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ANDARE PER CHIAVARE ED ESSERE CHIAVATO


di gianfrancesco
10.05.2022    |    24.858    |    12 9.2
"Gieli baciai a lungo e lei gradiva molto, mugolando ed accarezzando la mia testa..."
Mi chiamo Francesco, ho 35 anni, sposato senza figli, con una bella donna leggermente piu grande. Una bella donna, guardata sempre dagli uomini e non solo...
Siamo sposati da 5 anni dopo un lungo fidanzamento. Ci amiamo ed a letto abbiamo una forte intesa e anche dopo tanti anni una forte passione.
Non abbiamo avuto bambini ma abbiamo accettato tutto con serenità e non ce la siamo sentita di adottare un bambino.
Entrambi dirigenti di due aziende diverse siamo molto impegnati e solitamente a pranzo non ci vediamo. La sera ci piace uscire e spesso siamo a cena fuori.
Frequentiamo abitualmente un ristorante sul mare dove ci troviamo bene, ed io, propongo sempre questo locale, perchè si mangia bene, ma anche perchè la proprietaria mi piace tanto.
Una mora bella, molto sensuale ed attraente. Naturalmente sto bene attento di non farmi scoprire da mia moglie ma la guardo sempre con molta attenzione e specialmente quando vado a pagare godo sempre delle sue ampie scollature che evidenziano un seno bellissimo.
Ho fatto tanti pensieri su di lei, su come potrei riuscire a farla mia, ma sinora non ho mai osato andare oltre, qualche complimento, anche perchè il marito è lo chef del ristorante e qualche volta è capitato anche al nostro tavolo.
Insomma si è creata una leggera amicizia e non ho avuto modo di sferrare ultimo colpo.
Ma volevo riuscire a portarla a letto in qualsiasi modo.
Una sera di estate cenammo al ristorante, erano giorni molto caldi, e parlando raccontavamo che nella nostra villa con piscina sentivamo meno il problema poichè nei giorni di riposo stavamo sempre in costume e spesso in acqua.
"Beati voi, disse Marisa". Cosi si chiamava la bella locandiera.
Colsi l'occasione al balzo. "Perchè domenica mattina non venite a casa nostra?".
La domenica a pranzo il ristorante era chiuso.
"Perchè no, rispose Marisa, lo dico a Giulio e vediamo di combinare".
Non vedevo ora, anche perchè avrei avuto modo di vederla per bene e magari di tentare un approccio.
Cosi la domenica successiva vennero a casa nostra.
Anche loro erano una bella coppia. Lui un bell'uomo, alto, imponente.
Li abbiamo messo a loro agio e con indosso il costume ci siamo messi a bordo piscina.
Io parlavo con Giulio di calcio, ma guardavo Marisa. Cavolo se era bella, sinuosa, veramente una bella donna. A vederla il cazzo cercava di uscire dal costume sicchè non mi rimase altro da fare che che buttarmi in acqua.
La mattinata passò splendidamente. Verso ora di pranzo mia moglie aveva preparato qualcosa da mangiare e parlando con Giulio chiese un suo consiglio.
Una vera fortuna. Entrambi si avviarono verso la cucina ed io rimasi solo con Marisa. Ero disposto a tutto. Volevo giocarmi le mie carte anche a rischio di sentirmi dire di no.
Senza perdere tempo, le dissi che era bella e che la notte non dormivo pensando a lei. Cercavo di avere un tono scherzoso e la cosa funzionò. "sai, disse, anche io".
Allora senza perdere altro tempo le dissi quanto mi piaceva e avrei fatto di tutto per far l'amore con lei.
Colpita. Anche lei lo desiderava da tempo, ma disse: "Giulio è molto geloso ed è difficile trovare il modo di sfuggire ai suoi controlli".
Mi diede un numero di telefono dove ci potevamo sentire e vedere di combinare un incontro.
Nei giorni successivi ci siamo sentiti per telefono parecchie volte ed io ero impaziente di portarla a letto ma era sempre difficile.
La sorte ci venne incontro.
Il loro fornitore di carni li ha invitati per un incontro in cui avrebbe presentato nuovi prodotti e aveva organizzato una serata speciale.
L'invito era per tutti e due ma Marisa colse occasione per non andare e finalmente concedersi a me.
Tutto filò liscio, io mentii a mia moglie inventando un viaggio per lavoro e cosi avremmo avuto quasi una giornata per scopare.
Giulio sarebbe partito molto presto ed io verso le otto uscii di casa e in breve tempo raggiunsi la casa di Marisa.
La macchina messa dentro il loro garage nascosta agli occhi indiscreti e insieme salimmo in casa. Già in ascensore smaniavo e allungai per baciarla.
Lei mi allontanò per paura che qualcuno ci potesse vedere.
Entriamo in casa e come una liberazione incominciamo a baciarcI.
Le nostre mani si intrecciavano e come animali in calore ci toccavamo e in un attimo ci siamo spogliati. Stupenda lei. Non ci potevano essere altri aggettivi. Rallentando con cura incomincio a baciarla ovunque. Poi preso per mano mi ha portato verso la camera da letto.
Ci siamo sdraiati ed abbiamo contimuato a baciarci. Toccandogli la patatina era un lago...
Bagnata come una goduriosa troia... Solo a toccargliela sussultava... Lentamente continuai a baciarla dal collo in giù sino ad arrivare a quello che volevamo entrambi...
La fica... con la lingua andavo a cercare il punto dove avrebbe goduto di più..
Inarcava la schiena come non mai e non ci mise tanto a cominciare a godere a piu non posso. Un fiume di godimento mi finì in bocca. Assaporai come non mai tutti i suoi umori sinche lei si spostò e girandosi voleva fare lo stesso trattamento a me.
Con far suo cominciò lentamente a baciare il mio petto sino a scendere sino al mio cazzo, duro come il marmo, e lentamente ma con maestria cominciò a farmi un pompino senza eguali.
Mia moglie non mi faceva qusto trattamento perchè a lei non piaceva ed a me era capitato di farmi spompinare in occasione di viaggi all'estero. Marisa superava di gran lunga tutte le mie esperienze precedenti ed io godevo come un pazzo...
Onestamente non impiegai molto al culmine del piacere e pensavo che Marisa avrebbe tolto la bocca al mio godere.. Questo credevo io ma non lei che invece accelerò il suo succhiare e ingoio tutto senza lasciar cadere neanche una goccia.
Ci abbracciammo teneramente e siamo rimasti un po così.
Dopo qualche tempo ci siamo alzati e andando in bagno ci ripulimmo un po. Successivamente mi portò in cucina dove aveva già preparato qualche stuzzichino e poi fece un buon caffè.
Tutti e due sapevamo che quello era solo antipasto di far sesso e con tutta la voglia che avevamo la faccenda sarebbe andata avanti per un bel po.
Fatta la merenda mi sono riavvicinato e con la bocca ho cominciato a baciargli il seno. Era meraviglioso. Morbido e duro allo stesso tempo. Finimmo nuovamente a letto ed io non vedevo ora di scoparla.
La baciai a lungo sino in fondo alle gambe e poi anche i piedi. Erano curati al massimo e per me che ero un cultore dei piedi femminili era un invito a nozze. Gieli baciai a lungo e lei gradiva molto, mugolando ed accarezzando la mia testa.
Eravamo arrivati al punto di non ritorno e con cura mi posi sopra di lei e infilai il cazzo nella sua figa bagnata fradicia. Una sensazione di piacere mi avvolge e cominciammo a scopare.
Ritmicamente insieme abbiamo assaporato a lungo il piacere. Più volte arrivai all'apice del piacere e poi rallentando allontanai il godere.
Lei poi mordendomi un orecchio mi disse che voleva essere chiavata alla pecorina. Non mi feci ripetere il suo desiderio e quindi si mise nella posizione. Il piacere aumentò di più e dopo un po scaricai la mia sborra dentro la sua figa. Liberamente dal momento che lei prendeva la pillola.
Insomma tutto procedeva come avevo sperato e riposandoci un po andammo avanti un paio di ore a scopare.
La nostra intesa a letto era formidabile, per me era una cosa bellissima. Una passione travolgente ed una donna molto, ma molto assetata di sesso.
Non capivo se era la sua natura oppure se il marito non fosse all'altezza delle sue voglie.
Era passato mezzogiorno ed alternavamo cucina e camera da letto. Leccornie che aveva preparato Marisa ed altre che invece ci concedevamo in proprio.
Io steso sul letto e lei con la più classica delle figure, un 69, sopra di me. Famelici l'un l'altro, davamo e prendevamo piacere a piene mani.
In tutto questo mi sembrò di udire un rumore dalla porta di ingresso. Non feci in tempo a percepire che sulla porta della camera apparve Giulio...
Un brivido lungo la schiena, Marisa non si era accorta di nulla, rivolta verso interno, con il mio cazzo in bocca...
"Bastardi che non siete altro!" queste furono le prime parole di Giulio.
Marisa si ritrasse e cercò di coprirsi con il lenzuolo, ma c'era poco da coprire. Sorpresa nel suo letto con il cazzo di un altro in bocca.
Giulio dopo un primo momento di rabbia sembrava svilito, sorpreso ed amareggiato.
Io non sapevo cosa dire. Marisa farfugliava parole senza senso. Cercavamo entrambi i vestiti per coprirci.
Giulio si allontanò ed andò in cucina. Tornò con una bottiglia di acqua in mano e beveva. Evidentemente era rimasto colpito dalla scena ma dopo la prima reazione, in cui io avevo avuto paura, sembrava incredulo.
Passarono un paio di minuti in silenzio e poi Giulio, prendendo il mio cellulare sul comò e lanciandolo sul letto disse: "tu, gran figlio di puttana, ora chiama tua moglie e falla venire qua".
"Me la voglio scopare davanti a voi due". Ora quello senza parole ero io.
"Ma stai scherzando? prima di tutto non lo farebbe mai e poi io sarei rovinato".
"Si perche io che trovo mia moglie nel mio letto con in bocca un cazzo di un altro come sarei?".
Non aveva torto.
Allora cominciamo a discutere e Giulio era convinto di farmela pagare ed anche alla moglie, ma io in primis...
"Allora se non vuoi che mi scopi tua moglie sarai tu ad assaggiare il mio mattarello".
Che cazzo stava dicendo? "Guarda che io non mi sono mai fatto scopare da nessuno":
"C'è sempre una prima volta nella vita".
Era determinato e cominciavo ad avere paura.
"Spogliati come eri prima che ti voglio fare proprio un bel servizio come lo hai fatto tu a me".
Non avevo via di uscita, ma meglio farmi scopare, piuttosto che lo sapesse mia moglie. Dopo aver ancora implorato, senza riuscirci, mi cominciai a spogliare.
Giulio rivolto a Marisa: "vai in cucina a prendere la vaschetta del burro e comincia a metterne un pò nel culo a lui, ed anzi, anche un paio di dita, cosi si abitua".
Lei ubbidisce, con tutto quello che aveva da farsi perdonare e dopo un po torna con il burro.
Io oramai senza via di uscita steso sul letto, mi sottopongo a questa vergogna, io Apollineo Maschio, mi devo fare inculare.
Marisa comincia il trattamento ed con una mano mi tocca un fianco per farmi capire che tutto sommato forse riuscivamo a cavarcela con poco. Si pensavo io, ma intanto nel culo lo prendo io.
Ma non era finita li.Giulio nel trattempo si era spogliato, ed allora compresi bene la parola mattarello. Aveva un proprio mattarello davanti, non un cazzo normale. Cercai di protestare ma lui irremovibile disse: "te lo avevo detto che ti avrei rotto il culo con il mio mattarello, quello a cui questa zoccola di mia moglie non sembra gli basti".
Marisa che sapeva quello che mi aspettava, mi aveva unto per bene, e Giulio senza tanti preamboli mi fece mettere a pecora e cominciò a puntare il cazzo sul mio buco.
Nessuno mi aveva mai sfiorato il mio buco. Senza tanta delicatezza, con tutta la rabbia che aveva in corpo, mi assestò qualche colpo ed entrò dentro di me.
Un dolore lancinante, ma non gli volevo dare soddisfazione e sopportai tutto in silenzio.
Mi scopò e non poco. Piano piano il dolore si attenuò e successe un fatto strano e nuovo.
Non lo avrei ammesso neanche sotto tortura, ma mi accorgo che tutto sommato mi piace.
Sono sconvolto. Mi pace farmi aprire il culo? Rimango in silenzio e Giulio mi scarica dentro tutta la sua sborra. Un fiume di sborra.
Dopo si alza e con un tono di scherno mi dice: "ora raccogli la tua roba e vattene, e mi raccomando, quando ti chiamo vieni che ti do delle altre dosi".
Prima mentre mi scopava aveva chiesto ed ottenuto da Marisa mi filmasse con il suo telefono, dicendo che quello era il mio consenso ad essere scopato quando ne aveva voglia.
Raccolti i miei vestiti e pulitomi alla meglio, in silenzio lasciai la casa.
Pensavo uscendo che ero venuto per scopare e sono stato scopato e per fortuna Giulio è arrivato dopo che mi ero fottuto, con grande godimento, quella bella manza di Marisa.
meditate gente, meditate
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