa ho io in cambio".
Marisa che aveva studiato tutto, risponde: "io allora ti potrei dare Giulio, anche lui è un bel giovanotto!".
Ridiamo veramente di gusto. Marta era ignara di tutto ma noi sapevamo benissimo che quelle erano manovre di avvicinamento per arrivare alle nostre fantasie.
La giornata scivola via piacevolmente e verso sera i nostri amici ci lasciano.
Ci cambiamo e decidiamo di andare a fare due passi e prendere un gelato.
Al ritorno in casa ci mettiamo sul divano e cominciamo a baciarci.
Avevamo voglia entrambi, e da li a poco finiamo a letto.
Cominciai a baciarla, lentamente, con molta grazia, cosi come piaceva a lei.
MI soffermo sul seno, marmoreo ed allo stesso tempo soffice.
Una terza piena, ho assaporato la sua dolcezza, ed anche Marta ne godeva a piene mani.
Dopo un po con le mani mi fece capire che voleva essere scopata. Mi posiziono per farla mia nella classica posizione del missionario e lei mi dice: "scopami di più, mettimi alla pecorina".
Rimango stupito, mai aveva manifestato cosi chiaramente questo suo desiderio.
La prendo allora così. Con forza glielo spingo dentro e lei non ci mette molto a godere ed a incitarmi a spingere di più.
Ecco la Marta che volevo, dolce ed assatanata allo stesso tempo.
Continuo a fotterla come non mai e dopo un po gli sborro nella fica caldissima.
Stanchi ma entrambi soddisfatti rimaniamo nel letto a farci le carezze.
Il giorno dopo non avevamo impegni di mattina, quindi ci siamo alzati un po più tardi ed insieme abbiamo fatto colazione.
Marta dice: "Francesco, cosa voleva dire Marisa con quell'abbracciarti in piscina?"
"Niente, penso scherzasse".
"Scherzava oppure voleva dire che gli avrebbe fatto piacere scoparti?".
"Ma cosa dici, con Giulio li presente".
"Io sono convinta che sembrava che scherzasse ma poi era la verità".
"Fai una cosa, chiedilo a lei".
"Sarebbe l'ideale ma non vorrei prendere una cantonata".
"Glielo dici in tono scherzoso, come ha fatto lei".
"Ma se così fosse, tu vorresti che portassi Marisa a letto?".
"So che a te piace, anche se non vuoi ammetterlo".
"Si mi piace, non lo nego, ma non ti tradirei mai".
Mi abbraccia e mi bacia.
Tutto finisce li e dopo colazione usciamo a fare un po di acquisti.
Nel pomeriggio allerto Marisa sui discorsi della mattina e cosi lei mi dice:
"non ti preoccupare, se Marta mi chiede qualcosa me la cucino io".
Infatti cosi succede. Il giorno dopo Marta chiama Marisa e le chiede se voleva prendere il caffè con lei.
Lei accetta e propone a Marta di andare nel ristorante, non c'era nessuno ed avrebbero preso il caffè e chiacchierato in tranquillità.
Allora Marta, in tono scherzoso dice a Marisa di quella frase detta la domenica.
Marisa da attrice e zoccola come era prepara un bel piattino a Marta.
"Sai dice, io scherzavo, ma la questione in verità non mi dispiacerebbe affatto".
"E Giulio?". "Magari con una ricompensa potrebbe non dispiacerle".
"Cosa vuoi dire?".
"Marta, noi oramai siamo amiche da tanto, voglio essere chiara, naturalmente senza pregiudicare la nostra amicizia...".
"Ma figurati, parla chiaro, nessun problema".
"Io e Giulio avevamo pensato a fare una nuova esperienza, insomma, mentre io andrei volentieri con tuo marito a Giulio piacerebbe scopare con te".
"L'ho detto, ora non prendermi per una poco di buono, tu mi hai chiesto ed io ho risposto".
Marta: "allora avevo capito bene che tu facevi sul serio, ma non avevo preso in considerazione uno scambio completo".
"Pensaci Marta, parlane con Francesco e poi mi dici, a me naturalmente".
"In caso non ti va, nessun problema, amici come prima ed anche di più".
Le due donne si abbracciano affettuosamente.
Marisa non aveva detto tutta la verità sino in fondo.
Anche a lei piaceva Marta ed era incuriosita di un incontro tra donne.
Voleva provare, se gli capitava l'occasione e Marta era la persona giusta, nel senso che la attraeva tanto.
Marisa mi avverte che aveva parlato con Marta e mi racconta tutto.
Ora volevo vedere la reazione di Marta e cosa mi diceva.
La sera a cena Marta mi racconta di essere stata con Marisa ed avevano parlato.
Io fingo di essere molto curioso egli chiedo come è andato quel discorso su me e Marisa.
"Bene, non vede l'ora di scoparti!".
"Sono fortunato se c'è una donna che mi vuole scopare!".
"Ho giurato fedeltà e mai ti farei un torto simile...".
"Taci mascherina, ti conosco, non vedi l'ora di saltarle addosso".
Insomma, un po' di schermaglie.
"Allora, dimmi sul serio come è andata".
Marta mi guarda e mi dice: "assodato che non scherzava, vorrebbe venire a letto con te, ma naturalmente se anche io fossi d'accordo, ma...."
"Cosa è questo ma?"
"Non ti arrabbiare".
"Prometto, non mi arrabbio".
"Marisa verrebbe a letto con te, a patto che io vada a letto con Giulio".
"Che cazzo stai dicendo!".
"Avevi promesso di non arrabbiarti".
"Si hai ragione, scusa, ma io non prendo in considerazione che mia moglie si faccia scopare da un altro, e per di più con la mia approvazione".
"Si, dice Marta, è quello che ho detto a Marisa":
"E tu? ti faresti scopare da Giulio?":
"Non ci ho ancora pensato, ma se tu non sei d'accordo, lasciamo stare".
Stavo recitando la mia parte di offeso, ma non vedevo ora si concretizasse tutto.
In fondo era uno scambio, io avevo già avuto la mia parte, davanti e dietro, ora era solo questione di fare un po di scena e se poi Marta era d'accordo si giocava alla grande.
Pensiamoci un po dice Marta.
"Va bene, con calma ci pensiamo".
Ci abbracciamo, come ogni volta che dovevamo decidere e rimaniamo d'accordo così.
Lascio passare un paio di giorni e poi la sera, a cena, ritorno sull'argomento.
"Devi dare una risposta a Marisa, dico":
"Si, senza premura, ci hai pensato?".
"E tu?":
"Si, ci ho pensato", dice Marta, "sono molto tentata da questa sconcezza, ma solo se tu sei convinto al cento per cento".
"Allora, se tu vuoi fare questo scambio, va bene, facciamolo senza nessun rimorso, consapevoli che abbiamo accettato tutto assieme".
L'avevo portata dove volevo io. Marta mi stampa un bel bacio e mi dice: "non rimane altro che dirlo a Marisa e poi organizzarci".
A farla breve le due donne si parlano ed organizzano tutto.
Ancora ero incredulo che mia moglie avesse accettato. Lei che non mi voleva mai fare un pompino, che mi negava il secondo canale. Non avevo capito cosa l'aveva convinta.
Comunque poco importava, eravamo arrivati al dunque e ci aspettava una serata nottata di belle emozioni.
L'incontro sarebbe avvenuto a casa nostra. Una domenica sera, con un lunedi che era festivo, e che i due avevano deciso di tenere il locale chiuso.
Domenica sera andiamo a cenare al ristorante e poi finito il servizio ci saremo messi tutti nella nostra macchina per andare a casa nostra.
In macchina le due signore si siedono dietro e Giulio accanto a me davanti.
Giulio non stava nella pelle, e senza farsi notare, mi stringeva sulla coscia, come per farmi capire che sarebbe stata una bella serata.
Marisa sta abbastanza vicina a Marta, conoscendola capisco che sta studiando qualcosa.
Guardo dallo specchietto e vedo una mano malandrina che si allunga. Era Marisa che la mette sulle cosce di Marta, la quale rimane ferma e non si ritrae.
Guido e guardo, senza farmi notare, e Marisa accarezza la coscia di Marta, anzi mi sembra che ora sia proprio infilata in mezzo alle gambe.
La stava pomiciando. Mi dava idea che a Marta non dispiacesse affatto.
Insomma piano piano cominciano a strusciarsi l'un l'altra ed alla fine vedo che Marisa si avvicina alla bocca di Marta e la bacia.
Insomma si stavano scaldando i motori.
Arriviamo a casa in breve, scendiamo dalla macchina ed in un attimo siamo a casa.
Accendo delle luci soffuse, metto un po di musica, prendo la bottiglia in frigo, i bicchieri e offro un calice di bollicine, tutti tesi come corde di violino.
D'altronde era la prima volta per tutte e due le coppie di fare uno scambio.
Ci mettiamo in libertà, anche Giulio e Marisa, e ci mettiamo sui divani.
Un po di imbarazzo si sente nell'aria, e naturalmente la prima a prendere l'iniziativa è Marisa.
Si avvicina a Marta e vuole proseguire a quello che aveva iniziato in macchina, dimostrando con ciò, che non gli dispiaceva giocare con Marta.
Era il via ai giochi.
Ci avviciniamo alle due donne, io verso Marisa e Giulio verso Marta e cominciamo a spogliarle del tutto.
Loro erano prese dal loro toccarsi, baciarsi e non si curano tanto di noi.
Dopo un po si staccano e cominciano a giocare con noi.
Io osservo Marta che ogni tanto mi guarda come se volesse la mia approvazione.
La serata comincia a scaldarsi e finiamo per essere tutti nudi.
Giulio apprezza la bellezza di Marta, la accarezza delicatamente mentre invece Marisa ama essere sbattuta con una certa forza.
Dopo un po ci avviamo alla camera da letto.
Un letto grande ci accoglie e i giochi si fanno più audaci.
Io mi tuffo sulla patata di Marisa, già tutta un lago, e comincio a stuzzicarla, a slinguare, insomma a farla godere.
Anche Giulio non è da meno e Marta ha oramai lasciato da parte ogni freno si gode la lingua di Giulio.
Dopo un po Marisa mi chiede di girarmi e ci mettiamo nella classica posizione del 69.
Marta esita a fare il pompino a Giulio, peraltro già avvisato di questo, e non insiste.
Ora ci muoviamo nel letto con naturalezza senza nessuna remora, e godiamo a più non posso.
Marisa dopo un po si impala sul mio cazzo e comincia a cavalcare senza ritegno.
Marta non si era ancora accorta del mattarello, e vedendolo per bene rimane un po sbigottita.
Forse pensava che l'avrebbe aperta oltre misura e temeva di farsi male.
Giulio la tranquillizzò e lentamente la prese.
Devo confessare che non mi dava fastidio per niente e con un segno di approvazione mia moglie si lasciò andare del tutto e si godette ampiamente il cosiddetto "mattarello".
Andammo avanti per un bel po', alla fine ognuno con la propria consorte concludemmo la nottata, la prima di una lunga serie.
Decisamente avrei voluto anche io una dose di mattarello, ma la situazione non lo prevedeva, almeno per ora, e schiacciando l'occhio a Giulio feci capire che sarei andato a casa sua ad avere anche io la mia dose di cazzo.
L'ultimo passaggio sarebbe stato di essere inculato da Giulio alla presenza anche di mia moglie ma ci sarebbe voluto un po di tempo e l'intervento della zoccola Marisa.
(fine)













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