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Lui & Lei

Matilde 08-11 - New York – Milano


di Alex46
24.10.2019    |    612    |    0 6.0
"Poi parliamo ancora per qualche minuto, con il dispiacere del dover interrompere la telefonata..."
Il mattino dopo mi sono appena alzata, sono sola in casa e sto facendo colazione quando squilla il telefono. Sento un brivido corrermi giù per la schiena. Sarà lui? Ho il cordless lì sul tavolo, ma lo lascio squillare due o tre volte, voglio godermi questo calore che mi sta prendendo la pancia, che mi sta riscaldando la figa. Lo so che è lui, non può essere nessun altro. Ma lo saprà che effetto ha su di me solo sentire la sua voce?
Michele mi parla, mi racconta la sua giornata, la sua serata. Ora è in albergo, è appena rientrato, è tardi. Mi chiede come sono vestita, gli rispondo che sono appena uscita da letto, che ho su una t-shirt bianca e un paio di slip di seta, anche loro bianchi. Mentre mi parla, con una mano m’introduco sotto la t-shirt e mi accarezzo un capezzolo, immaginando che lui sia qui a succhiarmelo. Il modo migliore per avere immediatamente voglia di fare l’amore.
Ad ogni sua parola, o intonazione di voce diversa, è come se la figa mi si aprisse, come se il bottone mi si rizzasse a tal punto da schiuderla. Evito di toccarmi, preferendo accarezzarmi il seno e torturarmi i capezzoli, un po’ uno un po’ l’altro.
Poi all’improvviso lui smette di parlare, io non sono pronta a interloquire, allora lui capisce.
- Cosa stai facendo, lì? - mi chiede curioso, facendo finta di non immaginarlo neppure quello che stavo facendo.
- Eh, qui non va benissimo... - dico io per gioco. Ormai so come andrà a finire la telefonata, perché tra le gambe mi sta avvampando una specie di fuoco.
- Come, non va benissimo?
- Sì, insomma... sono stata ad ascoltarti... hai parlato di cosa hai fatto lì durante il giorno... ma a me è venuta in mente la telefonata di ieri... e mi si sono bagnate le mutandine. Stavo controllando... e stavo per dirtelo...
- E?
- E, cosa?
- E... cosa stai facendo? - insiste.
- Vuoi sapere COME lo sto facendo?
- Sì.
- Ascolta - gli dico avvicinando il cordless alla figa, ormai bagnata. Con un dito mi accarezzo le grandi labbra cercando di farle fare rumore. Ho la figa fradicia dopo queste ultime battute, non faccio fatica a provocare lo sciacquio. Poi usando due dita mi apro per bene, mentre senza neppure volerlo mi alzo con il bacino, come a volere la penetrazione al più presto. Ma quello che voglio è fargli sentire il rumore di una figa lontana che lo desidera e si masturba per lui.
- Hai sentito, amore? È così che mi fai bagnare quando sento la tua voce... - gli dico con voce quasi roca - lo sapevi che l’avrei fatto... lo sapevi che mi sarei sgrillettata mentre tu mi incitavi a farlo!
Mi spingo dentro le due dita. Ora il cordless è di nuovo all’orecchio, per poter descrivere meglio ogni piccolo movimento che faccio.
- Ok, sì, parlami così mentre ti scopi...
- Ora vado sul divano, amore... così sono più comoda... ecco mi sono sdraiata a pancia in giù, ho la mano sotto il ventre e sempre le due dita dentro... che escono ed entrano, fradice... mi vedi? Ho il culo all’aria, sono fiera di me, vogliosa che tu mi prenda, che mi cavalchi... ho la figa così bagnata...
Con le tette sento il tessuto del divano, i capezzoli... dio, se sono sensibili! Dio come vorrei che tu fossi qui...
Sicuramente sente che il mio respiro sta accelerando.
- Ci sei vicina, vero?
Ormai mi sto masturbando in modo frenetico, il pollice che struscia sul clitoride, l’intero inguine che preme sulla mano con il suo peso.
- Sììì... ce l’hai duro... per me? Mi vedi che te lo prendo in mano? Ho la mano fradicia dei miei umori, ti posso fare una sega così facile... amore... che bello sarebbe... ahhh!!!
A questo punto devo un po’ trattenermi, altrimenti vengo pima ancora che lui incominci. Quindi mi fermo, ma non smetto di parlargli.
- Hai capito cosa ti vorrei fare... mi vedo davanti quel cazzo tutto il giorno... ci sono momenti in cui non riesco a trattenermi e devo andare in bagno a trovare sollievo... Immagina che la figa mia ti avvolga, ti pulsi sopra, pronta a venire e a farti schizzare... perché è così, vero? Sei pronto a schizzare?
- Sì, amore, sono qui nudo sul letto e mi sto facendo un raspone pensando di infilartelo da dietro su quel divano... ma mi manca poco... voglio venire assieme a te...
- Sì, amore, sì... per me ci vuole un attimo... sono pronta...
- Vieni, vieniii, oraaaaaaa!!! Ahhhhh! Ahhhh!
- Eccomi, caro, eccomiiiiiii!!! Arghhhhhhh! AHhhhhhhhhhhhh!!!!!!
Ho un orgasmo sconvolgente, come al solito, direte voi. Ma è che ogni volta è magnifico...
Poi parliamo ancora per qualche minuto, con il dispiacere del dover interrompere la telefonata. È tempo di salutarci, la giornata per me deve avere inizio.
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