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VOGLIA DI CAZZO (terza parte)


di gianfrancesco
07.06.2023    |    7.527    |    6 9.8
"Maurizio era molto distratto dalla donna, ma Carlo gli raccomanda di essere cauto perché il compagno era molto geloso..."
Dopo aver conosciuto Carlo, un mio collega, che gli ultimi due mesi mi ha fottuto in tutti i modi, abbiamo coinvolto un terzo collega, Maurizio.
Senza perdere tempo ho subito preso il suo bel cazzo in culo, in casa di Carlo.
Dovevo ritenermi fortunato a trovare due colleghi così, belle persone, e soprattutto con il piacere di scopare quelli come me non più giovanissimi.
Quella domenica, dopo avermi spazzolato per bene mentre Carlo mi sborrava in bocca, ci assestiamo un po.
Io che avevo preparato da mangiare finisco ed allegramente pranziamo.
Ci aspettava la partita allo stadio, e così dopo andiamo allo stadio.
Avevamo appuntamento nelle vicinanze dove l'amico di Carlo ci avrebbe dato i biglietti.
Arriviamo al bar dell'appuntamento, il tizio ci aspettava, un uomo minuto, molto distinto.
Dà i biglietti a Carlo, beviamo un caffé tutti assieme, e noto che ci sta guardando con attenzione.
Mi riprometto di parlare più tardi con Carlo.
Ci avviciniamo allo stadio, cominciavamo ad entrare in sintonia con la partita e ci apprestiamo a vedere la partita.
Dentro lo stadio troviamo i vicini di posto, eravamo diventati non proprio amici ma avevamo la nostra bella ghenga.
Presentiamo Maurizio agli altri, tra cui anche una bella donna.
Maurizio era molto distratto dalla donna, ma Carlo gli raccomanda di essere cauto perché il compagno era molto geloso.
La partita va bene, usciamo molto euforici, io dovrei ritornare a casa, ma Carlo e Maurizio insistono per tornare ancora a casa di Carlo per bere ancora una birra.
Telefono a mia moglie per dire questo, non mi sembrava neanche tanto contrariata.
Torniamo a casa di Carlo e Maurizio dice: "Carlo, cosa mi dici di quella donna?".
"Stai attento, non incasinarti, magari lei ci sta, ma il compagno è geloso e va su di giri".
"Non ti preoccupare, hai modo di darmi il numero del suo cellulare?".
"Allora ti vuoi mettere proprio nei guai?".
"Non ti preoccupare, sarebbe bello averla qua in mezzo a noi".
"Cazzo dici, una donna con tre uomini?".
"Perché no?".
"Certo sarebbe bello, molto bello", rispondo io.
"Si", dice Carlo, "intanto cerchiamo di arrangiarci tra di noi".
"Bene, bene", dico io, "era proprio quello che volevo sentire".
Cominciamo a bere, ma non era quello il motivo per cui eravamo tornati a casa, e lo sapevamo benissimo tutti e tre.
Nel frattempo, seduti sempre sul divano, io in mezzo, da quella zoccola che sono, allungo le mani, tutti e due erano già in tiro.
Li palpo da sopra i pantaloni.
"Ora mi dovrò nuovamente sacrificare", dico io, "a prenderlo in culo".
"Certo", risponde Carlo, "abbiamo una troia e siamo due maschi".
"Ma tu mi avevi promesso che ti saresti fatto inculare da me".
"Certo, certo, ogni promessa è debito, quando sono pronto".
"E tu, Maurizio, solo darlo oppure lo prendi anche te?".
Intanto con questi discorsi i cazzi si indurivano e così mi devo sacrificare.
Si spogliano da soli, e sono pronti ad assaporare la mia lingua.
Mai avevo fatto così tanti pompini, diciamo che mai avevo fatto tanto sesso.
Insomma quello volevo e quello avrei avuto.
Comincio a spompinare prima l'uno poi l'altro, erano contenti del servizio.
Non andiamo avanti a lungo, ci spostiamo in camera da letto.
Carlo si è fatto più intraprendente, insomma mi voleva chiavare lui.
E così avviene, non nella classica posizione di pecora ma quella che io chiamavo smorzacandela.
Lentamente mi impalo sul suo cazzo, uno in fronte all'altro, e Maurizio in piedi che mi mette la bestia in bocca.
Sembra che avessimo fatto sesso da anni, tutto in sincronia.
Carlo mi cavalca per un bel po, ogni tanto prendo fiato dal cazzo di Maurizio e approfitto per baciare Carlo.
Ora Carlo mi voleva sentire più a fondo, mi tolgo e mi metto a pecora.
Mi agguanta per i fianchi, affonda il cazzo e mi scuote tutto, i coglioni battono sul mio culo, ero così intento a prenderlo, che avevo abbandonato il cazzo di Maurizio.
Maurizio si segava furiosamente dietro a Carlo, pensavo che quasi pensava di sfondare il culo di Carlo, intanto comincia ad ansimare e sborra sulla schiena di Carlo.
Insomma tutti e due avevano goduto, io anche per la verità ma non avevo sborrato ed avevo voglia.
"Ora chi è dei due che mi fa un pompino, così mi scarico anche io?", chiedo ai due maiali.
Risponde Carlo: "se proprio vuoi ora pago il mio pegno, mi faccio montare da te".
Era una dolce per le mie orecchie, chiavavo raramente, mi piaceva più farmi fottere, ma qualche volta...
In un attimo si mette a pecora, lo lubrifico per bene, mi metto un preservativo e mi appresto a chiavarlo.
Senza nessuna difficoltà, vuoi per la non troppo grandezza del mio cazzo, vuoi perché il maiale, nonostante negasse, il culo lo aveva già rotto per bene.
Ma poco importa, io entro dentro e lo pompo con caparbietà, mi piace, lo scuoto tutto, sento dal culo che gode, sembra una ventosa che attira il mio cazzo.
Nel frattempo Maurizio si riprende, comincia ad averlo duro, comincia a farsi spompinare da Carlo, tutto sempre in armonia e gioia, poi gli dice: "questo trenino mi sembra vada piano, forse avrebbe bisogno di un altra locomotiva in fondo".
Erano due figli di puttana.
Toglie il cazzo dalla bocca di Carlo, indossa anche lui un preservativo e mi viene dietro.
Non ci voleva molto a chiavarmi, ero ancora bagnato da prima.
E così il trenino era completo. Cinque minuti di rotaia e poi alla fine viene scaricata tutta la sborra che avevamo.
Eravamo un po provati.
Rimaniamo un po sul letto, poi a fare una bella doccia.
Rimessi a lucido e pronti per ritornare a casa, beviamo un'ultima birra.
"Sapete ragazzi", dico io, "possiamo fare una chat Lavoro&Pallone, e cosi ci possiamo sentire sempre".
"Perché no?", rispondono i due.
Una sola cosa, niente video, niente messaggi vocali, solo scritto, soprattutto per mia tranquillità.
Queste erano le regole per evitare casini.
Così facciamo, lasciamo incarico a Carlo, che era il più esperto in tecnologia.
Ritorniamo a casa, tutto bene.
Una bella giornata, avevo fatto quello che più mi piaceva, sesso e squadra di calcio.
Ma da vera zoccola ogni giorno mi inventavo qualcosa di nuovo.
Ora vi dico il mio pensiero per quella che sarà in appresso una nuova puntata di questo racconto.
Visto che la nostra squadra in estate sarebbe andata in America a giocare per fare la preparazione per il campionato, perché non andare anche noi?
Io volevo visitare l'America da sempre, e poi avremmo avuto modo di fare i turisti in un posto nuovo, senza mettere in secondo piano che scopate ci saremmo fatte.
Questa era l'idea. Vediamo se possibile realizzarla.
(fine del capitolo)
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