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Matilde 07-03 - Desiderio incontrollabile (giugno 2004)


di Alex46
09.09.2019    |    747    |    0 9.2
"Seduttivamente mi accarezzo il seno e più giù, la pancia..."
Sapevo d’essere un’esibizionista, e non mi vergogno mai quando vado oltre.
Per tutto il giorno sono stata vogliosa, in ufficio. Purtroppo non ho potuto mai andare in bagno per starci un po’ più del necessario e avere un po’ di sollievo. Non c’era tempo, mi stavano cercando tutti per qualcosa, per non parlare delle e-mail che arrivavano. Però è stata una tortura, perché mi sentivo la figa in fiamme.
Finalmente è finita e posso andare. Sono le 17.30 e faccio una corsa fino a casa, con l’unico pensiero di potermi finalmente masturbare dopo averne avuto voglia tutto il giorno. Mentre guido sento che mi bagno tra le gambe e faccio fatica a stare attenta alla strada, ai pedoni, alle biciclette. Ad un semaforo mi lascio andare con la mano sulla figa e ottengo solo un tremito prolungato. Spero che anche Michele rientri presto: non vedo l’ora di averlo dentro.
Sìììì, c’è! Appena entrata in casa lo abbraccio e lo bacio. Lui è appena uscito dal bagno, ma non mi sembra che mi risponda con pari entusiasmo. È gentile, premuroso, ma non infoiato come me.
- Cosa c’è amore? - gli chiedo sorridendo.
- Nulla... sono solo un po’ stanco...
- Non mi baci e non mi accarezzi con la solita passione... che c’è?
- Forse ho fame...
Fame? È l’ultima delle cose a interessarmi. Però non gli dico dello stato in cui sono, perché rispetto la sua voglia di stare un po’ per conto suo.
Dopo la puntatina in bagno, guadagno la camera da letto. Non ci sono molti posti da stare in privacy in questa casa... E mi sto domandando se masturbarmi in bagno o in camera da letto, cioè per conto mio o di fronte a lui.
Il piacere di esibirmi è quello che la vince, così mi tolgo i vestiti e rimango nuda con i sandali della giornata. Poi recupero il mio vibratore rosso e ritorno in soggiorno, davanti a lui che intanto si è seduto davanti alla tv con un bicchiere in mano.
Gli sorrido e vedo che mi sembra assai sollevato di poter fare da spettatore senza alcun impegno.
Mi siedo sul divano, dalla parte opposta alla sua, poi abbasso il busto e girandomi vado ad appoggiare la testa sulla sua coscia sinistra. Così posso alzare le gambe sulla spalliera del divano e tenerle allargate.
- Ti piacciono le mie gambe?
- Hai delle gambe stupende...
- Sono più belle le mie o quelle di Debra? - domando inutilmente, tanto anch’io non saprei rispondere.
- Non mettermi in imbarazzo, amore, ti prego... Entrambe le avete lunghe, affusolate, sensuali. Potrei fare l’amore solo con le vostre gambe...
Mentre lui mi parla io mi rilasso, mi sistemo bene con il bacino sul divano, mi preparo alla masturbazione perfetta, quella che si fa quando qualcuno ti guarda.
Seduttivamente mi accarezzo il seno e più giù, la pancia. Il vibratore, spento, me lo sono messo in bocca. Poi mi accarezzo le labbra, il bottone che è sempre più eretto e orgoglioso. Sento il suo sguardo fisso sulle mie intimità che per lui sono un libro aperto. Lo guardo da sotto e vedo a rovescio che ha gli occhi sbarrati, già ha cambiato idea rispetto a prima. E continuo a guardarlo mentre mi strofino sempre più arditamente la figa per lui. Sempre più veloce, fino a che mi tendo tutta, le gambe sparate diritte e appoggiate, leggermente ritorte per il piacere estetico della donna che gode. Sto per esplodere, dopo una giornata così.
E infatti, pochi secondi dopo, lascio andare il vibratore, che cade per terra, e succede: - Ahhhhhh, ahhhh, godo, godoooooooooo!
Lui intanto mi ha scostato leggermente la testa, in modo da poter estrarre il cazzo dai pantaloni, sento che sta trafficando, sento da come ora mugola che se l’è preso in mano mentre io mi godo gli ultimi spasimi di venuta.
Ora mi appoggio su un braccio per vedere come si pompa. Lo fa senza dire una parola, dopo avermi riconsegnato in mano il vibratore. Senza ulteriore esitazione lo accendo e me lo infilo. Do libera uscita a ogni rumore sguaiato, mugolo, gemo: - Dio che figata farlo così, sento che sta letteralmente facendomi impazzire quest’aggeggio.
Lui si pompa ma insieme non perde un mio gesto. Ormai so che finiremo per fare l’amore, sperando che Debra arrivi proprio in quel momento...
I liquidi che sto rilasciando hanno invaso la figa in modo tale che il vibratore fa sciacquio se appena lo muovo. E lo muovo tanto! Lo sbatto su e giù, lui non è grande, quindi non ho paura di farmi male, posso essere anche un po’ violenta.
- Adesso mi cerco il punto G - gli dico.
E detto fatto abbasso il vibratore, praticamente lo appoggio sul divano, che punti verso l’alto, che miri verso una zona precisa...
- Ora lo trovo... fuoco... fuoco... fuochino... - scherzo - fuoco... mmmm, che fuoco, ahhhh! Mi sto fottendo il punto G, amore... tra poco io sbrodolo una venuta che sarà una specie d’inondazione... sei pronto a guardarmi?
In realtà il mio godimento è grande, ma sono ben lontana da quel mitico stimolarsi il punto G da provocare un’ejaculazione. Sì, l’abbiamo visto su internet, ma in fondo in fondo nessuno ci crede... è solo un godimento diverso, ma l’orgasmo è simile. Almeno per me e Debra.
Vado sempre più veloce, sento che le pareti interne della figa si stringono attorno al giocattolo e così arriva la prima ondata di orgasmo, così forte che mi manca il respiro. Sto sbrodolando nettare sul vibratore, nel solco delle cosce, sul divano. Mi sento una grandissima vacca, la vacca più desiderata e più figa del mondo. Mi batte il cuore forte. - Ohhh, sìììììììì, cosìììì, eccomiiiii, vengoooo, vengooooo, sborrooooo, ahhhh, arhhhhhhh!
Sto tremando senza controllo quando Michele mi sguscia via da sotto la testa, mi prende così come sono, mi appoggia sul tappeto, si tira via in un secondo pantaloni, scarpe, boxer. E così, ancora in camicia, mi si sbatte addosso e mi penetra in un colpo solo.
- Questo volevi, vero?
- Sì, era questo che volevo. È tutto il giorno che lo penso... sei magnifico Michele... stai continuando a farmi godere... se continui così mi fai sborrare ancora, e questa volta sarà pazzesca...
- Hai una figa meravigliosa, Matilde... Ti amo, ti amoo, ti amooooooo! Altri due o tre colpi e mi viene dentro urlando, mentre anch’io scoppio ancora in un orgasmo finale magnifico. - Ahhhhhhh, ahhhhhh - urliamo entrambi.
- La cena poteva aspettare, no? - gli domando dopo qualche minuto di semisvenimento.
- Sì, ora arriverà anche Debra. Prepariamo qualcosa.
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