Racconti Erotici > Prime Esperienze > "Prove di accostamento alla trasgressione 2"
Prime Esperienze

"Prove di accostamento alla trasgressione 2"


di quartofederico
20.03.2023    |    7.899    |    7 9.8
"In poche parole, lui, ripeto, pur di non perderti, sarebbe disposto ad accettare qualunque cosa, pur di vederti felice, soddisfatta..."
Il martedì trascorse velocemente, tra scuola e due consigli di classe. Passai velocemente per lo studio, per prendere degli appunti e corsi a casa. Fui tentato più volte di chiamare Tania, ma mi sembrò imprudente. Comunque, il mercoledì pomeriggio mi anticipai di un paio d'ore e, poco dopo, le 14:00, ero in ufficio. Dalla stanzetta adiacente al bagno, presi due tatami, che di solito uso per le terapie di gruppo e, facendo spazio nell'angolo in fondo, li posizionai a terra uno vicino all'altro. Verificai che il bagno fosse in perfetto ordine per pulizia e provvisto di sapone liquido. Presi dal cassetto due asciugamani ed un paio di ospiti.
Ritornai di là non prima di aver spruzzato un deodorante da ambiente. Mi ero portato un tramezzino e bevvi una lattina di birra. Il tempo sembrava essersi fermato, guardai, non so quante volte, l'orologio. Poi, verso l'approssimarsi dell'ora "x" mi appostai, nascosto dalla tenda dietro la finestra. Vidi la loro auto fermarsi, lui era alla guida, lei scese e Raffaele mise la freccia e tornò da dove erano venuti.
Tania percorse i pochi metri che la separavano dal portone e citofonò.
"Sono Tania" disse e il click della serratura mi fece ritornare alla realtà.
Aprii la porta e sentii il ticchettio dei tacchi sempre più vicino. L'accolsi con le braccia tese: era un'altra persona. Aveva seguito alla lettera i miei suggerimenti e lesse nei miei occhi, di certo, l'ammirazione che provavo per lei.
"Sei uno schianto" le dissi, facendola accomodare.
"Esagerato, non ci credo" rispose, sorridendo.
"E Raffaele?"
"Fra una ventina di minuti sarà qui; è dovuto tornare in negozio per chiudere non so cosa" rispose.
" Vieni, siediti, ma fatti guardare ancora".
Lei compiaciuta si fece guidare, mano nella mano, fino al divano.
"Allora, mentre aspettiamo tuo marito, voglio anticiparti alcune cose che sicuramente verranno fuori. Innanzitutto, Raffaele ti ama alla follia, e non vuole perderti. Anche se, velatamente, gli ho accennato della
tua insoddisfazione nel tipo di intimità che vi donate reciprocamente. Lui stesso ha ammesso che non è in grado di prodigarsi più di tanto, come una volta, a riuscire a soddisfarti.
Attribuisce la colpa di ciò alla routine, alla quotidianità e, forse, anche alla sua incapacità di far durare più a lungo il suo piacere. In poche parole, lui, ripeto, pur di non perderti, sarebbe disposto ad accettare qualunque cosa, pur di vederti felice, soddisfatta."
Lei mi guardava con gli occhi bassi e poi, quando ebbi finito:
"Vuoi dire che desidererebbe che lo cornificassi? Lui ne sarebbe consenziente?" avanzò in tono piuttosto acceso.
La feci calmare un po', poi:
"Le cose non stanno proprio così; vedi, per lui non può esser una resa. No, egli proporrebbe questa cosa come un gioco, un modo, questo, per ravvivare la vostra intesa, la vostra complicità. Non sarà semplice neanche per lui, ma credo che valga la pena di provare. Voglio chiederti una cosa:
"Cosa provi tu per lui? Riflettici un attimo e poi mi rispondi."
La risposta fu decisa.
"Senza di lui, non saprei vivere".
Le strinsi le mani e poi le carezzai la testa. Quell' attimo di silenzio fu interrotto dal cicalino del citofono.
Mi alzai e raggiunsi l’apparecchio. Aprii il portone e aspettai sull'uscio l'arrivo di Raffaele. Lo accolsi con una stretta di mano e, senza che lei se ne accorgesse, gli strizzai l'occhio in segno di intesa.
Arrivammo dalla donna ed uno sguardo strano da parte di lei lo fulminò. Dovevo prendere in mano la situazione e, fattili accomodare uno di fronte all'altro sulle due poltroncine, mi sedetti sul divano e chiesi loro di guardarsi in silenzio.
Iniziavo, in questo modo, la terapia. Gli occhi di lei stranamente erano fissi su di lui, quasi a sfidarlo, mentre l'uomo era più sfuggente, quasi a scusarsi.
Interruppi quel loro muto dialogo ed esordii:
"Allora, prima di iniziare, vorrei che verbalizzaste le vostre emozioni e, in più, vi diceste quello che tutti e due mi avete confessato. Innanzitutto, il vostro amore. Cominci tu, Raffaele?"
"Sì, io ti amo e non posso, né voglio perderti. Sono pronto a qualsiasi cosa, pur di vederti felice" ammise.
Tania era impacciata e titubante, ma poi pure lei ammise che, senza di lui, non avrebbe potuto vivere.
"Da quanto tempo non fate l'amore" chiesi.
Risposero assieme: "Da prima dell'estate".
"Tania, non ti vergognare, hai sopperito a questa mancanza e, se sì, in che modo? "
Rossa in viso e con gli occhi bassi, fece di sì con il capo.
"Ti va di raccontarcelo?" Stava per dire di no, ma sentendo il marito dire:
"Anche io mi sono masturbato" riprese coraggio ed iniziò.
"Non lo facevo da quando avevo vent'anni e, come allora, mi son distesa sul letto nuda ed ho cominciato ad accarezzare il mio corpo. La sensazione mi riportò alla mia gioventù e l'acme l'ho raggiunto quando mi sono sfiorati i genitali."
"Ti va di raccontarci se c'era qualcuno o qualcosa nei tuoi pensieri, che occupasse la tua mente?"
Arrossì ma proseguì.
"Luigi, il mio ex" disse guardando, questa volta, Raffaele negli occhi.
"Non te ne sei accorto, ma, ad agosto, lui era sul nostro stesso lido. Lo incontrai un giorno quando tu non c'eri. Mi si avvicinò e mi salutò, poi arrivò nostro figlio e lui si allontanò. Ci siamo rivisti quasi tutti i giorni, ma solo saluti e niente altro" disse quasi a giustificarsi.
"Le cose, comunque, tra noi già non andavano e, un giorno, ripercorsi con la mente quegli anni vissuti con lui. Era il mio primo vero ragazzo, mi ricordai quando ci appartavamo nell'orto dietro casa ed i baci, le carezze, i primi toccamenti sessuali".
"Lui mi voleva rispettare, così diceva, per cui era solo petting. Dovevo indossare abiti larghi, in modo da poterli alzare ed abbassare le mutandine; mi metteva il suo affare tra le gambe e mi stringeva a sé, baciandomi in bocca. Si muoveva come se stesse facendo l'amore. Quella specie di amplesso mi faceva bagnare, ma lui, prima di venire, si staccava e completava da solo, con la mano. E poi..."
Rimase a riflettere e, sia io che Raffaele sembravamo pendere dalle sue labbra.
"Poi scoprii che andava a puttane. Mi arrabbiai all'inverosimile e lo lasciai, senza mai più rivederlo."
Lasciai che prendesse fiato e chiesi:
"Quando l'hai rivisto, cosa hai provato a livello di sensazioni?"
"Lì per lì, nulla, anzi mi ha dato pure un po' fastidio, ma poi, una volta sola, mi ha assalito una rabbia che son riuscita a stento a dominare"
Raffaele, in tutto questo, mi apparve per nulla preoccupato, anzi...
Lo fai spesso? - chiesi - Hai spesso questa fantasia?"
"Solo di tanto in tanto. A volte mi basta toccarmi ed altre volte penso ad altro!"
Non volevo insistere, per non apparire invadente, ma dovevo sapere e, alzatomi dal divano, mi avvicinai alla donna e le presi le mani. Mi guardò negli occhi e poi guardando il marito:
"Sì, ho immaginato di far sesso con un altro uomo" sbottò.
"Lo conosco?" intervenne Raffaele.
Fece cenno di no con il capo, poi aggiunse:
"Non lo conosco nemmeno io; diciamo che è il mio uomo ideale" e poi, con un profondo respiro, si zittì.
Rimanemmo in silenzio per un paio di minuti, fino a che il silenzio fu interrotto da Raffaele, che, rivolto a Tania:
"A me, invece, capita di pensarti con un altro, mentre io resto a guardarvi. In effetti il desiderio è uguale al tuo, ovvero..." Ma non completò la frase.
"Ma il mio desiderio sarebbe di averti mia complice in questo, che, in linea di massima, dovrebbe esser solo un gioco"
"E tu, riusciresti a tollerare che un altro mi godesse? Non ti sentiresti roso dalla gelosia nel vedere le mani di un altro uomo su di me, che mi toccano, mi accarezzano, mi palpano? E poi io, che ricambio? Noi che ci baciamo e poi entrambi nudi sul tuo letto, che facciamo sesso? Ecco, io non riuscirei a sopportare di vederti con un'altra".
Raffaele non rispose, ma era evidente che ci stava riflettendo. A quel punto, mi alzai e chiesi a Tania di fare altrettanto. Mi seguì senza parlare e la portai verso i tatami che stavano dietro di noi. Senza tacchi era davvero piccolina, ma proprio molto ben fatta.
"Ora, inizieremo a lavorare sul corpo. Quindi mettiti comoda, stenditi sul materassino"
"Cioè nuda?" chiese timidamente e cominciò a spogliarsi. Si fermò solo quando restò in mutandine e reggiseno e, guardando il marito che osservava in silenzio, osò chiedere:
"Va bene così?" Annuii e lei si distese supina sul tatami.
Mi tolsi la giacca, poi le scarpe e mi misi in ginocchio accanto a lei. L'aiutai a girarsi e cominciai un leggero massaggio sulle spalle, dall'esterno verso il collo. Era tesa, i muscoli contratti e dolenti, tanto da strapparle un lieve lamento. Lasciai piano piano la zona e scesi con le dita sulla colonna vertebrale, fino al coccige. Con un leggero movimento, risalii di nuovo fino alle spalle, per poi ridiscendere di nuovo verso il culo che, questa volta, toccai e massaggiai. Si stava rilassando, così pure il respiro era ritornato più regolare e, quando sentì le mie mani che slacciavano il reggiseno, lasciò fare senza opporsi. Scesi di nuovo verso i glutei che massaggiai dall'esterno verso l'interno e, con il taglio della mano destra, percorsi il solco delle sue natiche. Istintivamente aprì le cosce ed il mio massaggio proseguì, lambendo la vagina per poi scendere lungo le gambe. Giunto ai piedi, rifeci, lentamente, il percorso inverso, fino alle spalle e mi soffermai di nuovo a massaggiare il collo e la nuca. Le diedi un minuto per rilassarsi e poi le chiesi di girarsi.
Si tenne il reggipetto con le due mani, ma poi, lei stessa capì che era il caso di eliminare l'indumento. Mi si presentò un seno ancora ben sodo, con due areole scure, dove due capezzolini, appena appena accennati, facevano capolino.
Che bella che era. Il ventre si muoveva all'unisono con il respiro: l'ombelico ben disegnato e più giù le mutandine che nascondevano il tesoro prezioso della sua sensualità. Il massaggio iniziò dagli occhi. Un movimento circolare sui bulbi le stimolò un leggero senso di godimento. Poi il viso, le labbra e più giù verso il torace, ebbi modo di lambire il seno, senza forzature e poi giù verso il ventre. Sfiorai i genitali, che percorsi come avevo fatto prima con il taglio della mano e poi giù sulle gambe, che massaggiai con maggior forza. Raggiunsi i piedi ed iniziai un massaggio alle dita, che le procurò un leggero fastidio. Poi risalii e, questa volta, mi soffermai di più sul suo sesso.
Mi sembrò si stesse beando di quella manipolazione, ma i miei occhi, ogni tanto, incontravano quelli di Raffaele, che scrutavano quasi quanto me le reazioni di Tania. Comunque, non era più rigida e contratta come pensavo e mi resi conto pure che, tutto sommato, non le ero per niente indifferente.
Le lasciai ancora cinque minuti ad eseguire esercizi di respirazione e poi l'aiutai ad alzarsi. Prima in ginocchio e poi, lentamente, ritta. Solo allora lei recuperò il reggiseno che, con la maestria usuale per una donna, indossò. Si rivestì, mentre io mi allontanai verso il marito e quando ci raggiunse, conclusi:
"Per oggi può bastare - dissi, rivolgendomi ai due - ora sta a voi decidere se continuare. Parlatene tra di voi e poi mi farete sapere."
Si stavano avviando verso la porta, quando lei, giratasi di scatto, mi fissò ed avvicinò le sue labbra alla mia bocca. Raffaele guardava sorridendo.
Lei aveva deciso e, forse forse, pure il marito.
L'appuntamento me lo chiese il giorno dopo Raffaele, ma, da come rispose, mi convinsi che accanto a lui ci fosse pure la donna. Concordammo per le 17,30 del giorno successivo. Il venerdì non tengo studio e mi sarei potuto dedicare completamente a loro. Mentre chiudevo la comunicazione, sentii una voce di donna che gli chiedeva
"Che ha detto?" Poi il click del telefono.
Rianalizzai il vissuto sessuale di Tania: una bella donna che, sia con l'ex, che con il marito, non aveva mai raggiunto, non dico l'orgasmo, ma nemmeno un’acme di vero piacere. Ora toccava a me non deluderla. Ma anche il marito doveva trovare una sua degna collocazione, perché, con il suo coinvolgimento, si sarebbe pervenuti a salvare il loro matrimonio.
Il giorno successivo non tornai a casa dopo la scuola e, dopo aver mangiato un trancio di pizza in rosticceria, corsi allo studio. Volli rendere più confortevole possibile quella specie di letto improvvisato, stendendovi sopra un lenzuolo, e recuperai due cuscini dall'armadio. Poi mi dedicai alla pulizia del mio corpo: prima i denti, poi il rasoio elettrico sul viso e, infine, una doccia veloce. Erano le cinque e velocemente mi rivestii.
Furono davvero puntuali. Il citofono squillò e, in meno di un minuto, li feci accomodare. Raffaele mi stese la mano, mentre di Tania presi tutte e due le mani tra le mie e, guardandola negli occhi:
"Sei pronta " sussurrai.
Aveva un'espressione raggiante, annuì con il capo e si fece condurre verso i materassini. Raffaele ci guardava senza profferir parola, io la presi tra le braccia e, stringendola forte, la baciai. Un bacio lungo, avvolgente, lei aprì la bocca e le nostre lingue si avvolsero in un turbine di passione. Profumava di desiderio e, inaspettatamente, fu lei che cominciò a succhiare letteralmente la mia lingua, mentre giù, in basso, il cazzo cominciò a star stretto negli slip.
Mi staccai un attimo e decisi che dovevo far entrare il marito nel "gioco".
Gli feci segno di avvicinarsi e, affidandogli la moglie, dissi:
" Voglio che tu la spogli e me la offri".
Entrambi imbarazzati si avvicinarono e lui le sbottonò la lampo; le fece scendere il vestito lungo le gambe. Nel frattempo, pure io mi ero liberato dei pantaloni, della camicia e, in mutande, mi avvicinai ai due. Fermai l'uomo quando Tania rimase in reggiseno e tanga e lui, tornato sui suoi passi, prese posizione sulla poltroncina.
Riprendemmo a limonare, ma, stavolta, le nostre mani cominciarono ad esplorare i nostri corpi. Le tette, ormai libere, mi portarono ad abbassare la testa ed a lambire quei capezzoli irti come spini; era morbida, calda, sensuale, si muoveva con languore tra le mie braccia e, quando presi la sua mano per portarla tra le mie gambe, seppe subito cosa fare. Mi abbassai gli slip e lei fece un passo indietro per ammirarlo. Non dissi nulla, fu lei che si abbassò e se lo avvicinò alla bocca. Bacini, leccatine e poi, alzato lo sguardo, quasi a chiedermi il permesso, lo prese in bocca. Non era esperta, ma aveva una gran voglia di imparare; la feci continuare ancora per un paio di minuti. Avevo la cappella tra le sue labbra, quando Raffaele si avvicinò e mi porse un preservativo, già da lui scartato, quasi a mostrare il suo interesse a tutelare la salute di sua moglie.
"Indossalo, non usa precauzioni" si giustificò
Gli sorrisi e, mentre lo mettevo, notai che era rosso in viso e sudato, per cui si era tolto la giacca ed aveva allentato la cravatta.
Lei ci stava guardando e, temendo in un suo ripensamento, la strinsi di nuovo tra le braccia e le abbassai le mutandine. Era nuda e tutta offerta. La stesi sul materassino e mi distesi su di lei. Era bagnatissima tra le gambe, mentre la mia bocca era sulla sua e le nostre lingue si intrecciavano nella sua bocca.
"Sei pronta?" alitai nel suo orecchio. Non rispose, ma alzò le gambe permettendomi di penetrar in lei, fino in fondo. Era calda e le sue gambe si chiusero sulla mia schiena, in evidente segno di assoluta accoglienza. Ero in una morsa, una piacevolissima morsa e, solo quando lo decise lei, la allentò così da permettermi di chiavarla. Ogni colpo la faceva sussultare; aveva gli occhi chiusi quando ero in lei, ma sbarrati quando mi allontanavo. Venne con una specie di lamento prolungato, ma io ero ancora duro all'interno di quello scomodissimo profilattico. Avevo voglia di prenderla da dietro e, sfilatomi da lei, la voltai, le chiesi di inginocchiarsi e di spingere il corpo in avanti.
Rientrai in lei e, con un colpo secco, la fece crollare sul ventre. Si rialzò e, ripresa la posizione iniziale, ricominciammo a far l'amore. Stringevo il suo seno a piene mani, ne stuzzicavo i capezzoli, mentre la stanza risuonava dei colpi che il mio ventre le affibbiava sul culo. Non so quanto durò, ma fu lei che, godendo di nuovo e prima di crollare sul letto, disse:
"Dai, godi... voglio la tua sborra".
Mi tolsi il preservativo e strusciandole il cazzo tra le natiche, inondai la sua schiena di calda crema.
Solo allora, sia io che lei, ci ricordammo di Raffaele, che si masturbava mentre osservava quanto accadeva sotto i suoi occhi.
Rimanemmo immobili per una decina di minuti tutti e tre: lui, seduto, aveva goduto e noi, uno sull'altra. Tania mi spinse di lato e, mentre cercava qualcosa per pulirsi, vide accorrere il marito che le porse dei kleenex e poi la aiutò ad alzarsi. Si avviò al bagno e quando scomparve, gli sentii dire:
"Grazie, non l'avevo mai vista godere così tanto".
Non risposi, mentre pure io con un fazzolettino mi ripulivo e cominciavo a rivestirmi.
I nostri incontri durarono un paio di mesi. Lei si era lasciata prendere troppo dal gioco e, quando in uno delle ultime sedute mi volle donare la sua verginità anale, capii che mi stava adoperando come sostituto del marito. Questo non era lo scopo che ci eravamo prefissi, per cui decidemmo di comune accordo di interrompere gli incontri, per far sì che iniziassero a muoversi sulle proprie gambe.
Ormai la complicità tra loro era stata raggiunta e, in seguito, seppi dalla stessa Tania che aveva fatto altri incontri e qualcuno, anche, lei da sola.
Ma cosa stava succedendo, invece, a casa mia, tra mia moglie ed il sottoscritto?

(continua)

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per "Prove di accostamento alla trasgressione 2" :

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni