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Lui & Lei

Quando una moglie....2


di quartofederico
15.03.2020    |    17.409    |    25 9.7
""Che dici, ti piace?" "Sarebbe stato meglio senza" le risposi..."
Sì, questo è un racconto cronologicamente successivo all'altro, ma può anche figurare come storia a sé.
Mi chiedo in quanti hanno costruito ipotesi su ciò che si celava dietro quei puntini sospensivi del titolo!?
A volte le cose non dette, riescono ad avere un effetto più intrigante di quelle esplicite; stavo vivendo un periodo particolarmente felice, perché sembrava proprio che mia moglie avesse abbandonato quel suo ritegno da bigotta, offrendo un po' di spazio al mio bisogno di trasgressione.
Ed ecco spiegato il perché di quei puntini sospensivi: checché si voglia dire, tutto dipende da loro, dalle nostre donne/mogli; sono loro che dettano le condizioni e stabiliscono il momento.
Ancora non ci credo, ma avevamo vissuto momenti di una libidine incredibile per una coppia abbarbicata ai canoni di una vita convenzionale.
Mia moglie, aderendo ad un mio suggerimento, mi aveva accontentato ed aveva mostrato la sua figa ad un illustre sconosciuto.... che bello!.... che emozione avevo provato!...
Ma ora, quando avrei potuto tornare alla carica e ripetere l'esperienza?
Non certo l'anno prossimo, ad una nostra nuova vacanza.
Dovevo battere il ferro finché caldo e, soprattutto alla luce della verificata e riconosciuta eccitazione che aveva travolto i suoi sensi.
Ero certo che anche lei si aspettasse che mi inventassi qualcosa.
Quindi le proposi un car-sex, quando ancora eravamo a Palinuro e, sbalordendomi, non ebbi a subire un "no" categorico, bensì:
"Qui, no - disse - valuteremo il da farsi quando saremo a casa".
Una sera mentre eravamo rilassati sul divano di casa, le feci vedere un video hard che un amico mi aveva mandato sul cellulare; si trattava di una scopata tra un uomo ed una donna, mentre il marito immortalava la scena attimo per attimo.
Lei guardò con attenzione e, poi, scrutandomi con i suoi occhi indagatori, mi chiese:
"Ma davvero ti piacerebbe vedermi tra le braccia di un altro uomo? Non temi le conseguenze? Hai considerato che la cosa potrebbe piacermi e, anche se volessimo, non potremmo più tornare indietro?"
La solita concretezza delle donne; mi aveva sbattuto in faccia una realtà da non sottovalutare; la sua era una deduzione ineccepibile, così la strinsi forte a me e dissi:
"Amore, è una questione di fiducia; io per te ne ho tanta, così come so che sei una donna con la testa sulle spalle; non penso che, per una scopata, metteresti in crisi le nostre certezze, la nostra unione. Proviamo a fare un car-sex, ci faremo guardare mentre scopiamo, io e te; che ne dici?"
Ormai era chiaro: non solo ero riuscito a convincerla, ma la sentivo sentivo eccitata all'idea; così le illustrai quello che era il mio pensiero.
Sapevo del parcheggio di un centro commerciale che, la sera, dopo la chiusura, si trasformava in un luogo di incontri per coppie scambiste, singoli e guardoni.
Ci saremmo andati il giorno dopo; avremmo fatto un giro per negozi; avremmo cenato qualcosina al McDonald's e poi... ci saremmo appartati a scambiarci coccole.
Così fu; di ritorno dal lavoro, la trovai decisamente ansiosa; la raggiunsi in bagno, mentre era intenta al trucco. Mi avvicinai da dietro e l'abbracciai.
Mi lasciò fare e così le sussurrai all'orecchio di amarla alla follia e che quella sera la volevo bella come non mai.
"Lasciami fare - rispose - altrimenti non usciremo nemmeno per mezzanotte".
Mi scostai, ma rimasi a guardarla per cercare di carpire qualche emozione da ogni suo minimo gesto; si stava facendo bella... era cosciente che stasera qualcuno l'avrebbe vista mentre si dibatteva in preda ai fremiti del piacere? Indossava ancora l'accappatoio e sotto... nulla; si spostò in camera e da un cassetto trasse un mini slip, coordinato con reggiseno, praticamente inesistenti, tanto erano sottili e trasparenti.
"Che dici, ti piace?"
"Sarebbe stato meglio senza" le risposi.
"Dai, non essere esagerato, altrimenti non se ne fa nulla".
Dovevo riconoscere che aveva ragione: quando mai, per il passato, avevo potuto gustarmi quel quadretto?
Con un'abilità unica, indossò il reggiseno e tornò in bagno.
Io, sempre dietro di lei come un cagnolino.
"Ancora qui, sei; dai esci che devo fare pipì"
Insistetti per restare e dopo il solito "che porco che sei" si avvicinò alla tazza e senza sedersi, iniziò la minzione stando leggermente accosciata.
Ebbi la sensazione che l'avesse fatto apposta, per farmi vedere e udire lo scroscio che ne seguì.
Non mi rivolse lo sguardo, ma se l'avesse fatto, avrebbe letto, dipinto sul mio viso, lo stato d'estasi in cui ero caduto.
Fece per avvicinarsi al bidet, ma io la fermai pregandola di servirsi della carta igienica.
Obbedì, indossò lo slip e tornò in camera.
Qui completò la vestizione: un abito molto sobrio, ma elegante, scollato quanto basta e lungo al ginocchio; completava la "mise" un paio di sandali con zeppa che le slanciavano la figura. Solo un paio di orecchini e la catenina al collo impreziosivano il suo viso radioso.
Era stupenda!
Uscimmo e, una volta raggiunto il centro commerciale, parcheggiai.
Lei era particolarmente allegra; stretta al mio braccio mi tirava, ora qui ora lì, per ammirare vetrine e mi faceva entrare ed uscire con lei dal vari negozi.
A mia volta mi pavoneggiavo: avevo notato che non pochi maschi guardavano mia moglie con interesse e qualcuno dové anche subire il richiamo della mia consorte.
Al McDonald's occupammo un tavolino e mi diressi al banco per le ordinazioni: un panino con hamburger e birra per me, insalata verde e coca per lei.
Consumammo il tutto con calma, quando guardandomi attorno, notai che, poco distante dal nostro tavolo, un signore brizzolato, con baffetto ben curato e sguardo penetrante, stava cercando di calamitare su di sé l'attenzione di mia moglie.
"Hai visto?" le chiesi.
"Come facevo a non vederlo. Mi sta guardando con tanta sfrontatezza".
"Ti piace?"
"Insomma... bisogna riconoscere che è un bell'uomo e, mi sembra, a modo"
"Bene - aggiunsi - accavalla le gambe e fa sì che si ecciti a guardartele".
Ella con fare indifferente, spostò leggermente la sedia, accavallò le gambe e si spinse, con il corpo, verso di me, per baciarmi.
In quel preciso istante le sussurrai:
"Non muoverti da questa posizione; farò finta di andare in bagno, così da rendermi conto della visuale che gli stai offrendo".
E lei, "Porco".
Mi alzai e, superato il tizio, mi girai a guardare: uno squarcio abbondante di cosce era offerto alla vista dell'uomo.
Mia moglie, nel fare le cose, era una perfezionista... agiva in maniera che meglio non si poteva; aveva fatto sì che l'orlo del vestito scivolasse indietro e, mentre fingeva di parlare al cellulare, scavallate le gambe, le apriva e chiudeva, così da farsi ammirare fino allo slip.
Certamente l'eccitazione del tizio doveva essere alle stelle; non restava che verificarne la consistenza dal rigonfio dei pantaloni.
Ci alzammo dal tavolo ed egli fece altrettanto. Mia moglie si attardò a rimettere a posto il vestito, raccogliere le cose dal tavolo e, nel contempo, osservare il tizio fra le gambe. Anch'io avevo guardato lì: doveva esser ben dotato.
Ci allontanammo lentamente, cercando di far in modo che egli potesse seguirci. Purtroppo, quando raggiungemmo l'auto, lui era scomparso.
Le aprii la portiera e la feci sedere. Mi spostai al posto di guida e prima di mettere in moto, lei chiese:
"Davvero lo vuoi fare?"
"Si, tesoro mio, ma sei tu a decidere" risposi.
"Ok, ma cerchiamo di non correre pericoli: ci sono tanti malintenzionati in giro".
Mi spostai verso il parcheggio "B" dove, mi era stato detto, si facevano incontri; scelsi una zona più defilata e meno illuminata.
Ripensando al tizio che si era goduto la stupenda visione delle cosce di mia moglie, non potei far a meno di considerare ciò che si era perso. Ma, che importa... ero già soddisfatto di quanto successo e, in cuor mio speravo che ancora qualcosa potesse accadere.
Mi distesi sul sedile e mi feci sovrastare dal corpo di mia moglie: la baciavo e toccavo dappertutto; la sentivo eccitata e d'istinto mi venne di chiederle se il gioco le era piaciuto.
"Sì, amor mio... - rispose - anche se non so quanto sia giusto che, per il nostro piacere, altri debbano subire certe conseguenze. Hai visto il tizio che bozzo aveva tra le gambe? Immagini quanto si sia eccitato? In quelle condizioni dovrà certamente masturbarsi..."
Le avevo tolto gli slip ed invertito la posizione.
Ero fra le sue gambe aperte ed avevo preso a leccarle il fiore: che bello! Sapeva ancora della sua pipì ed io, da perfetto "porco", me la succhiavo alla grande, mentre con le mani tastavo il suo seno, completamente nudo.
Devo anche dire che la "porcellina" doveva aver fantasticato a sufficienza anche lei...oltre il sapore acidulo della minzione, avvertivo quello dolce e mieloso dei suoi umori.
Mi alzai per, a mia volta, liberare il cazzo ormai duro come il marmo.
Quel movimento mi permise di notare che, accanto alla nostra auto, il tizio del "pub" si segava lentamente.
Aveva una dotazione di tutto rispetto.
Feci finta di niente e coprii mia moglie, penetrandola.
Subito iniziò ad emettere sospiri e mugolii, poi le sfuggì di dire:
"Chissà come ce l'aveva quel tipo".
Io, allora, alitandole nell'orecchio, dissi:
E' qui fuori e ci guarda. Se proprio vuoi vederglielo, non hai che da tirarti un po' su: si sta masturbando ed ha proprio un bel cazzo".
Le mie parole ebbero l'effetto di bloccarla per un momento... mi guardò con i suoi occhi indagatori e, poi, rilassandosi, riprese a mugolare ancor più forte.
Mentre continuavo a chiavarla, fece in modo di tirarsi su e... lo vide.
"Mamma mia.... che bel cazzo!"
Ed io: "Amor mio, quello che hai visto è il risultato del tuo mostrarti... non sarebbe poi tanto male se lo aiutassi a sfogarsi".
Mia moglie, la mia adorata compagna, allungò una mano ed abbassò il finestrino.
Attraverso l'apertura, apparì il membro congestionato del tizio e lei lo accarezzò dalla punta alla radice, per poi segarlo con tutta la devozione ad immaginarsi.
Stavo ancora chiavando mia moglie, seminuda, con i seni in bella vista, a cosce aperte ed i piedi agganciati sulla mia schiena; le mammelle sobbalzavano ad ogni colpo che le davo e lei gridava il suo piacere.
Visione da infarto, ma ancora più stravolgente era vederla con il mano il membro dello sconosciuto e come amorevolmente lo segava.
Il godimento di lei, trascinò inesorabilmente il mio ed anche quello dell'altro.
Una serie infinita di schizzi ricoprirono i seni di mia moglie; il tipo ci disse:
"Se e quando vi va, mi ritroverete qui" e si allontanò.
Io guardai la mia amata: aveva gli occhi trasognati; la sua figa ancora pulsava sul mio cazzo; mi piegai con la bocca sui suoi magnifici seni e glieli ripulii, così da permetterle di rivestirsi.
Dovevamo pur tornare a casa.
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