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Lui & Lei

Dedicato ad una ninfa


di quartofederico
26.03.2020    |    2.089    |    12 9.8
"Ti tiri giù la gonna, ma mi eccita saperti senza mutandine..."
Racconto dedicato alla lei di coppia, che mi ha dato tanto, ed è stata la mia musa ispiratrice.

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Alle otto di sera sotto casa tua.
Ti faccio uno squillo tu scendi. C’era traffico ma sono riuscito ad essere puntuale.
Scendi quasi subito. Ti aspetto in macchina quando ti vedo, scendo e ti apro lo sportello.
Mi siedo accanto a te, tu ti guardi attorno: è la prima volta che ci vediamo; tuo marito è rimasto a casa ed aspetta il tuo rientro; sa che farai la "monella" e questo lo intriga oltremodo.
Ti accerti che nessuno ti ha visto, e ti avvicini e mi baci in bocca.
Come mi piace la donna che prende iniziative.
E’ un bacio veloce ma allo stesso tempo sensuale; sento la tua lingua sulle mie labbra.
Stasera sarà una serata speciale: la nostra serata di trasgressione.
Ti avevo chiesto di indossare una gonna un tantino larga e di non cambiarti l’intimo:così hai fatto.
Guido in direzione del lago e siamo già quasi fuori città quando ti chiedo di alzare la gonna.
Accendo la luce di rispetto per vedere mentre lo fai. La tiri su fino a scoprire il minuscolo slip.
Ti dico di toglierlo; sei già tutta eccitata; lo sfili e me lo passi.
Lo annuso è profumato della tua intimità.
Mi piace l’odore della tua figa un misto di umori, sudore e pipì.
Esco dalla tangenziale e guido ancora per un paio di chilometri.
C’è un bar; fermo lì davanti e ti faccio scendere.
Ti tiri giù la gonna, ma mi eccita saperti senza mutandine.
Mi guardi perplessa, ma mi segui fiduciosa.
Entriamo nel bar ci sediamo su due sgabelli, di quelli alti del bancone e ordino due analcolici.
Ti sussurro di tenere le gambe leggermente aperte: mi piacerebbe che qualcuno intravedesse là, fra le cosce la tua bellissima figa.
Sei rossa in viso e sono sicuro che questa cosa ti sta eccitando.
Ti siedi in modo che, appena ti giri, il cliente seduto al tavolo riesce a guardarti tra le gambe.
Ci sai fare; sei davvero coinvolta in questo gioco.
L’uomo ha notato; strabuzza gli occhi; tu non lo degni nemmeno di uno sguardo; lui sembra non credere a ciò che ha visto e cerca di guardare meglio, perciò fa cadere il tovagliolo per terra.
Si china per raccoglierlo e tu per dispetto serri le gambe.
Lo osservo mentre sorseggio l’aperitivo e mi rendo conto che stai entrando nel ruolo.
Il colpo di grazia glielo dai quando ti giri completamente per scendere dallo sgabello: ora si che te l’ha vista, la tua patatina; sì, tutta e suppongo anche leggermente aperta, data la posizione, nonché il pelo, che immagino già tutto bagnato.
Lui ti segue con lo sguardo,mentre tu ti metti sotto il mio braccio e usciamo incuranti dal locale.
Non dici nulla,aspetti un mio commento.
Si la serata comincia bene. Conosco un posticino dove le coppiette si fermano a fare l’amore.
Ci arriviamo in cinque minuti. E’ un grande parcheggio,dove la sera c’è un via vai di coppie e guardoni, che satura l’aria di sesso.
Mi fermo al limite opposto dell’entrata; c’è già un’altra macchina ferma,nel buio; si intravede una coppia abbracciata, mezza spogliata che freneticamente si tocca.
Tu la guardi eccitata, poi guardi me.
Tra gli arbusti ben nascosti ci dovrebbero essere dei guardoni che spiano. L’aria sta diventando pesante; io ti sbottono la camicetta, te la sfilo e quasi ti strappo di dosso il reggipetto.
Praticamente sei nuda; per farci vedere meglio accendo la luce interna,ma abbasso l’intensità della lampada.
Anche la coppia dell’altra macchina sta guardando.
Incomincio a baciarti in bocca, sul collo, i lobi dell’orecchio, poi ancora in bocca; ti succhio la lingua,poi, piano piano ti sfioro con le labbra gli occhi, la fronte per poi riprendere in bocca la tua lingua.
Ti sto accarezzando le tette, sono calde sembri scottare, ti sento ansimare; sei affannata e mugoli di piacere.
Mi stai frugando nei calzoni; me l’hai tirato fuori.
Mi stai facendo una sega leggera, quasi carezze, dalla capocchia ai coglioni, poi di nuovo sulla capocchia, che già si è imperlata di qualche gocciolina, che tu raccogli con la lingua.
Ce l'ho durissimo e voglio dartelo; per scherzo dico che te lo devi meritare; tu mi dici che fai qualunque cosa per averlo.
Allora ti dico: "Dai scendi dalla macchina e accovacciati come per fare la pipì".
Mi guardi perplessa, ma obbedisci; io ti seguo e ti metto con il culo bene in vista.
Ora la coppia che ci è vicina, ha abbassato il finestrino.
E’ lei che ci sta guardando; le faccio segno di scendere; richiede il consenso del suo uomo; lui evidentemente ha annuito, difatti scende dalla macchina e si accovaccia anche lei vicino a te.
Lui è rimasto in macchina, io invece sono tra tutte e due voi.
Ho il cazzo all'aria e me lo sto menando.
Sento che la donna sta pisciando per davvero e quel rumore stimola pure te, la guardi e fai partire anche tu la piscia.
E’ lunga si sente lo scroscio, ma vedo anche il rivolo che si allunga sul terreno.
Ho il cazzo tra le vostre teste; lei allunga la mano, me lo tocca, lo prende in mano e te lo indirizza al viso.
Tu l’accarezzi, avvicini la testa e lo prendi in bocca. Lo baci in punta poi apri la bocca, ed io me lo sento risucchiato; poi ancora fuori per baciarlo, rileccarlo e di nuovo in bocca.
L’uomo dalla macchina guarda la scena; si sta masturbando, come anche voi due.
Poi fa un cenno alla sua donna; io allungo una mano e, per ringraziarla le sfioro la figa in una lieve carezza; lei rientra in macchina.
Mentre sale le sussurro di lasciare aperta la portiera, così vedono meglio.
Tu mi stai ancora succhiando; ti piace in bocca, ma io non voglio il banale pompino, voglio chiavarti la bocca.
Sì chiavare,il cazzo ti deve arrivare in gola. Te lo dico,non mi sembri molto convinta,ma non fai tante storie e cerchi di accontentarmi.
Spalanchi di più la bocca e piano piano scivolo dentro di te; tu ingoi sempre di più. Sei quasi alla radice del mio cazzo . TI avvicini ancora di più; la cappella ti stuzzica la gola, hai un conato di vomito, me lo risputi completamente fuori poi lo fai rientrare. Ingoi di più, ci riesci, ma lo stesso ti stimolo il vomito. Ti faccio fermare; tu ingoi la saliva, ma devi abituarti e devi farlo entrare piano piano, in modo che la cappella scivoli in gola.
Io, comunque,sono fermo sei; tu che tenendomi le mani sul culo mi spingi in avanti e te lo fai entrare in bocca.
Sì va meglio, ti stai rilassando; la capocchia ti arriva in gola; ora muovi la testa e lui entra ed esce come quando ti chiavo.
La coppia in macchina ci guarda mentre l’uno masturba l’altra.
Io non mi muovo ancora, sei tu che aumenti il ritmo. Il dentro e fuori si fa sempre più veloce.
Mi stupisco, ma arrivo fino in gola per poi uscire completamente.
Che sublime sensazione,che piacere mi provochi sia quando la cappella è solo tra le tue labbra sia quando urta le tue tonsille!
Hai ogni tanto gli occhi da fuori, ma resisti.
Credo che stai venendo senza nemmeno toccarti.
Avverto che contrai la pancia e vedo oscillare il culetto,poi le tue labbra sguazzano sul mio cazzo.
Ormai anche a me manca poco per godere e voglio farti ingoiare tutto. Sei tu che guidi; io sono il tuo dolce prigioniero.
Chiavi sempre più forte, ti tengo la testa, ma seguo il tuo ritmo; ti accarezzo i capelli, sei sudata, ma io non sono da meno.
Ti grido che sto venendo; tu ti fermi con la testa ma continui a succhiare; ricevi il primo schizzo in bocca, poi lo ingoi di nuovo ed i successivi schizzi ti scorrono direttamente in gola.
Per poco non ti affoghi, ma hai bevuto tutto. Non una goccia è andata persa; con la lingua mi stai pulendo il cazzo.
Mi dici che è buono, solo un po' salato, come una sorsata di acqua di mare.
Ti è piaciuto e lo spettacolo è piaciuto anche ai nostri sconosciuti compagni e forse anche a qualche guardone nascosto.
Saliamo in macchina e quando ti metto la mano tra le gambe ti trovo allagata in un mare di piacere.
Ci riassettiamo; tu rivuoi gli slip. Voglio rimettertelo io,così mi abbasso e stampo un bacio sulla tua gnocca.
Ti bacio in bocca,sento la tua saliva che ha il sapore del mio sperma,ti riprendo la lingua in bocca e ti bacio con passione.
Vogliamo andare a cena? Certo i due drink ti hanno stuzzicato l’appetito e capisco... la notte è ancora giovane…

Federico
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